Il Comune di Atrani lancia l'allarme sull'associazionismo selvaggio nella gestione delle funzioni dei piccoli Comuni.

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fountain-in-atrani-piazzaParte da Atrani, uno dei comuni più piccoli d’Italia, un grido d’allarme sui rischi collegati alla gestione associata obbligatoria delle funzioni fondamentali dei piccoli comuni, così come previsto dalla legge n.135 del 2012.

Il Consiglio comunale cittadino ha infatti inoltrato una mozione alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, al Ministero dell’Interno, alla Presidenza del Consiglio Regionale Campania, al Sig. Prefetto di Salerno, ai Sindaci della Costa d’Amalfi, all’Anci, all’Anpci, per sollecitare una riflessione più attenta rispetto ai termini del problema sollevato.

La norma, all’art 19, disciplina l’esercizio in forma associata delle funzioni fondamentali dei comuni fino a 5000 abitanti, o 3000 se questi appartengono a comunità montane, fissando al 31 dicembre 2014 il termine ultimo per raggiungere tale razionalizzazione, che riguarda funzioni come, ad esempio, polizia locale, catasto, servizi
scolastici.

Il documento sottolinea come lo spirito a fondamento della norma, perseguire cioè un contenimento delle spese e la soddisfazione degli obiettivi di efficacia, efficienza ed economicità, rischi di essere pesantemente inficiato da forme di associazionismo selvaggio, che possono mettere in crisi le realtà locali.

L’esercizio in forma associata delle funzioni, si legge nel documento, non può essere perseguito ad ogni costo né in tempi prestabiliti e tanto stringenti; in primo luogo perché in alcuni casi l’istituzione di convenzioni obbligatorie più che generare risparmio, al contrario, aumenta i costi e origina disservizi e notevoli disguidi ai cittadini; in secondo luogo, i termini perentori dettati dalla norma, oltre cui si rischia il commissariamento, non consentono di effettuare un’approfondita analisi per definire se gli obiettivi posti a base dell’associazione sono concretamente raggiungibili o meno.

Pur condividendo appieno le necessità di semplificazione, razionalizzazione del sistema territoriale locale e riduzione della spesa, dunque, l’assise cittadina sollecita gli organi deputati ad una maggiore attenzione nei confronti delle singolarità del territorio, nella convinzione che qualsiasi forma di associazionismo non possa prescindere dal rispetto di ogni realtà locale, delle sue specifiche esigenze, dei suoi cittadini.