Istat, prezzi al consumo, inflazione stabile ad aprile

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Nel mese di aprile 2025, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registra un aumento dello 0,1% su base mensile e dell’1,9% su base annua (come nel mese precedente); la stima preliminare era +2,0%.

La stabilità dell’inflazione sottende andamenti contrapposti di diversi aggregati di spesa: in rallentamento risultano soprattutto i prezzi dei Beni energetici non regolamentati (da +0,7% a -3,4%) e quelli dei Tabacchi (da +4,6% a +3,4%); per contro, accelerano i prezzi dei Beni energetici regolamentati (da +27,2% a +31,7%), quelli dei Beni alimentari, sia non lavorati (da +3,3% a +4,2%) sia lavorati (da+1,9% a +2,2%), e quelli dei Servizi relativi ai trasporti (da +1,6% a +4,4%).

Nel mese di aprile l’“inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, accelera (da +1,7% a +2,1%), come anche quella al netto dei soli beni energetici (da +1,8% a +2,2%).

La crescita tendenziale dei prezzi dei beni si attenua (da +1,5% a +1,0%), mentre quella dei servizi sale (da +2,5% a +3,0%). Il differenziale inflazionistico tra il comparto dei servizi e quello dei beni si amplia, portandosi a +2,0 punti percentuali (era +1,0 nel mese precedente).

I prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona registrano un’accelerazione del tasso tendenziale di variazione (da +2,1% a +2,6%), quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto un rallentamento (da +1,9% a +1,6%).

Il lieve aumento congiunturale dell’indice generale è dovuto prevalentemente alla crescita dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (+3,4%), ma anche a quella dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+1,8%), che risentono entrambi di fattori stagionali; aumentano inoltre i prezzi degli Alimentari non lavorati (+0,7%) e lavorati (+0,5%) e quelli dei Servizi relativi all’abitazione (+0,3%). Tali effetti sono stati solo in parte compensati dalla diminuzione dei prezzi degli Energetici regolamentati (-6,9%) e non regolamentati (-5,8%) e di quelli dei Beni durevoli (-0,3%).

L’inflazione acquisita per il 2025 è pari a +1,4% per l’indice generale e a +1,6% per la componente di fondo.

L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) ad aprile 2025 aumenta dello 0,4% su base mensile, per effetto della fine dei saldi stagionali di cui il NIC non tiene conto, e del 2,0% su base annua (in lieve decelerazione rispetto a marzo 2025); la stima preliminare era +2,1%.

L’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), al netto dei tabacchi, registra una variazione congiunturale di -0,1% e un aumento dell’1,7% su base annua.

 

Il commento

Ad aprile 2025 l’inflazione si mantiene allo stesso livello di marzo (+1,9%). La stabilità del ritmo di crescita dei prezzi al consumo sintetizza dinamiche settoriali opposte: da un lato, persistono tensioni sui prezzi degli Alimentari (+3,0% da +2,4%), che ad aprile si estendono anche a quelli dei Servizi relativi ai trasporti (+4,4% da +1,6%); dall’altro, si osservano tendenze deflattive nel comparto energetico (-0,8%, da +2,6%), trainate dalla componente non regolamentata (-3,4% da +0,7%). Aumenta il ritmo di crescita dei prezzi del “carrello della spesa” (+2,6% da +2,1%) e dell’inflazione di fondo, che si attesta a +2,1% (da +1,7% di marzo).


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