La Salernitana ha ufficialmente dato il via a una battaglia legale per tornare in Serie B, presentando ricorso al TAR del Lazio contro il provvedimento del 18 maggio.
Il club contesta l’illegittimità dei playout contro la Sampdoria, puntando il dito su presunte irregolarità organizzative e arbitrali: dal rinvio sine die del match col Frosinone, all’arbitraggio di Doveri, accusato di aver negato un rigore solare e convalidato un gol dubbio alla Samp.
La FIGC, intanto, attraverso il presidente Gravina, respinge le accuse, sottolineando la correttezza del format e condannando gli episodi di violenza allo stadio Arechi. La strategia della Salernitana — avviando un ricorso “per saltum” e aggirando i gradi sportivi — è audace, ma rischia di infrangersi proprio per non aver esaurito il percorso endofederale.
Il presidente della FIGC, Gabriele Gravina, ha ribadito con fermezza che le regole sono state rispettate e i controlli sono stati efficienti, in risposta alle polemiche sollevate dalla Salernitana dopo la retrocessione in Serie C. Gravina ha specificato che non è la Covisoc a certificare la legittimità dei crediti d’imposta, ma l’Agenzia delle Entrate, e che i rilievi su Brescia sono stati gestiti con tempestività.
Ha respinto al mittente le accuse di inefficienze nel sistema di controllo, lodando anzi la collaborazione della Guardia di Finanza nel contrastare le frodi nel calcio. Inoltre, ha escluso ogni possibilità di una Serie B a 21 squadre, accusando la Salernitana di aver cercato di costruirsi un alibi per una salvezza mancata nonostante fosse alla portata.
Nel frattempo, la società si muove anche sul fronte sportivo: Daniele Faggiano è in arrivo come nuovo DS, mentre per la panchina i nomi papabili includono Tesser, Iachini, Gorgone e De Giorgio.
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