Al via venerdì 10 ottobre alle 18,30, alla libreria Feltrinelli di Salerno, la prima delle tre presentazioni di “Nero d’autunno” sezione dedicata alla stagione in corso degli eventi che collegano tra di loro le edizioni del SalerNoir Festival le notti di Barliario, diretto dalla scrittrice giornalista Piera Carlomagno e organizzato dall’Associazione Porto delle Nebbie presieduta dalla professoressa Pina Masturzo.
“Nero come il buio” è il titolo del libro pubblicato da Homo Scrivens che contiene tre racconti taglienti, drammatici e intensi, che scavano nell’animo umano tra tensioni domestiche, paure di un mondo in lockdown e follie oscure.
“Smetti di guardare” di Franco Forte è un viaggio disturbante nei recessi della violenza e della perversione. Un racconto estremo, feroce, che non lascia spazio a compromessi, tra visioni allucinate e realtà che sfuma nell’incubo, in cui Morte e Sesso diventano il filo conduttore di una vicenda cruda e violenta, che scava nella zona più buia dell’anima. “Lockdown” di Diego Lama è un noir urbano ambientato durante il lockdown. L’agente Cimmino, esasperato dalla chiusura e dalla solitudine, si scontra con il disordine della società e dei suoi stessi pensieri, in una Napoli deserta e inquietante.
“Teatranti” di Letizia Vicidomini esplora il lato oscuro di una coppia borghese apparentemente equilibrata. Quando i due attori amatoriali devono scavare nella propria coscienza per interpretare un ruolo, segreti, frustrazioni e rancori sopiti esplodono, portandoli a una drammatica trasformazione.
Letizia Vicidomini sarà in dialogo con Piera Carlomagno.
Il 27 ottobre sarà la volta del napoletano Giuseppe Petrarca con il suo “I bambini di nessuno”, appena arrivato in libreria per i tipi di Solferino. Dialogherà con lui Pina Masturzo.
Quando il commissario Cosimo Lombardo e la sua compagna Carla Russo partono per il Venezuela, un Paese segnato dalla violenza dei narcos, da catastrofi ambientali e da una povertà estrema, la loro unica missione è privata, intima. Vogliono adottare un bambino, un sogno che accarezzano come frutto più bello del loro amore nato nei corridoi del Tribunale di Milano. Ma in quell’orfanotrofio dall’altra parte del mondo li attende una sorpresa: lavora proprio lì Veronica Cosentino, un’infermiera dal passato tormentato, legata a Cosimo da un amore mai dichiarato. Rapidamente, la situazione si complica, sia sul piano sentimentale sia su quello investigativo. Cosimo scopre un traffico di minori gestito da bande criminali che, approfittando della disperazione dei genitori, comprano e rivendono bambini come merce, e inizia una difficile indagine che lo porterà sulle tracce del boss “El Diablo”. Tra case di cartone e discariche a cielo aperto, emerge la struggente storia di Juan, un ragazzino coraggioso che tenta di salvare dalla tratta la sorellina Maria.
A presentare il terzo libro degli autunnali, il 13 novembre, sarà un importante critico letterario, Filippo La Porta. Il romanzo, edito da Marlin, s’intitola “Le stanze del Duce” e porta la firma di Claudio Clini.
Una vicenda ambientata a Bologna nel ventennio fascista tra polizia segreta e progetti di eliminazione dei deviati, ricca di mistero e colpi di scena sorprendenti, che ci rivolge un’interrogazione “filosofica” sul male, un’immersione nel cuore di tenebra degli esseri umani quando la psicopatologia coincide con una classe dirigente, una mentalità, il perbenismo di uno “stile” ufficiale. Protagonista è Rodàn Donadi, un chirurgo ospedaliero consacratosi alla pratica medica che intrattiene una relazione con Felicia, moglie del suo primario, il professor Anselmi. La narrazione – con i suoi dialoghi taglienti che catturano l’essenza dei personaggi – si dipana a partire da un’autopsia effettuata su una donna suicida, Elvira Attolini. Ma è davvero così? Rodàn ha il timore crescente di aver sbagliato il referto autoptico.
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