In cordis cordae, venerdì 21 alla Fondazione Menna per Salerno Barocca.

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Venerdì 21 gennaio alle ore 20,30, nel Salone della Fondazione “Filiberto Menna”, si svolgerà il primo appuntamento della stagione concertistica “In cordis cordae” promossa dall’Associazione Culturale Emiolia, un récital del soprano Giada Campione, del controtenore Pasquale Auricchio con Ernesto Pulignano al clavicembalo

Riprende dopo l’anteprima di dicembre la grande musica barocca a Salerno con l’Associazione Culturale Emiolia, che prende il nome dalla figura simbolo del mutamento ritmico, presieduta dal controtenore Pasquale Auricchio, con il primo appuntamento del cartellone della stagione concertistica 2022 dal titolo “In cordis cordae”, che ci accompagnerà  dal 21 gennaio sino  al prossimo 23 dicembre, in collaborazione con il Touring club di Salerno, l’Arcidiocesi salernitana e col patrocinio morale del Comune di Salerno, che consisterà in ben undici appuntamenti,  che avranno cadenza mensile, in cui giovani musicisti di formazione campana si alterneranno a maestri di fama nazionale nell’esecuzione delle pagine più  interessanti del periodo barocco e rinascimentale.

Dopo la defezione dovuta a malanni di stagione del soprano Olga Shytsko, sarà il soprano Giada Campione ad affiancare il controtenore Pasquale Auricchio e il clavicembalista Ernesto Pulignano, venerdì 21 gennaio, alle ore 20,30 nel Salone della Fondazione Menna, in via Lungomare Trieste,13, in una serata dedicata a “Regni e Regine”. Il concerto principierà con Pasquale Auricchio, nei panni di Ruggiero per l’aria “Mi lusinga il dolce affetto”, dall’ Alcina di Georg Friedrich Handel, un personaggio che da amante soggiogato e ottenebrato dal godimento dei sensi riacquista le qualità morali degne di un cavaliere, passando dall’incantamento d’amore, attorno al quale ruotano anche interessi e pulsioni affettive degli altri personaggi, a spezza-incantesimi. Il controtenore lascerà quindi la ribalta al soprano, Giada Campione per l’aria “V’adoro, pupille”, dal Giulio Cesare  di Haendel, in cui Cleopatra, nelle vesti di Lidia, compare a Cesare circondata dalle muse del Parnaso, simbolo della sensualità che attraversa l’intera opera.  Si passerà, quindi, al Tolomeo sempre di Handel, un’opera insolita, che concentra in soli cinque personaggi le usuali geometrie degli affetti, trascurando quasi interamente la dimensione eroica in favore di una trama intimista e di sapore pastorale. La “grande storia” resta sullo sfondo ed è quella del turbolento Egitto tardo ellenistico, teatro della feroce lotta di potere fra il monarca legittimo Tolomeo IX e l’intrigante madre Cleopatra III, che trama in favore dei figli minori. Da quest’ opera verrà eseguito l’elegiaco duetto “Se il cor ti perde o cara”, che chiude il secondo atto, con la palpitante Seleuce interpretata dalla Campione. Ed ecco Serse, re di Persia, con il controtenore impegnato in una delle arie principali  “Più che penso alle fiamme del core”, un meditato esempio di bel canto, dal I atto dell’opera haendeliana un unicum nella carriera teatrale del genio tedesco: un lavoro che ha il tono leggero della commedia e una forma musicale che, al posto delle lunghe arie con da capo presenta brevi arie quasi sempre prive della ripresa e intervallate da fitti recitativi. Comparirà, poi la regina per eccellenza, Astrifiammante, direttamente dal Die Zauberflote di Wolfgang Amadeus Mozart, per intonare la prima delle sue arie, forse, la più intensa, “O zittre nicht”. Spirito aereo, povera anima senza requie, sarebbe portatrice di male, eppure non ha nulla di funesto, semmai di accorato, di animalesco o di umano: una madre, potente e sconfitta, alla quale hanno rapito la figlia. Finale con “Pur ti miro”, duetto posto a conclusione dell’ Incoronazione di Poppea di Claudio Monteverdi. Pura armonia di due voci. Due nitide linee melodiche che restituiscono dell’amore l’abbandono alla passione. Ogni giudizio è sospeso, ogni conseguenza non prefigurata: l’amore è adesso, finalmente. Ogni incontro di suoni, tra le note del duetto, dice questo. Ogni singolo verso del testo, e l’intero svolgersi dell’azione scenica, mettono al centro la passione amorosa, sottraendola al tempo. Nerone e Poppea, finalmente soli l’uno di fronte all’altra, non si curano di quello che sarà, come non si curarono di chi li ostacolava. Si realizzano le premesse poste nel prologo dell’opera: Amore vince su Virtù e Fortuna.

 

 

Giada Campione (soprano)

Laureatasi in Canto e Teatro Musicale  al Conservatorio di Musica “Giuseppe Martucci” di Salerno con menzione speciale, ha partecipato a vari concerti con orchestra in qualità di solista. Per questi ha interpretato ruoli come quello di Olympia in “I Racconti di Hoffmann” di J. Offenbach; parti solistiche nell’oratorio “Judicium Salomonis” di G. Carissimi. Inoltre, ha partecipato come interprete al XXV convegno annuale della Società Italiana di Musicologia, tenutosi presso il Conservatorio di musica “C. Monteverdi” di Bolzano dal 19 al 21 Ottobre 2018, per l’esecuzione delle Cantate a voce sola da camera di Paolo Benedetto Bellinzani. Attualmente, è studentessa all’Accademia dell’Opera di Sonia Prina.

 

Pasquale Auricchio (controtenore)

 

Innamorato della musica sin da bambino Auricchio Pasquale inizia il suo percorso d’istruzione musicale all’età di 16 anni. L’amore per l’opera, esploso in lui assistendo ad una rappresentazione de “La Cenerentola” di G. Rossini, è cresciuto nel corso degli anni portandolo ad intraprendere un percorso di studi presso il Conservatorio G. Martucci di Salerno, dove ha conseguito la laurea magistrale con il massimo dei voti. Continua presso l’Accademia per l’Opera di Verona con il Maestro Sonia Prina, contralto di fama internazionale esperto in repertorio barocco. Ha frequentato numerose masterclass, lavorando con Maestri quali Sonia Prina, Elio Orciuolo, Riccardo Canessa, Dan Laurin, Anna Paradiso e molti altri. Nell’estate 2019 debutta il ruolo del Pastorello della Tosca di G. Puccini al Taormina Opera Stars essendo riconosciuto come primo controtenore ad debuttare tale ruolo sotto la direzione dal Maestro Gianna Fratta e la regia di Bruno Torrisi. Ha partecipato alle stagioni concertistiche “È aperto a tutti quanti” negli anni 2016, 2017 2018 e 2019 organizzate da l’associazione “Gallerie d’Italia” in collaborazione col Conservatorio G. Martucci di Salerno a Palazzo Zevallos Stigliano di Napoli debuttando diversi ruoli d’opera in forma concertistica e di eseguire titoli noti e rari del repertorio sacro, oratoriale e cameristico barocco. Nel Giugno 2017 partecipa alla stagione artistica “L’arte e la giustizia” nella produzione di due oratori, di G. Carissimi “Jephte” e “Judicium Salomonis” debuttando il ruolo di “Historicus”. Durante i mesi di  Luglio e Agosto 2017 partecipa alla stagione concertistica estiva “Un estate da re” organizzata dal teatro Verdi di Salerno in collaborazione col Teatro San Carlo di Napoli e tenutasi alla Reggia di Caserta ove si sono tenuti concerti diretti dal maestro Ennio Morricone, i Carmina Burana di Karl Orff e vari concerti di cori d’opera.  Nel 2016 ha partecipato alla masterclass col tenore Jonas Kaufmann, organizzato dal conservatorio statale G. Martucci di Salerno, tenutosi al teatro San Carlo di Napoli. Vincitore del Premio Leonardo De Luca alla 19° edizione del premio internazionale Umberto Giordano. Si classifica primo a diversi concorsi nazionali e internazionali. Svolge un’intensa attività concertistica.

 

Ernesto Pulignano (clavicembalista) diplomato in pianoforte presso il Conservatorio di Matera e laureato in musicologia presso l’Università di Bologna, è docente di accompagnamento pianistico presso il Conservatorio di Salerno. Musicista versatile e di formazione eterogenea, ha all’attivo collaborazioni pianistiche in vari ambiti dello spettacolo: teatro musicale, operetta, teatro civile. I suoi ambiti di ricerca sono la drammaturgia e l’analisi dell’opera in musica ottocentesca, la didattica dell’accompagnamento pianistico, il recupero del patrimonio musicale lucano; su tali aspetti ha relazionato in convegni internazionali, pubblicato su raccolte miscellanee e riviste, e svolto seminari e conferenze. Tra le sue pubblicazioni figurano la monografia Il giuramento di Rossi e Mercadante (EDT 2007) e gli Atti del Convegno La didattica dei saperi musicali nello spazio europeo dell’istruzione superiore (Conservatorio di Avellino 2013). Ha collaborato al Dizionario Biografico degli Italiani Treccani (2013) e si è occupato del recupero del patrimonio musicale lucano come musicologo e interprete. Per la Biblioteca Provinciale di Matera ha curato le edizioni moderne della Collezione di Cavatine Italiane di Carafa (1996) e delle Cinque Sinfonie di Duni (1998).