Si è tenuto ieri a Palazzo Sant’Agostino, sede della Provincia di Salerno, in occasione della settimana della Lingua Italiana nel Mondo, un interessante incontro dal titolo “Italofonia: lingua oltre i confini” con docenti, esperti e tanti studenti delle scuole salernitane e della provincia di Salerno ( Liceo Statale “Alfano I” e l’ I.C. “Calcedonia “ di Salerno, Istituto “Pacinotti” di Scafati”), che hanno dialogato con il prof. Paolo D’ Achille, Presidente dell’Accademia della Crusca nonché docente di Linguistica Italiana presso l’Università degli Studi Roma Tre, con domande e riflessioni molto curiose e interessanti.
Nel corso dell’evento, hanno partecipato in collegamento da remoto anche professori di lingua italiana dal Sudafrica, dalla Bolivia, dall’Argentina, dal Montenegro e dal Perù.
L’incontro, ha rappresentato un’opportunità di riflessione sulla straordinaria ricchezza espressiva e culturale della nostra lingua, in quanto strumento di dialogo, memoria e identità culturale.
In apertura, è stata letta dalla Prof.ssa Pina Basile la lettera di benvenuto ai partecipanti del Consigliere Provinciale Francesco Morra, delegato alla cultura.
L’evento ha coinvolto un parterre d’eccezione, con la partecipazione del Prof. Paolo D’Achille, che ha tenuto una “Lectio Magistralis”, della Prof.ssa Pina Basile, Presidente del Comitato di Salerno della Società Dante Alighieri e della Prof.ssa Sara Carbone, Segretaria della Consulta degli Italiani all’Estero per AIM.
Dalle parole italiane e più conosciute e utilizzate nel mondo come “pizza” e “ciao”, alla riflessione su termini spesso in disuso o ad altri più recenti, utilizzati soprattutto in giochi e videogiochi, nell’informatica e sui social, che a volte eliminando anche la punteggiatura, sviliscono il significato di frasi e concetti, ma senza alcuna denigrazione, offrono l’occasione di una riflessione collettiva sull’importanza anche del recupero di tradizioni e culture senza chiusure nazionalistiche.
L’italiano, ha precisato il prof. D’Achille, è una delle lingue che si utilizzano in molte nazionalità estere, dal Giappone alla Russia, e non solo, nei luoghi e nei paesi di migrazione, ovunque ci sia un interesse per il suono e il piacere di questa lingua.
Alla domanda finale di una studentessa che ha chiesto :” professore ma per lei qual è la parola più bella in italiano?”, Paolo D’Achille ha risposto sorridendo : “ Sicuramente tutti conoscete i primi versi della Divina Commedia di Dante Alighieri (“Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura, ché la diritta via era smarrita“)
E quindi io sceglierei “ smarrita”, non “ persa” ma proprio smarrita, perché mi dà il senso della speranza che induce poi a poter ritrovare sia il cammino, la via, che l’incontro tra umani”.
Ecco il piacere dell’ascolto, della parola, in una sala gremita, dove studenti giovanissimi delle scuole secondarie di primo grado e dei primi anni della secondaria di secondo grado, registravano attentamente tutto ciò che li incuriosiva tra taccuini e non solo smartphone, tra occhi attentissimi e sguardi curiosi, fino alla fine , tra applausi e silenzi partecipi, per poi ricevere in dono dalla Società Dante Alighieri di Salerno, dalle mani della sua Presidente Pina Basile, un preziosissimo dono, un libro, per leggere e andare alla ricerca di quelle parole a volte in disuso ma preziose, non solo di nostalgica memoria ma per fare memoria storica, sociale e culturale, da non smarrire né perdere, ma da custodire per capire e conoscere.
Gilda Ricci
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