“Matera, trasformazione urbana tra architettura e fotografia”. Il libro di Valentina Cirillo al Comune di Salerno.

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Un libro che racconta la trasformazione urbana di Matera, dagli anni 50 a oggi che è Capitale Europea della Cultura, quello scritto dall’architetto Valentina Cirillo intitolato “Matera, trasformazione urbana tra architettura e fotografia”, edito da “Delta 3”, che è stato presentato nel Salone dei Marmi del Comune di Salerno alla presenza del Sindaco Vincenzo Napoli, dell’Assessore alla Cultura Antonia Willburger, dell’ingegner Mario Ricciardi, Segretario dell’Ordine degli Ingegneri di Salerno, presieduto dall’ingegnere Michele Brigante, che ha patrocinato l’evento, e dell’editore, Silvio Sallicandro, che ha pubblicato il libro che è un vero atto d’amore dedicato a Matera, che, come tutta la Lucania, è nel cuore di Valentina Cirillo:” Una Terra dove ancora oggi si respira: il rispetto per il passato e per lo scorrere del tempo, per ciò che è stata e continuerà ad essere”. Un amore che s’intuisce anche dalle foto contenute nel libro, scattate da Valentina, fotografa per passione, come quella della copertina nella quale vi è l’immagine del “Sasso Caveoso” dove si vedono i Sassi e sopra le case del “Piano” della città di Matera, “due realtà fisicamente confinanti ma distanti secoli”. Foto che, come scrive nella prefazione il Critico d’Arte Massimo Bignardi, Direttore del Museo FRaC di Baronissi dove Valentina ha organizzato, nel 2016, un’interessante mostra fotografica: “Non sono una mera documentazione da esibire quale illustrazione a lato dei testi, ma come ulteriore analisi”. Nel testo ci sono anche le foto di Matera scattate nel 2015 dai fotografi salernitani Luisa D’Andria, Anna Izzo, Gerardo Morese, Francesca Siano, Domenico Solimeno, Nicola Niceforo e Marco Palumbo.

Interessanti gli interventi dei relatori: la professoressa Paola D’Antonio, docente dell’Università della Basilicata, già Assessore ai Sassi di Matera, ha ricordato come Carlo Levi abbia raccontato nel suo libro” Cristo si è fermato a Eboli”, anche l’avvolgente e “dolente bellezza” di Matera:” Levi non racconta solo la storia di una civiltà di degrado e di abbandono, ma anche una civiltà fatta di storia, di valori importanti, di tradizioni: il libro di Levi diventa il simbolo del risveglio delle coscienze degli intellettuali italiani”; la professoressa Francesca Vera Romano, antropologa, dell’Università La Sapienza di Roma , ha parlato del paesaggio culturale di Matera tra tradizione e innovazione spiegando anche il concetto di vicinato:” Oltre ad avere una connotazione spaziale, aveva anche la connotazione simbolica di condivisione di saperi e pratiche dovuto alle peculiari condizioni del suo territorio”; l’architetto materano Emilia Olivieri ha illustrato il Piano Regolatore di Matera redatto, nel 1956, dall’’architetto Luigi Piccinato, ancora oggi vigente:” Nato dall’esigenza di creare una zonizzazione del territorio e dalle politiche di sviluppo della Riforma fondiaria: di creare luoghi a misura d’uomo, ad alto valore sociale”. L’architetto Maddalena Marselli, ha ricordato che il padre, il professor Gilberto Antonio Marselli, che non si separava mai dal suo montgomery,   ha vissuto da protagonista la trasformazione dell’Italia del Sud:” Un ‘Italia rurale che andava verso l’industrializzazione sfrenata, con un forte impulso dello Stato, che però non ha dato i risultati sperati”. L’architetto ha anche confermato che le foto dell’archivio Marselli, che evidenziano il degrado in cui vivevano i contadini di Matera che abitavano nei malsani Sassi che nel 1993 furono nominati dall’UNESCO Patrimonio Mondiale dell’Umanità: ” Furono scattate dal famoso fotografo francese Henri Cartier Bresson, durante il suo soggiorno – studio a Matera, che poi le donò a mio padre”. Valentina Cirillo ha raccontato della scoperta di Matera negli anni ’50:” Quando fu definita la “Vergogna d’Italia” e della realizzazione di un villaggio autonomo “La Martella”: “Progettato dal “Gruppo Studi composto da architetti della Scuola romana guidati da Ludovico Quaroni dove poter alloggiare le famiglie che erano state agevolate dalla Legge Colombo per il “Risanamento dei Sassi” del 1953”. Il volume contiene anche un’appendice che si compone dei contributi dell’architetto Gerardo Nappa e del professor Nicola Pagliara.

Aniello Palumbo