Assegni di cura: il Piano di Zona ha completato regolarmente la rivalutazione degli assegnatari nei termini prescritti, ora si attendono le liquidazioni dalla Regione.

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Eventuali disagi in chi attende il versamento degli assegni di cura, che in ogni caso nei territori afferenti al Piano di Zona S3 ex S5, con Eboli Comune capofila, sono stati liquidati per il periodo precedente nell’arco di tempo da febbraio a settembre 2019, relativamente a 97 utenti, dipendono ai nuovi criteri stabiliti in sede regionale in tema di legittimazione all’assegno stesso. Lo scorso luglio, infatti, un decreto regionale aveva stabilito nuovi criteri per l’accesso agli assegni di cura, predisponendo contestualmente la rivalutazione di tutti gli utenti, a partire da quelli che ne aveva già diritto.

«Il Comune ha sollecitato a più riprese, non solo in questo periodo, maggiore attenzione per gli utenti destinatari degli assegni di cura – precisa il sindaco di Eboli, Massimo Cariello -. Era presumibile che ci fossero dei tempi dilatati per la rivalutazione degli utenti, ma si tratta di una decisione che va nel senso della trasparenza massima in un settore delicatissimo e sensibile». Dallo scorso luglio, subito dopo l’emissione del decreto regionale, il Piano di Zona ha immediatamente avviato le rivalutazioni, caso per caso, con grande impegno degli uffici e dei singoli operatori, a cominciare dalle assistenti sociali.

«Il Piano di Zona, già il 30 ottobre, entro la scadenza indicata, ha inviato i nominativi in Regione per la liquidazione degli assegni, provvedendo anche all’integrazione degli elenchi entro il 15 novembre – spiega l’assessore alle politiche sociali, Carmine Busillo -. Da allora abbiamo sollecitato e ci hanno rassicurati come il decreto sia alla firma del dirigente. Inoltre, dal 2019 non facciamo più ripresentare la domanda, come impropriamente riportato da organi di informazione, ma nel decreto di luglio la Regione ha emanato nuovi criteri di valutazioni e quindi sono stati necessariamente invitati a visita ASL tutti gli aventi diritto di cui all’elenco beneficiari». I ritardi accumulatisi, sostanzialmente, fanno riferimento all’enorme mole di lavoro piovuta sull’Asl, alle prese con visite specialistiche per la certificazione di ammissione agli assegni.