Tommasetti (Lega): dalla Corte dei Conti una stangata al sistema De Luca

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La Corte di Cassazione a Sezioni Unite ha dichiarato inammissibile il ricorso di Vincenzo De Luca contro la condanna della Corte dei Conti che lo aveva obbligato a risarcire oltre 100mila euro alla Regione Campania. La vicenda riguarda le indennità maggiorate riconosciute a quattro collaboratori della segreteria del presidente (già agenti della Polizia Municipale del Comune di Salerno), ritenute illegittime perché prive dei necessari presupposti normativi. Per i giudici contabili, De Luca avrebbe agito con colpa grave, senza acquisire i pareri tecnici richiesti.

Così Aurelio Tommasetti, dirigente nazionale della Lega, che commenta la sentenza della Corte dei Conti in merito all’assunzione di quattro vigili urbani in Regione Campania in ruoli dirigenziali. I giudici in secondo grado hanno condannato l’ex governatore Vincenzo De Luca a un maxi risarcimento di 100mila euro.

La decisione in Appello, e quindi definitiva, è la classica stangata che esprime in qualche modo un giudizio impietoso su un modello fallimentare denunciato per anni da me e pochi altri. Basti pensare che in primo grado la cifra da corrispondere era di 59mila euro mentre ora è quasi raddoppiata. Una vicenda dai contorni torbidi fin dall’inizio, con quattro agenti di polizia municipale del Comune di Salerno distaccati da un momento all’altro in Regione per lavorare come autisti, venendo poi contrattualizzati come responsabili di segreteria nell’ufficio alle dirette dipendenze del presidente”.

Tommasetti sottolinea il dato politico oltre a quello economico: “Un aspetto riguarda il danno erariale legato alle indennità percepite dai vigili mentre continuavano a svolgere mansioni di autisti. Ma soprattutto emerge di nuovo una gestione “allegra”, irresponsabile e del tutto discrezionale per quanto riguarda la distribuzione di incarichi, come se l’istituzione fosse casa propria. Non sorprende ma amareggia che questo stesso sistema di potere, allo scadere del mandato di De Luca, stia ora facendo di tutto per riciclarsi in posizioni di comando, come dimostra l’interminabile tira e molla sulla giunta di Roberto Fico”.


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