Carceri l'appello dei Radicali. Dossier allegato.

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FOTO DONATO SALZANOdal Segretario dei Radicali di Salerno-Associazione Maurizio Provenza, riceviamo e pubblichiamo questo appello sull’emergenza della situazione delle carceri italiane:

Salerno, lì 27.05.2014
ill.mo Presidente Matteo CASALE
Corte d’Appello di Salerno
SEDE

dott. Lucio DI PIETRO
P.G. presso la Corte d’Appello di Salerno
SEDE

dott. Ettore FERRARA
Presidente Tribunale di Salerno
SEDE

dott. Bruno DE FILIPPIS
Presidente  uff. G. I. P. presso il Tribunale di Salerno
SEDE

dott. Erminio RINALDI
Reggente uff. Procura della Repubblica presso il Tribunale di Salerno
SEDE

d.ssa Maria Antonia VERTALDI
Presidente Tribunale Sorveglianza di Salerno
SEDE

avv. Americo MONTERA
Presidente Consiglio Ordine Avvocati Salerno
SEDE

avv. Silverio SICA
Presidente Camera Penale Salerno
SEDE

dott. Stefano MARTONE
Direttore Casa Circondariale di Salerno
SEDE

e.p.c.
Sua Eccellenza mons. Luigi MORETTI
Arcivescovo Primate della Arcidiocesi di Salerno
SEDE

On. Vincenzo DE LUCA
Sindaco di Salerno e Massima Autorità Sanitaria Cittadina
SEDE

d.ssa Gerarda Maria PANTALEONE
Prefetto di Salerno
SEDE

dott. Antonio SQUILLANTE
Direttore Generale ASL SA
SEDE

Dr. Vincenzo VIGGIANI
Direttore Generale Azienda OO.RR. San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona
SEDE

Don Rosario PETRONE
Cappellano Casa Circondariale di Salerno
SEDE

Direttori testate giornalistiche locali
SEDI

Oggetto: LETTERA APERTA PER IL SATYAGRAHA, ABBIAMO CONTATO GLI ANNI, ORA CONTIAMO I GIORNI

MANIFESTO TORTORAIllustrissimo Presidente Casale, Eccellentissimo mons. Moretti, ill.ma sig.ra Prefetto Pantaleone, sig. Sindaco De Luca, sig. Procuratore Generale, gentili Presidenti, sig. Procuratore della Repubblica, sig.ri Direttori Generali dell’ASL e dell’Azienda Ospedaliera, sig. Direttore della Casa Circondariale,caro Don Rosario, Direttori delle testate giornalistiche.

Spesso mi capita, sempre più frequentemente di ricordare in questo Paese senza memoria, l’Enzo Tortora che amava recitare il Voltaire del “se vuoi giudicare la civiltà di un Paese visitane le carceri, non i palazzi ma le carceri”.

Bene, noi Radicali con tigna questo facciamo da sempre, anche lo scorso 8 marzo con i compagni siamo stati a far visita ai detenuti della Casa Circondariale di Salerno, soprattutto come ogni anno, ma non solo, per essere umanamente vicini alle donne ultime tra le ultime.

Da tempo, dallo scorso 27 febbraio abbiamo deciso di attendere il 28 maggio in Satyagraha, più di mille persone tra militanti Radicali e familiari di detenuti in sciopero della fame, insieme nel dare corpo alla lotta nonviolenta e gandhiana con la fame di verità di Rita Bernardini e la sete di Diritto di Marco Pannella. Dialogando con le istituzioni e controllando giorno dopo giorno quali azioni concrete verranno messe in atto per porre fine alla continuata flagranza criminale in cui da più di trent’anni vive il nostra Repubblica.

Ahinoi, non c’è più tempo, oramai il tempo è passato nulla è stato fatto, Parlamento e Governo hanno avuto 12 mesi, oramai è troppo tardi, il 3 giugno il Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa dovrà decidere improrogabilmente le sorti di questa Repubblica criminale, di questo Stato delinquente abituale. A tredici ore dalla data perentoria imposta dalla sentenza pilota della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, nota come la sentenza “Torreggiani VS Italia”, pena pesanti sanzioni comunitarie, decine e decine i milioni da risarcire ai detenuti a spese dei contribuenti italiani (sembrerebbe non basti una Comunitaria al mese). Appunto condanna definitivamente l’Italia per la violazione degli artt. 3 e 6 della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo, vale a dire elencati sotto il capitolo della “tortura” la pratica dei trattamenti inumani e degradanti nelle carceri ed ancora la più grave per taluni aspetti, l’irragionevole durata dei processi, nonché chiaramente sul piano interno la violazione continuata degli artt. 27 e 111 della Costituzione.

Nel messaggio al Parlamento dell’8 ottobre 2013 il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha richiamato la sentenza della Corte Costituzionale (n. 210 del 2013) con la quale è stato stabilito che, in caso di pronunce della Corte Europea dei diritti dell’Uomo che accertino la violazione da parte di uno Stato delle norme della Convenzione, come il caso appunto più che trentennale dell’Italia, per questi, “è fatto obbligo per i poteri dello Stato, ciascuno nel rigoroso rispetto delle proprie attribuzioni, di adoperarsi affinché gli effetti normativi lesivi della Convenzione cessino”. Tanto più che le sentenze della CEDU per trattati internazionali sottoscritti sono alla stregua della stessa Costituzione, sono da ritenersi per chiunque un obbligo di legge.

Intanto la nostra ultima visita a Fuorni ci ha portato alla sezione Alta Sicurezza, quella che una volta era dedicata ai tossicodipendenti, lì sono stipati, ammassati, come carne da macello, circa 130 uomini in 16 celle (da quattro posti) e 4 singole (Cubicula), pensare che anche per scendere giù nell’ora d’aria, è necessario fare i turni nel piccolo cortile che prima era destinato ai pochi tossicodipendenti. Ieri il Consiglio d’Europa ha stilato il rapporto 2012 sulle carceri: siamo secondi soltanto alla Serbia per tasso di sovraffollamento, (145 ristretti per 100 posti contro 160/100 dei Serbi). A Fuorni su una media di circa 500 tra uomini e donne ci sono 280 posti legali (fate un po’ voi i conti), tolti i 130 di Alta Sicurezza e le 48 donne, il resto sono tutti ammassati come agnelli sacrificali nella 1° sezione destinata ai cosiddetti Comuni, senza dimenticare poi la costante sempre più preoccupante e crescente percentuale da record dei detenuti in attesa di giudizio, quando la legge prescrive l’extrema ratio per la custodia cautelare .

Lo stesso Presidente della Repubblica, dopo aver elencato tutta una serie di provvedimenti in tema di decarcerizzazione e depenalizzazione, ammonisce nel suo messaggio che “tutti i citati interventi – certamente condivisibili e di cui ritengo auspicabile la rapida definizione – appaiono parziali, in quanto inciderebbero verosimilmente pro futuro e non consentirebbero di raggiungere nei tempi dovuti il traguardo tassativamente prescritto dalla Corte europea. Ritengo perciò necessario intervenire nell’immediato con il ricorso a “rimedi straordinari”.” Dunque il Presidente indica Amnistia e Indulto non solo per interrompere i trattamenti inumani e degradanti nelle carceri, ma anche per accelerare i tempi della Giustizia perché anche la giustizia “ritardata” (come ci ricorda il buon Cesare Beccaria, è giustizia negata) abbiamo un pregresso ultratrentennale di condanne europee per la violazione dell’art. 6 della Convenzione Europea dei Diritti Umani, senza dimenticare per l’appunto i dieci milioni di carichi pendenti tra penale e civile, che sono un vero e proprio default della Giustizia e dello Stato di Diritto.

Per il Presidente Napolitano: non c’è da perdere nemmeno un giorno. E, invece, sono passati anni, vite umane martirizzate a migliaia, mentre lì nelle carceri si continuano ad ascoltare le urla provocate da un dolore insopportabile in questi corpi e in queste anime. La sofferenza inflitta per mano dello Stato che fa una strage di leggi per il cui rispetto è obbligato, leggi riguardanti i Diritti Umani fondamentali, scritte nella Costituzione italiana, nella Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo, nella Dichiarazione universale dei Diritti Umani.

Questo Papa, Francesco, da un po’ ci esorta a riflettere evangelicamente sulle beatitudini, tra esse sicuramente rilevante: “Beati i perseguitati per causa della giustizia perché di essi è il regno dei cieli”

Spes contra Spem ………..

Donato SALZANO
– Segretario Radicali Salerno Ass. “Maurizio Provenza” –

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