Intesa al Ministero delle Imprese e del Made in Italy sulla vertenza Cooper Standard: l’azienda, accogliendo la richiesta avanzata dal Mimit, ha annunciato l’avvio di una fase concertata di riorganizzazione del sito di Battipaglia finalizzata a verificare ogni azione utile a garantire la sostenibilità produttiva e occupazione dello stesso con la tutela di tutti i 375 lavoratori.
“L’accordo di oggi rappresenta l’inizio di un percorso per il rilancio industriale e occupazionale del sito di Battipaglia. Il Mimit anche in questo caso sarà al fianco dei lavoratori per la migliore soluzione occupazione e industriale possibile”, ha dichiarato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, sen. Adolfo Urso.
In questo modo è stata scongiurata ogni possibile iniziativa unilaterale da parte dell’azienda.
All’incontro – cui hanno preso parte i vertici aziendali, i rappresentanti delle organizzazioni sindacali nazionali e di categoria, e le istituzioni locali – è stato inoltre condiviso l’impegno ad avviare un percorso di verifica finalizzato al rilancio industriale dello stabilimento, con un orizzonte temporale di dodici mesi.
Nel corso di questo periodo saranno monitorati trimestralmente gli sviluppi e valutate tutte le soluzioni utili a garantire la continuità produttiva e occupazionale del sito anche tramite la ricerca di un potenziale partner industriale.
Un’intesa che guarda avanti, frutto della determinazione dei lavoratori e del costante impegno del sindacato. È questo il significato dell’accordo raggiunto per i 370 dipendenti dello stabilimento Cooper Standard di Battipaglia, che apre una fase di riorganizzazione della durata di dodici mesi, scongiurando ogni rischio di decisioni unilaterali da parte dell’azienda.
L’accordo, sottoscritto dopo settimane di confronto serrato e di mobilitazione, rappresenta un passo concreto verso la tutela dei posti di lavoro e la salvaguardia del tessuto industriale locale. Durante il periodo di riorganizzazione, sarà attivata la cassa integrazione straordinaria per garantire copertura e stabilità ai lavoratori, mentre l’azienda si è impegnata a favorire la cessione dello stabilimento, mettendo a disposizione tutti gli asset anche a titolo gratuito, nell’ottica di una possibile reindustrializzazione del sito.
«Abbiamo raggiunto un accordo importante, costruito passo dopo passo grazie alla determinazione dei lavoratori e alla compattezza mostrata durante gli scioperi – ha dichiarato Marilina Cortazzi, segretaria generale della Cisl Salerno -. È un’intesa di prospettiva, che utilizza gli ammortizzatori non per chiudere ma per rilanciare il sito produttivo di Battipaglia, preservando competenze e professionalità. Nessun lavoratore dovrà essere lasciato indietro, neppure chi opera con contratti di staff leasing».
Un risultato che, secondo il sindacato, testimonia l’efficacia del dialogo e la forza della mobilitazione collettiva. Il percorso non si ferma qui: i prossimi mesi saranno dedicati alla costruzione di un piano sociale condiviso e al monitoraggio costante della vertenza, anche da parte del Ministero.
«La mobilitazione è stata decisiva per ottenere un’intesa che apre una prospettiva concreta di rilancio – ha aggiunto Gerardo Giliberti, segretario generale della Femca Cisl Campania Sud -. Il nostro obiettivo ora è trasformare questa fase di riorganizzazione in una vera opportunità di sviluppo, lavorando insieme per garantire continuità occupazionale e futuro al sito di Battipaglia. È un segnale di fiducia per tutto il territorio».
L’accordo, sottolineano i sindacati, non si limita a tamponare l’emergenza, ma getta le basi per una nuova stagione industriale, in cui la valorizzazione delle competenze interne e l’eventuale riconversione produttiva potranno rispondere alle evoluzioni del mercato.
«Siamo soddisfatti – conclude Cortazzi – perché si apre una fase di confronto e responsabilità, in cui il lavoro, la dignità e il futuro dei lavoratori tornano al centro delle scelte industriali».
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