
I contributi, stanziati a fondo perduto dall’U.E. per il rilancio dell’agricoltura nell’entroterra, erano appunto destinati alla ristrutturazione di fabbricati rurali, per agevolare l’avvio e l’esercizio di attività agrituristiche, in grado di attirare una maggiore clientela e di portare ad un incremento del fatturato aziendale. Invece gli imprenditori – peraltro sprovvisti dei requisiti di “coltivatori diretti”, necessari per l’accesso alle agevolazioni – non avevano rispettato l’impegno assunto di avviare nuovi agriturismi, essendosi limitati a ristrutturare i vecchi ruderi di proprietà per scopi privati (sostanzialmente, sistemare la casa di villeggiatura).
E’ scattata così, dopo le indagini del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Salerno, la segnalazione alla locale Procura della Repubblica per l’indebita percezione degli aiuti comunitari e la truffa perpetrata ai danni del bilancio dell’Unione Europea.
Accanto al procedimento penale, corre parallelo quello amministrativo, che comporta l’obbligo di restituire le somme illecitamente intascate, con in più una pesante sanzione amministrativa. Il tutto, per un ammontare complessivo che raggiunge il milione di euro. (ANSA).