Funicelli: lo “Spread Sanitario” funziona.

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funicellisalusQuella dello “Spread Sanitario” è un’esperienza che sta riscuotendo sempre maggiore attenzione ed interesse da parte degli addetti ai lavori del settore sanitario, lo afferma con soddisfazione uno dei principali animatori del progetto, il Professor Giuseppe Funicelli, Chirurgo Gastroenterologo, consulente del Sub-Commissario alla Sanità Dr. Mario Morlacco, nonchè Responsabile per le strutture accreditate del progetto Spread Sanitario: “Abbiamo ricevuto manifestazioni di interesse anche da due grandi Regioni amministrate da giunte di colore politico opposto a quello della Campania, come l’Emilia-Romagna e la Toscana. Il progetto Spread Sanitario ha permesso di costruire un sistema di indicatori efficace e che permette di effettuare un benchmarking serio delle strutture sanitarie pubbliche e private. Per quello che riguarda il nostro lavoro in Campania stiamo procedendo per arrivare a stendere quella che sarà una Legge Regionale che definirà gli standard qualitativi della sanità in Campania. Ci tocca purtroppo fare quotidianamente i conti con la burocrazia e le sue lungaggini e quindi spesso non riusciamo ad essere celeri come vorremmo, ma ricevere attestati di apprezzamento da parte degli operatori del settore nonchè il fatto di essere riconosciuti come appropriati e quindi integrati dalla Regione Campania ci fa andare avanti con maggiore determinazione, ciò vuol dire che il nostro lavoro, per il quale riceviamo indennità zero, sta portando i suoi frutti. Abbiamo iniziato il nostro giro di visite alle strutture nei giorni scorsi, con la  Clinica Salus di Battipaglia, dove abbiamo registrato risultati molto positivi, con punte di eccellenza soprattutto sul piano dell’innovazione tecnologica, e proseguiremo con gli Ospedali di Polla, Roccadaspide e Vallo Della Lucania.”

Lo Spread Sanitario, progetto nato da un’iniziativa del Deputato Europeo On. Crescenzio Rivellini, è un sistema che permetterà di individuare le strutture sanitarie pubbliche e private che funzionano, in base a parametri oggettivi e robusti, attraverso un sistema di 77 indicatori, e quindi di determinare percorsi meritocratici per le strutture migliori. Il problema principale secondo il Prof. Funicelli, è quello dell’accreditamento definitivo: “L’accreditamento finora è stato imposto per legge solo alle strutture private, che per poter adempiere a questo obbligo hanno fronteggiato dei costi, penso soprattutto agli adeguamenti tecnologici, e si trovano a competere con strutture pubbliche non accreditate. Aggiungiamo poi che una struttura privata, che eroga prestazioni sanitarie in parecchi casi meglio della struttura pubblica, costa allo Stato meno di un terzo di quanto costa una struttura pubblica, ed ecco che abbiamo la principale stortura del sistema sanitario italiano. Questa concezione, di impianto social-comunista, va superata. Questo Paese non può fare a meno della sanità privata, altrimenti si rischia di scoppiare. Facciamo parte del G8 e rischiamo di avere un sistema sanitario da terzo mondo. Lo Spread Sanitario servirà ad ottenere una mappatura analitica delle strutture sanitarie pubbliche e private in Campania, e permetterà ai pazienti di scegliere la struttura più appropriata per le cure di cui ha bisogno, in base a parametri oggettivi, analitici e robusti, e non in base al sentito dire.”

La via privilegiata per raggiungere un livello elevato di qualità e tendere all’eccellenza in campo sanitario è la specializzazione: “Le strutture sanitarie vanno diversificate”, spiega il Prof. Funicelli, “spesso ci troviamo di fronte a veri e propri ospedali-fotocopia, a pochi chilometri di distanza, in concorrenza tra loro, che non fanno altro che alimentare gli sprechi, un esempio è proprio l’Ospedale di Agropoli, che avrebbe potuto scongiurare la chiusura se fosse stato destinato ad esempio come polo di specializzazione oncologica, una soluzione del genere avrebbe senz’altro decongestionato il sovraccarico di domanda di prestazioni all’Istituto Pascale di Napoli, dove per avere una mammografia bisogna attendere fino a 3 mesi (e va da sè quanto possano significare 3 mesi di attesa per una situazione del genere) ed avrebbe evitato che i pazienti escano della Regione per ottenere le cure di cui hanno bisogno.”

Il Prof. Funicelli valuta infine positivamente l’operato del Direttore Generale dell’ASL Salerno Antonio Squillante: “Il Dr. Squillante sta cercando di fare ordine, ed è naturale che quando si cerca di fare ordine nascano le polemiche, d’altra parte l’ASL Salerno è la più grande d’Europa (dopo lo smembramento della Napoli 1) e quindi è difficile muoversi in un’area così vasta. Ci sono certo delle criticità su cui si può intervenire rapidamente, credo ad esempio che sia da modificare il sistema del CUP (Centro Unico Prenotazioni), all’interno del quale ritengo che debbano essere inserite anche quelle strutture private valide e degne di accreditamento, ed inoltre credo che per quelle strutture che riescono ad attrarre pazienti di altre regioni, ed è ad esempio il caso della Clinica Salus recentemente visitata, che fornisce prestazioni in campo oculistico a diversi pazienti non campani, vada ripensato il criterio dei tetti di spesa, in modo che le prestazioni erogate a pazienti fuori Regione non vadano ad incidervi. Infine la creazione di poli specialistici decentrati dalle grandi città è la via maestra per creare strutture di qualità e di eccellenza.”

PIETRO PIZZOLLA