“Dante tra diritto e Letteratura” il libro di Marco Galdi a “La Congrega Letteraria” di Vietri Sul Mare per celebrare il “Dantedì”.

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“La pace è la più grande ricchezza dell’umanità e, quando non c’è, la più grande sciagura dell’umanità. Bisogna costruire la pace in ognuno di noi: dobbiamo comportarci come costruttori di pace nella nostra vita quotidiana; cominciando a rispettare il valore della legge, il valore della pace, per migliorare il mondo.  Se però non c’è giustizia non c’è vera pace: lo diceva Dante, riconosciuto nel mondo come un gigante dell’umanità. Il diritto è lo strumento per dare pace al mondo intero, anche oggi.  La giustizia assicura al genere umano la Pace che è la condizione della felicità terrena che si raggiunge attraverso la filosofia, la cultura, la conoscenza”.  Sono le profonde riflessioni del professor Marco Galdi, docente di Diritto Pubblico all’Università di Salerno, Presidente della Lectura Dantis Metelliana e della Società Filellenica Italiana, già Sindaco del Comune di Cava de’ Tirreni, che ha presentato il suo nuovo libro “Dante tra diritto e Letteratura”, edito da Francesco D’Amato, durante l’interessante e coinvolgente incontro organizzato, in occasione delle celebrazioni del “Dantedì”, dall’associazione culturale “La Congrega Letteraria “di Vietri Sul Mare, diretta artisticamente dal professor Antonio Gazia e da Alfonso Vincenzo Mauro, con la collaborazione del Comune di Vietri sul Mare nella persona del Sindaco Giovanni De Simone, e della Pro Loco di Vietri, presieduta da Cosmo di Mauro.

Il libro del professor Galdi racchiude tre saggi, usciti autonomamente fra il 2017 e il 2022, frutto della professione di giurista dell’autore e della sua passione per Dante, maturata fin da giovanissimo:” Sin da quando frequentavo la Lectura Dantis Metelliana. Ancora oggi Dante è prezioso compagno del mio cammino”. Il professor Galdi, ha spiegato che Dante aveva un profondo rispetto del senso della giustizia:” Ma non si può definirlo un giurista: ragiona sul diritto perché vede nel diritto lo strumento della pacificazione sociale. Per Dante il luogo per raggiungere la felicità, sarà l’Impero. Secondo il ragionamento di Dante, la cupidigia dell’uomo è all’origine di ogni dissidio e contrario alla giustizia. L’imperatore non ha nulla da desiderare perché possiede già tutto il mondo. La giustizia è assicurata dall’Imperatore attraverso il diritto che è lo strumento per dare pace al mondo.  L’idea del sogno universalistico della pace fra i popoli, espresso da Dante nel 1300, ha accomunato e tuttora accomuna le vette dell’umanità: Aristotele, Dante, ma anche pensatori come Immanuel Kant, Hans Kelsen, Jürgen Habermas si sono confrontati con il tema del governo del mondo, accomunati dalla speranza di un futuro di pace”.  Il libro contiene anche una riflessione sullo studio giovanile di Hans Kelsen dedicato a Dante. Galdi si è soffermato a parlare di Kelsen che è stato uno dei più importanti teorici del diritto del Novecento: “L’incriminazione di Putin, per aver rapito migliaia di bambini ucraini, da parte della Corte Penale Internazionale è cronaca di oggi, ma la Corte Penale Internazionale nasce da un’idea di Hans Kelsen che è stato l’ideatore della Corte Costituzionale austriaca, modello a cui si è ispirata la Corte Costituzionale Italiana. Kelsen riteneva che soltanto una giustizia penale potesse creare le condizioni di un governo mondiale dell’umanità, governato dal diritto. Kelsen riteneva che fosse necessario creare un Tribunale Penale Internazionale per punire non i popoli, ma i leader di questi popoli che si macchiano di gravi reati contro l’umanità”.  A confermare che studiare Dante ci aiuta a conoscere meglio noi stessi e a conoscere meglio l’umanità sono stati il  professor Salvatore Prisco, già Ordinario dell’Università Federico II di Napoli dove era titolare, oltre che della cattedra di Diritto Costituzionale, anche dell’insegnamento di Diritto e Letteratura, che  ha curato la prefazione del libro di Marco Galdi, la cui introduzione è stata invece curata dal professor Giancarlo Rati, e il professor Carlo Chirico , già docente di Filologia dantesca all’Università di Salerno. Il professor Prisco ha ricordato la formula dantesca per la quale il diritto è proporzione:” È il corretto rapporto di ciascun uomo rispetto ai suoi simili e al creato, insomma il senso della misura che è capace di rafforzare la vita pubblica, se assecondato, e di indebolirla fino alla rovina, se innaturalmente forzato”. Prisco ha evidenziato la grande sensibilità culturale e la maturità di Galdi: E ‘capace di avvicinarsi a opere letterarie di un passato anche remoto senza anacronismi improponibili, ma traendone il succo dell’insegnamento, che può ancora guidare i nostri passi, perché (come insegnava Bernardo di Chartres) siamo “nani sulle spalle di giganti”. Il professor Carlo Chirico, ha parlato della lungimiranza del pensiero politico di Dante e di quanto questo pensiero sia attuale. Chirico ha spiegato che il diritto offre al potere politico gli strumenti di una felicità che si deve realizzare attraverso la giustizia:” Se il diritto non realizza la giustizia non vi è legge giusta”.  Il Sindaco Giovanni De Simone che con emozione ha ricordato il compianto Francesco Citarella, cofondatore de “La Congrega Letteraria”,  a quattro anni dalla sua scomparsa, ha consegnato agli studenti dell’Istituto Della Corte Vanvitelli di Cava De’Tirreni, diretto dalla Dirigente Scolastica Franca Masi,  degli attestati di partecipazione  per la loro assidua e  attiva presenza agli incontri culturali de “La Congrega Letteraria”, guidati  e coordinati dalla  professoressa di Italiano Filomena Iannella. (Foto di Alfonso Vincenzo Mauro).

Aniello Palumbo