Fulmine a ciel sereno sulla Salernitana. La decisione di Cellino di “staccare la spina” al Brescia non pagando stipendi, iscrizione e fidejussioni, ha di fatto spalancato la porta ai playout che si disputeranno domenica 15 e venerdì 20 giugno, non più contro il Frosinone ma contro la Sampdoria.
La Salernitana sperava di ottenere la salvezza senza dover disputare i playout, ma il crack del Brescia ha complicato i piani.
Il club campano aveva inizialmente sostenuto il Brescia nel ricorso al TAR, sperando in un rinvio degli spareggi e nella possibilità di una Serie B a 22 squadre. Tuttavia, il mancato pagamento degli stipendi da parte di Cellino ha portato al collasso del Brescia, con i giocatori che hanno lasciato la squadra in lacrime e la dirigenza che ha comunicato la mancata iscrizione al campionato.
Ora la Salernitana ha depositato un ricorso al Tribunale Federale Nazionale (TFN), contestando la decisione della Lega di pubblicare data e orario dei playout senza menzionare le squadre partecipanti. Il 10 giugno si discuterà il ricorso al Collegio di Garanzia del CONI, con il quale la Salernitana chiede l’annullamento del provvedimento del 18 maggio per presunte violazioni del regolamento. Se il ricorso venisse respinto, il club potrebbe rivolgersi al TAR per contestare la decisione o attendere la conclusione dei playout per presentare un ulteriore ricorso in caso di retrocessione.
Nel frattempo, la tensione è alle stelle tra i tifosi della Salernitana, che hanno organizzato proteste e sit-in per contestare la gestione della situazione. La squadra, guidata da Marino, sta cercando di mantenere la concentrazione nonostante l’incertezza sul futuro. Alcuni giocatori potrebbero lasciare il club dopo il 20 giugno, mentre altri stanno già cercando nuove sistemazioni.
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