“La crescita di un bambino è come un viaggio affascinante: un percorso in cui ogni passo è una delicata conquista che rappresenta un tassello di un mosaico unico e irripetibile. Come genitori, come educatori, dovremmo essere i custodi di questo cammino, chiamati a supportarlo, a sostenerlo: non a dirigerlo. Questo libro è un invito ad assumere le nostre responsabilità di adulti, nell’ottica di compiere scelte consapevoli con fiducia e onestà”. È questa una frase contenuta nelle conclusioni del libro intitolato: “Didattica del movimento infantile: strategie per la promozione di una crescita equilibrata”. Guida per insegnanti, educatori e genitori. Edito da Erickson, scritto dalle professoresse Mariapia Mazzella e Arianna Fogliata che è stato presentato sabato sera, presso la libreria “Imagine’s Book” di Salerno, dalla professoressa Clotilde Baccari Cioffi, già docente di Latino e Greco nei licei salernitani, scrittrice, pittrice, organizzatrice di eventi culturali, Presidente dell’Associazione Culturale “Parco Storico Sichelgaita” che ha contribuito ad organizzare la serata, e dalla professoressa Paola Aiello, Ordinaria di Pedagogia Speciale e Didattica. Direttore del Dipartimento di Scienze Umane, Filosofiche e della Formazione all’Università di Salerno. Membro del Consorzio per la Formazione e lo sviluppo di insegnanti inclusivi. Alcuni passi del libro sono stati letti dalla professoressa Clara Mattia Cuoco. La professoressa Paola Aiello che ha curato la prefazione del libro, ha spiegato l’importanza del corpo nello sviluppo umano:” Il corpo è il primo accesso al mondo, il veicolo attraverso cui il bambino fa e trae esperienza orientandosi nella realtà che lo circonda. Il movimento corporeo diviene la prima forma di pensiero e di linguaggio con cui ogni bambino inizia a intessere la propria relazione con il mondo. La monografia proposta dalle due autrici si sofferma sull’opportunità di recuperare la centralità del corpo come matrice dello sviluppo umano, cognitivo, emotivo e relazionale, soprattutto in un’epoca in cui l’infanzia è sempre più esposta a iperstimolazione digitale, a ritmi adultizzati e a spazi educativi alienanti, a volte orientati più all’efficienza che alla spontaneità e all’autonomia”. La professoressa Clotilde Baccari Cioffi ha spiegato che la prospettiva adottata dalle autrici è multidisciplinare:” Integra pedagogia, neuroscienze, psicologia dello sviluppo e studi sull’educazione motoria. Un testo che rappresenta un manifesto per un’educazione che restituisce al corpo la sua centralità epistemologica e pedagogica nel quale il movimento non è considerato come un’attività accessoria, ma come fondamento della crescita integrale. Il corpo con i suoi gesti, cadute e scoperte, è il luogo in cui si intrecciano cognizione, emozione e relazione. Educare attraverso il movimento significa educare alla vita: promuovere nei bambini una conoscenza incarnata, una mente consapevole e un’identità in equilibrio tra autonomia, creatività e benessere”. La professoressa Mazzella, psicologa e psicoterapeuta, ha spiegato che nel libro è contenuta anche una checklist molto utile per educatori e genitori e parlato anche dei rischi e delle opportunità legate all’uso della tecnologia:” L’introduzione precoce della tecnologia digitale nei primi anni di vita rappresenta una trasformazione profonda che incide sullo sviluppo cognitivo ed emotivo dei bambini. I dispositivi digitali influenzano la capacità di concentrazione e il controllo dell’attenzione che ha ripercussioni anche sul rendimento scolastico. Dire “no” alla tecnologia nei primi anni di vita rappresenta una scelta consapevole e pedagogicamente fondata per tutelare il diritto del bambino a un’infanzia radicata nel contatto umano; significa proteggere spazi e tempi che la modernità rischia di comprimere, ponendo al centro i bisogni autentici del bambino e la relazione educativa. Scegliere la connessione umana rispetto a quella digitale significa donare ai bambini la possibilità di un futuro più ricco di empatia e consapevolezza”. La professoressa Mazzella si è soffermata ad analizzare anche la funzione psicologica e formativa delle fiabe:” Aiutano a creare connessioni emotive e cognitive che si svilupperanno ulteriormente negli anni successivi. Le fiabe sono anche una palestra per l’immaginazione. È importante poterle leggere insieme ai bambini fin da piccoli, in quanto la pratica aiuta a rafforzare il legame affettivo e a stimolare lo sviluppo linguistico e cognitivo. La lettura condivisa ha un valore che non è attribuibile al contenuto del libro, perché il bambino associa il libro al momento di contatto fisico, alla voce del genitore e a una routine rassicurante. Anche quando il bambino non ricorderà esattamente le storie lette nei primi anni, porterà con sé la sensazione di calore e connessione che ha vissuto”. La professoressa Mazzella ha spiegato che l’infanzia rappresenta un momento di straordinaria transizione nel periodo evolutivo del bambino: “E’ un tempo irripetibile, ricco di scoperte ed esplorazioni. È all’interno di questa fase che si strutturano le basi per tutta la vita futura. Dobbiamo proteggere i bambini dalla frenesia del mondo moderno, affinché possano crescere al proprio ritmo”. Ha partecipato alla serata l’Assessore alla Pubblica Istruzione del Comune di Salerno, la professoressa Gaetana Falcone, che ha apprezzato il testo presentato:” Sappiamo da docenti quanto sia difficile comprendere il linguaggio del corpo dei bambini che inconsapevolmente lanciano dei segnali riconoscibili che però spesso vengono ignorati e che se invece fossero recepiti potrebbero essere di aiuto per stimolare l’avvio di attività che assecondino le esigenze dei bambini, utili ad accompagnare con fiducia, delicatezza e sensibilità la loro crescita”. (Foto di Luciana Cardone).
Aniello Palumbo.




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