Picentia Book Festival, la giornata conclusiva a Battipaglia

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Domenica scorsa giornata conclusiva del Picentia Short Film Festival di Battipaglia, tutti in piazza Aldo Moro a parlare di legalità “Non ci avete fatto niente: da Capaci ad oggi” con Tina Montinaro, in collegamento, Presidente dell’associazione “Quarto Savona Quindici.”

Non ci avete fatto niente è il titolo del libro che la Montinaro presenta nelle scuole e che racconta con coraggio la storia del suo amato Antonio, capo scorta di Giovanni Falcone,  per lasciare ad adulti e bambini un messaggio universale di giustizia e legalità.

“Abbiamo fatto un errore, ha detto Tina a Michele Cioffi che la intervistava,  a chiamare gli uomini della scorta eroi, non erano eroi ma era senso di dovere, quel dovere che da fastidio a molti perché, forse, il giorno della strage qualcuno il suo mestiere non l’ha fatto. Dentro la teca, esposta sulla piazza, non ci sono solo i resti della Croma che portava il giudice, ma ci sono tre vite, tre famiglie, tre speranze. “Dobbiamo camminare a testa alta e con la schiena dritta, conclude la Montinaro, perché abbiamo vinto noi!” Alla manifestazione hanno partecipato le istituzioni politiche civili e militari.

Il week-end del Picentia Book Festival è stato ricco di avvenimenti. Sabato mattina al liceo scientifico “Enrico Medi” di Battipaglia, Michele Cioffi direttore artistico ha presentato 2 libri completamente diversi nel loro genere. Alle 09:00 il libro pluripremiato della scrittrice Giusi Russo “Di notte, solo di notte” ha catturato l’attenzione della platea per il tema, drammaticamente attuale, della violenza sulle donne. Angela la protagonista del romanzo è costretta  a vivere la sua infanzia con un padre collerico e in assenza della figura materna, nutre un amore malato verso un uomo assolutista e molto più grande di lei. Il desiderio di un figlio, di qualcuno che le appartenga, è prepotente. Rinchiusa da anni in prigione, coglie l’occasione di una pericolosa operazione alle corde vocali, per affidarsi alla scrittura e così, raccontarsi a quel figlio adolescente. Il figlio rubato con l’inganno. La trama del libro potrebbe  essere la storia di ogni donna colpevole d’innocenza.

Dalla violenza sulle donne si è passati al libro giallo noir di Paolo Sanna “Un coniglio bianco in una tormenta di neve”. Il  libro, vincitore del concorso letterario nella sezione giallo noir  Città di Grottammare, ha come protagonista Paolo Serra,  un uomo come tanti: gestisce un’agenzia immobiliare, ha una storia con una bellissima ragazza, sempre che si possa definire una storia. In effetti le cose non vanno esattamente come spererebbe ma c’è qualcosa che lo tiene legato ad Alexis, più di quanto vorrebbe. Quello che Paolo non può ancora sapere è che la sua vita sarà sconvolta completamente dalla morte della giovane. Ma chi era realmente Alexis? Forse aveva molti più segreti di quanti  Paolo pensasse, segreti che rischiano di metterlo in pericolo.

Domenica pomeriggio ha continuato la rassegna del Picentia Book Festival con il giovane scrittore Francesco Lisbona che con il direttore artistico Michele Cioffi ha presentato il libro “La fragilità degli onesti” che ha ricevuto la menzione  speciale per migliore scrittura al Concorso Letterario “Emanuele Ghidini” 2020. Questa è la storia di tutti quelli che in un momento della propria vita si sono sentiti fragili per la sola colpa d’essere stati onesti.

Victor, il protagonista,  è un ragazzo difficile, con un passato tormentato e un presente turbolento. Fugge da Parigi per rifugiarsi a Firenze e qui incontrerà gli occhi di persone nuove e rivivrà vecchi dolori.

“Non si scappa mai da ciò che non si è del tutto risolto” e il giovane protagonista dovrà impararlo a sue spese. Storie di famiglie difficili e di violenze si alternano alle vite dei vari protagonisti di Sant’Acario, il collegio in cui Victor alloggia per tutto il soggiorno fiorentino.
Due donne amate, una da dimenticare, l’altra da capire, un amico importante e qualche nuova consapevolezza porteranno Victor a comprendere che essere onesti con se stessi espone a una grande fragilità, ma allo stesso tempo permette di crescere in un mondo pieno di spine.

Un’altra presentazione è stata quella del libro di Antonietta Serino “Il senso ritrovato”. E’ una raccolta di articoli scritti nel periodo del Covid che hanno come unico filo conduttore la speranza che dopo ogni male arriva il bene. Una raccolta di impressioni di come è cambiato il mondo con la solitudine, ci si è  guardati dentro o si sono coltivati nuovi hobbies. Il libro, diviso in sezioni, racconta anche di gente che non si è rassegnata, si è rimboccata le maniche ed è andata avanti.

Ha concluso la rassegna letteraria la scrittrice messinese

Caterina Panarello con il libro “Un sogno infranto” Caterina, la nonna del Picentia Book per la sua età, ama definirsi mamma, nonna ma non scrittrice. Il libro è il ricordo struggente della figlia Cettina, scomparsa a soli 24 anni in seguito a una malattia. Piano piano le parole della mamma Caterina, con sentimento, dipingono un ritratto leggero come l’aria, pieno di verità. Siamo nel sole della calda e bella Sicilia, alle prese con una bambina che gioca spensierata e che inizia a coltivare i propri sogni che non abbandonerà mai. Sia quando si troverà a lottare, nella giovinezza, con persone che non guardano il suo talento ma i loro interessi personali, sia quando, con dignità e purezza, in un ospedale di Pavia, combatterà la malattia, senza mai arrendersi, e allo stesso tempo, sopporterà ogni tappa del suo dolore, con sorprendente fede cristiana e carità umana

Il direttore artistico del Picentia Book Festival, Michele Cioffi, intervistato alla fine della manifestazione ha dichiarato. “Alla presentazione in Senato del Picentia Short Film Festival avevo promesso un livello alto di autori come Pietro De Silva, Maurizio De Giovanni, Modestino Di Nenna, Annella Prisco, Nicolò Noto e Tina Montinaro.

Oggi mi ritengo soddisfatto per aver portato a Battipaglia figure di spicco che hanno riempito le sale e di aver creato un format vincente. Dopo una settimana di intenso lavoro sono distrutto, ma fiero e orgoglioso”.

A cura di Agostino Marotta