Se nell’ordine sono il Molise (+32,3%), la Basilicata (24,7%) e la Campania (13,1%) a far registrare le performance migliori, l’alimentare – sottolinea la Coldiretti – in controtendenza al calo generale aumenta in tutte le realtà territoriali dal Nord Ovest (+0,6%) al Nord Est (+1%), dal Centro (+1,7%) al Mezzogiorno (+7,4%).
“Il dato dell’export – commenta Gennarino Masiello, presidente di Coldiretti Campania e vicepresidente nazionale – ci conferma l’importanza strategica di un rapporto trasparente con l’agroindustria. Il successo del made in Italy, e del made in Campania, nel mondo deve legarsi sempre più a contratti di filiera che puntino su prevedibilità e sostenibilità. Da una parte, quindi, assicurare alle imprese agricole la certezza della pianificazione con accordi pluriennali che consentano investimenti in qualità. Dall’altra occorre garantire la sostenibilità del rapporto tra gli attori della filiera, garantendo agli agricoltori la giusta remunerazione in equilibrio con il territorio. Le esportazioni vanno accompagnate con infrastrutture adeguate alle nuove sfide della competitività globale. Strutture materiali e immateriali che trasformino tutto il territorio regionale, dalla aree interne alla costa, in una piattaforma integrata verso il mercato mondiale. Nuove tecnologie, collegamenti stradali, ferroviari, marittimi e aeroportuali, sono la rete logistica su cui costruire il successo dell’agroalimentare della Campania, che può trascinare la ripresa appena ci lasceremo alle spalle l’emergenza pandemica.” (ANSA).