La posta elettronica, un mezzo di comunicazione destinato a durare.

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email-marketingLa posta elettronica non morirà mai? Perlomeno non a breve. Secondo una ricerca condotta negli Stati Uniti dall’autorevole Pew Research Center, il 61% degli adulti che lavorano negli Usa considerano la posta elettronica “molto importante” per il loro lavoro. Ancora più dell’uso generico di Internet, che si ferma al 54%, e sicuramente più del telefono fisso (35%) o del telefono cellulare e smartphone (24%). Infine, con buona pace dei guru dei social media e i profeti della collaborazione dal basso, solo il 4% della forza lavoro Usa considera rilevanti i siti di social networking, come Facebook, Linkedin o Twitter.

Insomma, non solo la posta elettronica è il servizio di comunicazione giudicato insostituibile da due lavoratori americani su tre, ma addirittura il telefono fisso è vitale per un americano su due, mentre i social media sono quasi 14 volte meno rilevanti.

La ricerca, che è stata svolta a settembre dello scorso anno su un campione di 534 lavoratori adulti (oltre i 18 anni con lavoro fisso o part-time) negli Usa, più della metà del campione per l’annuale ricerca sugli utilizzatori di Internet.

Il dato che colpisce di più gli analisti partendo da questa ricerca è l’ampia base di utilizzo perla posta elettronica, inventata nella sua forma attuale con la “chiocciola” nel 1971. Nonostante la nascita di nuove tecnologie di collaborazione e condivisione dei documenti, che hanno rivoluzionato e stanno continuando a rivoluzione le modalità di lavoro, l’email mantiene una posizione di dominio negli utilizzi quotidiani. Varie aziende negli ultimi dieci anni hanno cercato di reinventarsi la posta elettronica, senza però riuscire a raggiungere i risultati sperati. Ci ha provato (e ha fallito) Google con Wave, nonostante proprio con Gmail l’azienda californiana abbia in qualche misura costruito le sue fortune. Ci ha provato anche Microsoft e ci stanno provando varie aziende attive nel settore della collaborazione e delle comunicazioni unificate, che cercano di spostare verso strumenti di lavoro in tempo reale le attività digitali dei dipendenti delle aziende.

Oltretutto, il digitale dimostra di avere effetti anche negativi per la vita lavorativa: sempre la ricerca Pew mostra infatti che, secondo il 35% dei lavoratori Usa in generale, l’uso di posta elettronica, smartphone e internet in generale fanno aumentare radicalmente il tempo passato a lavorare, mentre la percentuale sale al 47% per quelli che hanno un lavoro basato su una scrivania e un ufficio. Certamente per carica il 50% dei lavoratori l’uso del digitale connesso alla rete permette di lavorare meglio e in maniera più produttiva, e per un altro 39% consente di avere un uso più flessibile del tempo. Rimane il fatto però che il digitale ha cambiato le abitudini lavorative e che al centro di tutto c’è ancora e sempre la “vecchia” posta elettronica. (corrierecomunicazioni.it)