I Care: è nata la rete per i Caregiver in accordo di partenariato con il Comune di Eboli.

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Ieri pomeriggio, nell’Aula consiliare Isaia Bonavoglia del Comune di Eboli, è stato firmato l’accordo di Partenariato tra l’Ente e una rete di associazioni, grazie alla cui lungimiranza è stato possibile avviare il progetto sperimentale I Care, la rete per i caregiver.
Il termine anglosassone caregiver indica coloro che si prendono cura dell’altro e si riferisce a tutti i familiari che assistono un loro congiunto, ammalato, non autosufficiente.
Tre sono le associazioni che hanno dato vita a questo progetto sperimentale della durata di ventiquattro mesi: Noi, Amici dell’Hospice de l’ospedale di Eboli, presieduta da Angelica Scarano; Associazione Roberto Cuomo Onlus, presieduta da Vito Cuomo e L’Associazione Arcobaleno Marco Iagulli, presieduta da Tiziana Iervolino. Antonella Impemba e Ivan Vernosce sono i due progettisti che hanno trasformato il sogno di Armando De Martino, già presidente dell’Associazione 1Hospice per Eboli e Patron della rete, in una concreta realtà.  L’accordo di partenariato stipulato con l’ente comunale, capofila del Piano di Zona S3, consentirà una piena sinergia e collaborazione su tutta la rete territoriale dei Piani di zona e, più in generale, della Provincia.
La cura è un’attività che si rivolge ad una persona bisognosa di aiuto e risponde in modo crescente al bisogno di attenzione e supporto alle necessità della vita quotidiana. In Italia i caregiver sono ben 7.293.000 di cui il 74% sono donne. I caregiver familiari, agli occhi della società, sono praticamente invisibili: non hanno alcun diritto, non hanno alcuna retribuzione eppure svolgono una funzione importantissima alleggerendo il sistema assistenziale- sanitario.
«Costituire una rete di associazioni è un evento epocale- spiega Armando De Martino-. Con questo atto abbiamo fugato le tenebre dell’isolamento, anticipando di molto quello che la nuova legge in materia dovrà prevedere e privilegiare. La condivisione di più organizzazioni ed Enti di progetti solidali rivolti a risolvere concretamente i problemi quotidiani di chi soffre e di chi aiuta i sofferenti è una vittoria per l’intera comunità».
«Questo atto è la parte terminale di un percorso di progettazione avviato da mesi- spiega Vito Cuomo-, ma è anche l’inizio di un cammino ancora più importante che ci attende. Grazie alla professionalità di due eccellenti professionisti come Antonella Impemba e Ivan Vernosce, le  nostre tre associazioni, con cui da anni condividiamo passione e tracce sulla strada dell’aiuto all’altro, possiamo cominciare un nuovo periodo storico che mette al centro dell’assistenza il valore imprescindibile dell’umanità».
«Con fatica e impegno abbiamo realizzato qualcosa di speciale per chi soffre- puntualizza Tiziana Iervolino-. Forza e determinazione ci hanno spinto ad andare avanti continuando a lavorare incessantemente anche mentre l’Italia e il Mondo si fermava per la Pandemia. Con orgoglio posso affermare di aver trovato compagni di viaggio con cui condividere la stessa passione, la stessa urgenza da impiegare nella mission comune della solidarietà. La nostra unione sia esempio per molte altre realtà valide presenti sul territorio: da sole possiamo, insieme possiamo di più».
«La  nostra Odv, che da poco ha cambiato il nome ma non gli obiettivi- spiega Angelica Scarano-  sostiene ed aiuta i familiari dei malati che non possono più guarire. Siamo felici di aver trovato validi compagni di viaggio e siamo sicuri di poter fare di più e meglio».