A Rimini assemblea balneari con Salvini

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“Inaccettabile e incomprensibile il tentativo della burocrazia europea di negare un indennizzo effettivo ai balneari che dovessero perdere la concessione – ha dichiarato Antonio Capacchione, presidente del Sindacato Italiano Balneari FIPE/Confcommercio oggi a Rimini in occasione del convegno dal titolo: “Un futuro per la balneazione attrezzata italiana”.

L’indennizzo per gli imprenditori balneari è previsto non solo nel dl 131 frutto dell’accordo dell’allora ministro Raffaele Fitto con la Commissione europea, ma financo della precedente legge 118 del 2022 del precedente governo Draghi. Inaccettabile che tutte le aziende italiane abbiano un valore anche economico tranne quelle balneari. Inconcepibile una confisca senza indennizzo, come pare essere nei desiderata di alcuni burocrati europei. Le Istituzioni siano a fianco dei balneari per difendere migliaia di famiglie che hanno avuto l’unico torto di aver creduto nelle leggi dello Stato che garantivano la continuità aziendale.

Siamo impegnati a difendere non solo le nostre aziende e il nostro lavoro ma anche un modello di balneazione attrezzata efficiente e di successo che il mondo ci invidia. Ricordiamo che il “prodotto mare” con il 39,2% di presenze costituisce la parte più rilevante e preziosa del turismo italiano. Un comparto economico importante per l’economia del nostro Paese con l’11,00% del PIL e il 13,0% di occupazione. E che anche quest’anno ha dimostrato la sua vitalità con un incremento di arrivi e presenze del 5,7% sul 2024. Incremento assicurato soprattutto da quello estero a conferma della competitività nel mercato internazionale delle vacanze dei servizi che abbiamo creato e sviluppato. È interesse non solo del nostro Paese ma dell’Unione salvaguardare quanto abbiamo creato in due secoli di storia ed evitare che sia distrutto dalla miopia di certi burocrati europei. Tranquillizzano le dichiarazioni del Ministro Salvini sull’impegno del Governo così come anche la dichiarazione del Presidente della Regione Emilia Romagna De Pascale in difesa di un modello fatto da piccole aziende a conduzione familiare.

Un’assemblea molto affollata di imprenditori balneari arrivati da tutta Italia per ascoltare le decisioni del governo – ha continuato Capacchione. E’ paradossale che il nostro settore, strategico per l’economia del Paese, debba essere ancora disciplinato dal Codice della Navigazione del 1942. Bene la decisione del Governo, annunciata oggi da Salvini, di rivedere il Codice ed in particolare l’articolo 49 che attribuisce alla scadenza delle concessioni le nostre aziende allo Stato senza nessun indennizzo. E’ anacronistico anche alla luce non solo della Costituzione italiana ma anche del Trattato Europeo. Il nostro stato d’animo, oggi, è di grande preoccupazione, però come abbiamo fatto in questi anni, continuiamo a lavorare consapevoli che lo stiamo facendo anche per il Paese perchè l’Italia non può permettersi di perdere la balneazione attrezzata italiana che costituisce un elemento competitivo nel mercato delle vacanze. La presenza dei turisti stranieri, poi, che quest’anno hanno superato quelli italiani, significa che i servizi dei nostri stabilimenti balneari sono apprezzati nel mondo. Sbaglia, infine, chi continua a criminalizzare un intero settore generalizzando e strumentalizzando isolati casi di cattiva gestione che, puntualmente, noi siamo i primi a stigmatizzare e che, come gli italiani ben sanno, non costituiscono la realtà di una balneazione attrezzata fatta da decine di migliaia di famiglie di onesti lavoratori che puntano a servizi di qualità e, soprattutto, alla soddisfazione dei clienti”.


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