La campanella della” Chantecler” è legata alla leggenda caprese di San Michele che donò una campanella a un povero pastorello che aveva smarrito la sua unica pecorella e che col suo tintinnio la ritrovò.” Da allora la “Campanella di Capri”, simbolo di pace, apportatrice di gioia e fortuna, di prosperità e fratellanza, è un vero talismano, dotato di poteri magici e benauguranti che viene regalata alle persone che riteniamo davvero speciali e che vogliamo bene” ha raccontato Leonardo Logarin, direttore creativo dell’azienda di famiglia creata, nel 1947, da Pietro Capuano e Salvatore Aprea. “La gioielleria con l’insegna Chantecler diventa negli anni della “Dolce Vita” meta dei protagonisti del jet set internazionale: Jacqueline Kennedy, Audrey Hepburn, Ingrid Bergman, la principessa Soraya, la duchessa di Windsor, Brigitte Bardot. Molte erano amiche e clienti di Pietro Capuano e Salvatore Aprea: tutte si innamorarono dell’iconica campanella, una vera e propria opera d’arte, che vede le sue origini nel 1944, sul finire della Seconda Guerra Mondiale, quando Capri ospitava un rest camp: un luogo dove gli aviatori dell’esercito US di stanza in Europa venivano mandati in convalescenza o per riposarsi e riprendere le forze. L’ eccentrico gioielliere caprese Pietro Capuano, alias “Chantecler”, soprannome ispirato dal gallo Chantecler, protagonista della omonima novella di Edmond Rostand, nella quale si racconta di un gallo presuntuoso e amato da tutti, che pretende di essere lui, con il suo canto, ad ordinare al sole di alzarsi al mattino, pensò di far forgiare una campana in bronzo, di dimensioni ragguardevoli, sulla quale campeggiava l’immagine di San Michele Arcangelo: venne consegnata al colonnello Carl E. Woodward, comandante del rest camp, per offrirla in dono al trentaduesimo Presidente degli Stati Uniti, Franklin Delano Roosevelt. Quella campana bronzea si trova ancora oggi presso il “Franklin Delano Roosevelt National Library and Museum di Washington D.C.”, in Hyde Park a New York”, ha raccontato il ventiseienne Leonardo Logarin, nato a Padova, laureato in Matematica Applicata e Computazionale, che a Stoccolma si occupava di statistiche e di Intelligenza Artificiale:” Oggi mi occupo del marketing aziendale della “Chantecler”, in qualità di Business Analyst. Rappresento la terza generazione della Chantecler. La mia missione è approfondire ogni reparto, condurre analisi approfondite delle operazioni correnti e identificare le opportunità per aumentare l’efficienza e ridurre i costi. Partecipo attivamente alle attività operative implementando sistemi di tracciamento completi per tutte le attività, i fornitori e le funzioni, consentendo al top management di prendere decisioni informate e orientate all’efficienza. Attualmente mi sto dedicando ad un progetto dedicato ai giovani: implementando la linea d’argento della “Chantecler” vorrei proporre una linea “entry level” che, rispettando l’identità del marchio, utilizzi anche altri materiali per creare un gioiello versatile, di utilizzo quotidiano, accessibile anche alle giovani ragazze della mia età”. Sin da bambino Leonardo ha respirato le atmosfere della gioielleria di Capri dove arrivavano star internazionali:” Naturalmente io non le conoscevo: ricordo però di quando veniva da noi la cantante americana Mariah Carey della quale ascoltavo il suo famoso brano “All I Want for Christmas Is You” dedicato al Natale. Ricordo anche il simpaticissimo attore Christian De Sica”. A raccontare l’eccentricità di Pietro Capuano è stata la dottoressa Teresa Quisler Aprea, nuora di Salvatore Aprea:” Sono nata ad Oslo ma ho sempre vissuto a Capri dove mia madre conobbe e si innamorò di mio padre norvegese. Ricordo che quando ero ragazzina mia madre mi portava a fare i bagni allo stabilimento balneare “ La Canzone del Mare” di Capri, ai piedi dei Faraglioni, dove vedevo due strani personaggi: uno era un miliardario americano che tutti chiamavano “Mister Bob”, proprietario di una grande villa in Via Tragara; l’altro era Pietro Capuano, soprannominato dalla contessa Edda Ciano “Chantecler”, che si faceva versare il vino in tanti calici contemporaneamente, per farlo decantare, e servire il cibo in un piatto posto su un’alta pila di sette piatti, in modo tale da non doversi mai piegare sul tavolo e stancarsi a spostare il polso per mangiare. Era un grande viveur, che amava fare vita mondana. Conosceva i più importanti e famosi personaggi che arrivavano sull’isola che fecero conoscere il marchio “Chantecler” oltre i confini nazionali: probabilmente Totò si è ispirato a lui per interpretare l’eccentrico personaggio del film “Totò a colori”. In quel periodo le persone che vivevano a Capri trovavano sull’isola il luogo ideale per fare ciò che meglio ritenevano. Quando aprì il suo atelier con l’insegna “Chantecler” Capuano capì di non potersi dedicare completamente al negozio e si rivolese al suo amico Salvatore Aprea, giovane studente di giurisprudenza, che era un grande intenditore di pietre di colore, ed era capace di gestire e organizzare l’attività della gioielleria. Pietro poi si ammalò e nel 1982 morì. Salvatore Aprea acquistò il marchio “Chantecler” dagli eredi e rilevò il negozio di Capri proseguendo l’attività, creando con grande passione nuovi gioelli: passione che poi trasmise ai figli Maria Elena, Costanza, Gabriele, e a me quando, nel 1984, sposai Gabriele. Salvatore Aprea è stato lungimirante e ha capito che doveva lasciarci liberi di fare quello che ci faceva piacere fare di più: io all’inizio mi occupavo più della parte contabile: oggi sono Direttore Generale Vendite; Maria Elena Aprea, laureatasi al GIA (Gemological Institute of America), che era ed è la principale autorità mondiale su diamanti, pietre colorate e perle si dedicò alla parte creativa, curando ogni più piccolo dettaglio dei nostri gioielli. Costanza Aprea, attuale Vicepresidente e Board Member, ha iniziato la sua carriera da Chantecler come assistente alle vendite, ha poi approfondito la conoscenza delle pietre preziose e semipreziose, studiando approfonditamente i gioielli, le tecniche di lavorazione, il design e il ruolo fondamentale dell’interazione con il cliente, sviluppando la passione per il branding, la comunicazione e il marketing. Dopo aver ricoperto il ruolo di Brand Identity e Creative Direction Manager, assunse il ruolo di Marketing e Communication Manager. Alla morte del padre, Gabriele Aprea divenne presidente e CEO dell’azienda: è responsabile della gestione operativa e si occupa principalmente della commercializzazione dei nostri prodotti. Tutti alla Chantecler lavoriamo con gioia perché quando si fa un lavoro con gioia e passione i risultati sicuramente arrivano”. La dottoressa Aprea ha ricordato che oltre al negozio di Capri la “Chantecler” ha altre sedi:” Abbiamo un negozio diretto a Milano e un negozio monomarca a Tokyo. A Valenza Po abbiamo il nostro laboratorio e centro produttivo e poi abbiamo una efficiente rete di distribuzione di gioiellerie di prim’ordine come quella della famiglia Capece a Salerno”. La dottoressa Aprea ha spiegato che oltre la campanella anche il gallo, logo del marchio, è beneaugurante:” Augura prosperità e serenità! Il gallo al mattino scaccia le tenebre e canta al chiarore dell’alba: è di buon auspicio perché inizia un altro giorno”. Prima del taglio della grande torta a forma di campanella, a portare i saluti del “Distretto Rotary 2101” è stato il Governatore Antonio Brando che ha sottolineato l’importanza di valorizzare i giovani:” Così come la Chantecler punta sui giovani anche il Rotary si spende per la promozione e per la crescita dei giovani”. Il Governatore Brando che ha donato al giovane Leonardo Logarin il distintivo del Rotary, ha ricordato che il Rotary da 120 anni promuove i valori della diversità, dell’equità e dell’inclusione: “Soprattutto la capacità di stare insieme per trasformare vite”. Il dottor Brando ha anche annunciato che il 29 maggio la Presidente Internazionale del Rotary Stephanie Urchick, sarà a Napoli per incontrare i soci del “Distretto Rotary 2101”.
Aniello Palumbo
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