DOMENICA SEI MAGGIO AL DUOMO GRANDE FESTA PER LA TRASLAZIONE DI SAN MATTEO

“Il 6 maggio è una data storica per la città di Salerno, forse la più importante, la più vera, la più grande: quella che ha dato una svolta significativa alla fede, alla storia , all’arte, alla vita della nostra città. In questo giorno a noi caro, le spoglie di San Matteo entrarono nella nostra città, diventando così Lui, il grande Apostolo Evangelista e Martire, il nostro prezioso concittadino e inclito Patrono. Ci stringiamo tutti con fervida gioia nella sua grande Casa per rivivere quell’evento e accogliere il Vangelo che è la nostra salvezza per continuare anche noi a scrivere pagine di vita cristiana, di serio impegno morale e luminoso servizio alla verità e al bene dei fratelli”. E’ con grande orgoglio ed emozione che Don Michele Pecoraro, parroco del Duomo di Salerno, ha annunciato la celebrazione di un evento centrale della nostra storia religiosa e civile: quello della Traslazione di San Matteo che sarà ricordata con una grande festa che inizierà domenica alle 18,30 nello storico e suggestivo quadriportico della nostra Cattedrale:” Ci raduneremo con tanti fedeli nell’Atrio del Duomo dove, insieme al nostro Arcivescovo, Monsignor Luigi Moretti, accoglieremo i sacerdoti delle 25 parrocchie del cammino di San Matteo, che vanno da Casalvelino a Salerno, capeggiati dal Gruppo di Preghiera di San Matteo di Casalvelino e delle comunità cittadine. Ci saranno anche le delegazioni dei cinque sindaci dei comuni più rappresentativi della traslazione di San Matteo: Velia (Ascea), Casalvelino, Rutino, Capaccio e Salerno. Sulla pavimentazione del quadriportico sarà realizzato un tappeto di petali di fiori: un’infiorata bellissima! Fiori saranno presenti ovunque. Petali di fiori saranno lanciati anche dai tanti fedeli per rendere ancora più emozionante la celebrazione, soprattutto nel momento della consegna della reliquia del Braccio di San Matteo a Monsignor Moretti, quando ci sarà un grande tripudio. Ci sarà la Banda di Pellezzano che suonerà e 150 cantori del Coro Diocesano e di altri cori della nostra Diocesi che canteranno l’Inno a San Matteo. Sarà sicuramente un momento indimenticabile che resterà impresso nella memoria di tutti, soprattutto dei bambini”. Successivamente il Vescovo Monsignor Luigi Moretti concelebrerà il Solenne pontificale con il Vescovo di Vallo della Lucania, Monsignor Ciro Miniero. Al termine della messa il Sindaco di Rutino offrirà l’olio che per un anno intero alimenterà in modo continuo, la lampada sulla tomba di San Matteo nella cripta del Duomo. “Lo scorso anno il primo ad accendere la lampada fu il Sindaco di Casalvelino. Ogni anno a turno i sindaci del Cilento si alternano in questa nobile offerta” ha spiegato il Don Michele Pecoraro, che anche quest’anno ha organizzato la manifestazione per celebrare lo straordinario evento della traslazione delle spoglie di San Matteo che nell’anno 954, il 6 maggio, arrivarono in città dopo essere state sepolte per circa cinque secoli a Velia, fin quando l’apostolo non apparve in sogno a Pelagia, una pia donna madre del monaco Atanasio che indicò al figlio l’esatta collocazione delle spoglie del Santo. Successivamente le ossa sacre dell’Evangelista furono deposte, per alcuni mesi, nella cattedrale di Capaccio, oggi Madonna del Granato, prima di essere traslate a Salerno, dopo un lungo viaggio attraversando i comuni del Cilento, grazie al volere del principe longobardo Gisulfo II. “Vennero accolte in un tripudio di fede con i tanti fedeli che illuminarono la città con le loro candele. Furono collocate nella chiesa di Santa Maria degli Angeli prima di trovare una definitiva sistemazione nel Duomo, fatto erigere dal duca normanno Roberto il Guiscardo e consacrato da Gregorio VII nel 1084”, ha spiegato Don Michele che   ha ritenuto doveroso solennizzare questo evento:” Per far partecipare tutti i salernitani, in modo che tutti possano ricordare questa data tanto importante per la nostra comunità. E’ importante riscoprire le nostre radici che sono nobili ed elevate, perché s’innestano in quella sorgente di verità e grazia che Matteo ci ha proposto e continuamente ci offre con il Vangelo. Dobbiamo spalancare le porte del nostro cuore al nostro “eterno concittadino” perché la nostra devozione non sia vuota esaltazione e formalismo, ma conoscenza efficace, rapporto profondo e costante che cambia la vita”.

Aniello Palumbo