La Strana Coppia, Claudia Cardinale ed Ottavia Fusco al Teatro Verdi da giovedì 26 a domenica 29.

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TEATRO MUNICIPALE

“GIUSEPPE VERDI”

di Salerno

 

Stagione di prosa 2017-2018

 

da giovedì 26 a domenica 29 ottobre

 

 

 Una co-produzione Consorzio AdAstra Cultura e Pragma S.r.l.

 

CLAUDIA CARDINALE   OTTAVIA FUSCO

in

LA STRANA COPPIA

di

Neil Saimon

da un progetto registico di Pasquale Squitieri

realizzato da Antonio Mastellone

Il Teatro è arte, è cultura ed è anche vetrina ed immagine; è questa una produzione che non si preoccupa soltanto di rispondere ad un filone, ma che vuole intercettare le sensazioni più attuali e i desideri del pubblico.

E la “mission” registica non sarà avara di interpretazioni suggestive e colpi di scena… Un esponente di punta del Teatro anglosassone, come Neil Simon, ed un rappresentante della nostra tradizione cinematografica e teatrale, che ancora oggi non prescinde dai profondi legami con la Commedia dell’Arte, come Pasquale Squitieri.

Una “strana coppia” di artisti per la messa in scena di un testo supercollaudato del Teatro contemporaneo: “La strana coppia”.

Da buon scugnizzo, erede di una delle più antiche Culture Matriarcali d’Europa, come il mito della Sirena Partenope, Squitieri ha scelto la versione al femminile del famoso testo di Simon, da mettere in scena con due artiste d’eccezione: Claudia Cardinale e Ottavia Fusco.

Il cast: Patrizia Spinosi, Lello Giulivo, Nicola d’Ortona, Cinzia Cordella e Angela Russo.

La regia è affidata ad Antonio Mastellone.

I costumi sono di Michele Gaudiomonte.

Le scene di Bruno Garofalo.

I contributi video sono di: Maxima Film Napoli.

La traduzione è di Roberta Conti.

Sinossi

 

Olivia Madison conduce un’esistenza solitaria e disillusa da quando si è separata dal marito. Disordinata e approssimativa, vive da sola in un appartamento trasandato, passando i venerdì sera a parlare di sesso, di gossip e a giocare a poker con le amiche Vera, Michi e Silvia.

La routine di Olivia viene sconvolta dall’arrivo di Fiorenza, un’amica appena lasciata dal marito che è l’esatto opposto di Olivia: precisa in modo maniacale, ossessionata dall’ordine e dalla pulizia, piena di allergie e di tic, e incapace di rassegnarsi alla fine del proprio matrimonio.

Fiorenza, Olivia. Vera, Silvia e Michi sono amiche. Come tutte le amiche condividono gioie e dolori, sconfitte e vittorie. Quando Fiorenza è costretta a lasciare casa minacciando il suicidio, alla fine della relazione con Sidney, il rifugio più naturale è il gruppo, la comunità delle amiche. “ Se uno si vuol suicidare qual è il posto migliore per farlo? Con le sue amiche”. Lì si può dipanare l’elaborazione del lutto, lì il suo dolore può sposare ed essere sposato da quello di Olivia, anche lei separata irrisolta. Lì il suo dolore può guarire ed essere guarito.

Attraverso la lente strutturante dell’ironia, Simon rappresenta dei piccoli drammi umani, quelli che tutti conosciamo, rendendoli gioiosi e divertenti, pacificandoli con grazia e delicatezza, costruendo cinque piccole eroine, scarsamente significative ma enormemente rappresentative delle nostre nevrosi, delle nostre manie, dei nostri piccoli desideri, dei nostri banali dolori.

NOTE DI REGIA

Affrontare la messa in scena di una commedia dalla drammaturgia esile e al contempo solida come quella de “La strana coppia“ di N. Simon significa trattare alcuni dei drammi più ricorrenti nell’esistenza umana attraverso la lente strutturante dell’ironia, del divertimento e dell’umorismo.

La vicenda alla quale assistiamo, nella versione femminile scritta dall’autore negli anni ’80, prende le mosse dalla fine del matrimonio di una delle protagoniste, Fiorenza Unger, che, tra minacce di suicidio e lamenti per la felicità perduta, viene ospitata da Olivia Madison, amica di lunga data. La stessa Olivia vive sola a seguito del fallimento del suo matrimonio e in parte per solidarietà con l’amica, in parte per colmare il vuoto della propria esistenza offre ospitalità e sostegno a Fiorenza. Fin qui nulla di particolare: un normale scenario di fine relazione sentimentale e di solidarietà amicale.

Si ricostituisce così, in breve tempo, una prigione coniugale. L’unione tra due solitudini destinata ad esplodere: una strana coppia! Olivia, donna di successo che ha metabolizzato la fine del proprio matrimonio diventando il più ruvido dei mariti o esibendo il repertorio della più greve sciatteria maschile e Fiorenza moglie perfetta per definizione, maniaca dell’ordine e della cucina raffinata, ripropongono in toto le dinamiche matrimoniali tra esilaranti incidenti casalinghi, ritardi non annunciati e raffinate cene che, preparate da una vanno a male per il disinteresse dell’altra.

A far da cornice a questo nuovo matrimonio e al suo necessario nuovo fallimento la preoccupazione del gruppo di amiche del poker del venerdì sera, prima spaventate e preoccupate dalle dichiarazioni suicide di Fiorenza, poi infastidite dal nuovo corso della conduzione della casa.

Ad assicurare il lieto fine i due vicini di casa dall’improbabile accento castigliano che saranno felici di accogliere Fiorenza dopo la rottura di quella che a buon titolo l’autore definisce: “la strana coppia”. Un divertissement arguto, un modo per riflettere, divertendosi, sui meccanismi che regolano la vita di coppia, per ritualizzare i nostri piccoli drammi attraverso l’umorismo e l’intelligenza.

 

Antonio Mastellone