Cantina&Cultura, appuntamenti di maggio tutti al femminile

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Sarà un maggio tutto al femminile quello di Cantina&Cultura, il format pensato da Cantina Verace (via Antonio Maria De Luca 4, Salerno) per unire cultura ed enogastronomia nel solco della valorizzazione del nostro territorio.

Si parte martedì 7 maggio alle 19 con Francesca Ragone che, in dialogo con Ersilia Gillio, presenterà il suo libro Cuore in ascolto. Beyouty, la bellezza come terapia dell’anima (De Nigris). Dieci donne, dieci pezzi di vita, dieci esperienze che hanno riempito, con rispetto e amore, l’esistenza dell’autrice in questi ultimi anni. Vite che si intrecciano, che respirano insieme, che hanno fatto nascere il desiderio e l’urgenza di condividere una parte di ciò che il cuore ascolta ogni giorno. “Perché proprio ora? – si chiede l’autrice – Perché, in questa complessa trama di pelle e anime, ho riscoperto me stessa, trovando la forza di uscire dalla mia comfort zone, da quel mondo ideale ma tossico che ci costruiamo intorno, a nostra immagine e somiglianza. Mettendomi in ascolto e rielaborando con il cuore le storie di queste dieci donne, ho scoperto quanto sia difficile e doloroso, ma allo stesso tempo necessario, il percorso che porta all’accettazione di sé. È solo il primo, fondamentale passo per trovare la forza di uscire dalle gabbie, sociali e personali, che ci creiamo da sole, portando solo negatività nelle nostre vite. Da qui, da questa nuova consapevolezza, possiamo e dobbiamo ripartire. Io. Tutte noi. Con la certezza che no, non siamo e non saremo mai sole!”.

Mercoledì 15 maggio, sempre alle 19, sarà la volta di Viviana De Vita in dialogo con Clemy De Maio. De Vita presenterà al pubblico Fiori di ghiaccio (Dialoghi). Livia ha 32 anni, lavora come redattrice in un quotidiano locale e vuole un figlio. Il suo desiderio si alimenta di illusioni per ogni banale ritardo ma è irrealizzabile naturalmente: Livia è sterile a causa della chiusura di entrambe le tube. Sarà Cristina, sua ginecologa e migliore amica sin dai tempi del liceo, a indicarle l’unica strada che lei non vorrebbe percorrere, quella della fecondazione assistita. Un percorso difficile che metterà Livia e suo marito Iacopo di fronte a una realtà per loro sconosciuta, quella del limbo eterno degli embrioni congelati. Livia è divorata da dubbi etici e da paure soprattutto quando, inaspettati eventi, scombussoleranno la sua vita capovolgendone tutti gli equilibri. Cristina con la sua inossidabile amicizia affiancherà Livia in tutto il percorso ma, improvvisamente, i pilastri della sua vita cominceranno a vacillare. Travolta dallo scandalo degli aborti clandestini praticati dallo zio e delusa dal fidanzato che dietro la maschera dell’uomo perfetto nasconde vizi e perversioni, Cristina si troverà non solo a dover ricostruire la sua carriera slegandosi dalle attività illecite dello zio, ma anche a fare i conti con le implicazioni morali dell’aborto e dell’obiezione.

Mercoledì 22 maggio alle 19 toccherà ad Ersilia Gillio parlare, in dialogo con Barbara Cangiano, del suo Ho scelto la felicità (Copyrigthed Material). E se la vita desse una seconda possibilità? Elisa è un’adolescente di diciassette anni obesa, scialba, sciatta e occhialuta. Vittima di bullismo da parte dei suoi compagni di scuola, sopporta, ingoiando dolore e cioccolata. Ma poi tutto cambia. La sera del 20 marzo, Elisa scopre di essere l’oggetto di una perversa scommessa organizzata da Marco, il compagno per il quale ha una “cotta”. E allora scappa dalla scuola, dalla sua città e dalla sua vita scialba. “Addio Elisa, benvenuta Elisa”. Cambia o pensa di cambiare ogni cosa di sè ma siccome la realtà sa essere decisamente più fantasiosa della stessa fantasia, il 20 marzo di 10 anni dopo Elisa si trova faccia a faccia con il suo passato e si ritrova come cliente Marco, che non la riconosce e comincia a flirtare con lei. Tra colpi di scena, cibi esotici e divertenti scambi di battute, tra i due nasce una storia, ma Elisa che non mai abbandonato il dolore che l’accompagna dall’adolescenza, non riesce a confessare a Marco di essere la compagna “cicciona”. E allora, temendo di soffrire ancora, cerca di tenere Marco lontano dalla sua vita quotidiana. Poi una sera, una rimpatriata tra compagni…

Il mese di maggio termina il 29 alle 19 con Sabrina Sica e con il suo Sei una cosa che non so raccontare (Dueinfoedizioni). Quaranta testi scritti in altrettanti giorni di quarantena a cavallo tra i mesi di marzo e aprile, in piena emergenza Covid-19. Storie e racconti dei giorni passati in casa ad aspettare la libertà. Poesie d’amore, ma leggendo in sottotraccia, il protagonista, più che una persona in carne ed ossa, è il suo stesso alter ego, quella parte nascosta di noi che spesso emerge solo nei momenti apparentemente più bui. In dialogo con Sabrina Sica ci sarà Barbara Cangiano.

Si ringrazia Libramente Caffè Letterario per la collaborazione sempre appassionata e proficua.