Intervista alla Dott.ssa Alessia Maiorino, Dermatologa
Il melanoma è un tumore cutaneo in costante aumento, soprattutto nei Paesi occidentali, e rappresenta oggi una delle principali emergenze dermatologiche. Se però diagnosticato in tempo, le possibilità di guarigione sono altissime. Per fare chiarezza sui segnali da riconoscere, sull’importanza dei controlli periodici e sul ruolo dell’esposizione solare, abbiamo intervistato la Dott.ssa Alessia Maiorino, dermatologa e venereologa specializzata presso il Policlinico Gemelli di Roma e attiva a Salerno e provincia, dove si occupa di prevenzione, diagnosi e trattamento delle patologie della pelle.
M.C.: Dottoressa Maiorino, quanto è diffuso il melanoma oggi? Dobbiamo preoccuparci?
«Il melanoma è certamente uno dei tumori che negli ultimi anni ha mostrato il maggiore aumento di incidenza. A livello europeo – e anche in Italia – registriamo ogni anno più diagnosi, soprattutto tra le fasce di età giovani e di mezza età. Questo non significa dover vivere nella paura, ma essere consapevoli che prevenzione e diagnosi precoce fanno davvero la differenza: un melanoma individuato nelle sue fasi iniziali si può trattare con un intervento chirurgico risolutivo e le percentuali di sopravvivenza sono molto elevate. Il problema nasce quando la diagnosi è tardiva. Ed è qui che entra in gioco il ruolo fondamentale del dermatologo».
M.C.: Quali sono i principali fattori di rischio?
«Il fattore che pesa di più è sicuramente l’esposizione solare scorretta. Non parliamo solo delle scottature da adolescenti, che rappresentano un rischio importante, ma anche della somma di esposizioni ripetute negli anni senza adeguata protezione. Sono poi più predisposte le persone con fototipo chiaro, con tanti nevi, con casi di melanoma in famiglia, oppure chi ha già avuto un tumore cutaneo. Anche l’uso frequente di lampade abbronzanti aumenta il rischio in modo significativo. Per questo è necessario adottare uno stile di vita intelligente nei confronti del sole, soprattutto nelle stagioni calde».
M.C.: Come si può riconoscere un neo “sospetto”? Quali segnali non dobbiamo ignorare?
«Una regola semplice e molto efficace è quella dell’ABCDE del melanoma, che aiuta a osservare i propri nei con maggiore attenzione:
- A = Asimmetria: un neo che cambia forma e non è più simmetrico.
- B = Bordi: frastagliati, irregolari, non netti.
- C = Colore: presenza di più colori nello stesso neo o variazioni improvvise.
- D = Diametro: solitamente oltre i 6 mm, anche se non è una regola assoluta.
- E = Evoluzione: qualsiasi cambiamento nel tempo deve far scattare un controllo.
A questi segnali aggiungerei prurito, sanguinamento spontaneo o l’impressione che “quel neo non sia come gli altri”. In generale invito sempre i miei pazienti ad affidarsi a un dermatologo senza aspettare: nei casi di melanoma, ogni mese può fare la differenza».
M.C.: Quanto è importante il controllo annuale dei nei? È davvero necessario per tutti?
«Assolutamente sì. Il controllo annuale dei nevi è il pilastro della prevenzione primaria. Permette di individuare eventuali lesioni sospette in anticipo, di monitorare il comportamento dei nei nel tempo e anche di evitare inutili preoccupazioni.
Per le persone che presentano fattori di rischio – molti nevi, fototipo chiaro, familiarità per melanoma – i controlli possono essere, a giudizio del medico, anche più frequenti.
Oggi inoltre abbiamo a disposizione strumenti ad altissima precisione, come la dermatoscopia e la mappatura digitale, che ci permettono di confrontare in maniera fotografica l’evoluzione di ogni singolo neo. La tecnologia applicata alla dermatologia sta rivoluzionando la diagnosi precoce».
M.C.: Esposizione solare: quali sono le regole essenziali per proteggersi davvero?
«Prima di tutto bisogna sfatare un mito: non esiste abbronzatura sana senza protezione.
L’abbronzatura è una risposta della pelle all’esposizione solare e non è sinonimo di bellezza. Questo non significa che non si possa prendere il sole, ma che lo si deve fare con intelligenza. Le regole fondamentali sono:
- evitare l’esposizione nelle ore centrali, tra le 11 e le 16;
- usare una protezione solare adeguata, possibilmente SPF 50+ nelle prime settimane;
- riapplicarla ogni due ore o dopo il bagno;
- proteggere bambini e adolescenti, perché le scottature in giovane età aumentano il rischio di melanoma da adulti;
- evitare le lampade UV, che oggi sono considerate cancerogene al pari del sole eccessivo.
La pelle ha memoria: tutto ciò che facciamo oggi si rifletterà tra qualche anno».
M.C.: Quanto incide lo stile di vita sulla prevenzione del melanoma?
«Molto più di quanto si pensi. Parliamo spesso del sole, ma anche altri fattori sono importanti: mantenere una buona idratazione, seguire una dieta ricca di antiossidanti, evitare il fumo, proteggersi correttamente durante le attività all’aperto. Uno stile di vita sano può ridurre significativamente il rischio».
M.C.: Quando un neo deve essere tolto? L’asportazione è dolorosa?
«L’asportazione si esegue quando la dermatoscopia segnala caratteristiche sospette o quando un neo cambia in modo evidente. Non si rimuovono mai nei “tanto per togliere”, ma solo quelli che meritano un approfondimento.
L’intervento è rapido, si esegue in anestesia locale e richiede pochi minuti. Il materiale viene sempre inviato all’esame istologico, che conferma la diagnosi. È un passaggio fondamentale: solo l’istologico stabilisce con certezza la natura della lesione».
M.C.: Qual è il messaggio più importante che vuole lasciare ai lettori?
«Il melanoma fa paura, ma può essere sconfitto se riconosciuto in tempo. Osservare la propria pelle, proteggersi dal sole e sottoporsi a controlli periodici è il modo migliore per prendersi cura di sé. La diagnosi precoce è la nostra arma più efficace, e la prevenzione resta il primo passo verso la salute».
Dott.ssa Alessia Maiorino
www.alessiamaiorino.com
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