Covid19, verso il Tempo di Natale costrittivo per risorgere dalla bolgia infernale del Covid19.

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Orientati al Natale, nelle ventate d’Avvento, con le pezze sulle bocche e la paura nel petto. Ecco come il Covid19 ci costringe. Il cammino al Natale quest’anno è uguale tanto nelle grandi metropoli quanto nei piccoli paesi dell’anima, quelli delle nostre solitudini che ci raccolgono ancora come larghe fortunate famiglie. La Commissione europea, in occasione della prossima festa natalizia, raccomanda di valutare di “non permettere la celebrazione delle Messe”. Vi saranno, comunque, utili richiami in tal senso anche nelle linee guida che saranno pubblicate sulle misure anti-Covid, per il Natale. Secondo quanto si apprende da Bruxelles si sollecita a volere “considerare di evitare cerimonie religiose con grossi assembramenti, sostituendole con iniziative online, in tv, o alla radio”. Volgendo lo sguardo a casa nostra, oggi, sulla base dei riscontri numerici, giungono notizie confortanti. Il virus allenta la morsa nella nostra provincia salernitana. La chiosa macabra novembrina sembra lasciare spazio a un cielo nuovo, non più nero di contagi e numerosi decessi. Il mese dei morti si è chiuso con altri 258 contagi. Si registrano, però, altri sei decessi: tre anziani a San Valentino Torio, un giovane 31enne a Felitto, un 92enne a Sala Consilina e un 82enne a Eboli. A questo quadro si aggiunge la scomparsa di un meccanico di Albanella di 58 anni, rimasto contagiato dal Covid-19 da due settimane. E’ venuto a mancare nelle ultime ore presso il reparto di Rianimazione dell’ospedale «Maria Santissima Addolorata» di Eboli. Altra drammatica scomparsa a firma Covid19, avvenuta ieri, si è registrata a Felitto. Si tratta  del 31enne Gennaro Morra.

In questa bolgia infernale, in questo tragico cerchio di morte e infezione, qualcuno parla coraggiosamente di ritorni a scuola senza alcuna misura, con supponenza addita addirittura a una ingiustizia di trattamento verso gli studenti della Campania, unica regione ad aver lasciato a casa i ragazzi dallo scorso anno. Sottile, in tal senso, si rivela la critica alle scelte politiche della nostra regione. Azzolina, insomma, caparbiamente, da varie finestre televisive, lancia il suo appello, ancora auspica un ritorno a scuola precedente alle festività natalizie. Per Giannelli, Presidente Associazione Presidi, il 7 gennaio è la data probabile del rientro a scuola. Il ritorno “deve essere accompagnato da condizioni di sicurezza. Bisognerà garantire il potenziamento del traffico locale e dei servizi Asl, con i monitoraggi, e la soluzione al problema della reperibilità dei supplementi (..) Dovremmo poter fare come avviene nel resto d’Europa, nei paesi dove la scuola funziona meglio”. Il virologo Francesco Broccolo, dell’Università Milano Bicocca e direttore del laboratorio Cerba di Milano,  fa sapere intanto che la carica virale del morbo si è decisamente abbassata. il numero delle copie di materiale genetico del nuovo coronavirus presenti in un millilitro di materiale biologico prelevato con il tampone, tanto che attualmente solo il 5% dei pazienti analizzati, pari al 20% dei positivi, ha una carica virale superiore a un milione, contro l’80% che si registrava in ottobre. I campioni sopra il miliardo provengono da circa l’1% dei pazienti analizzati, pari al 5% dei positivi. Si tratta di «un’importante informazione che giustifica perché i test antigenici immunocromatografici vadano sempre peggio e siano poco affidabili». E questo metterebbe in dubbio il lavoro di molte Regioni che stanno sottoponendo a test il personale scolastico e gli alunni.

Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università degli studi di Milano, sulla base della storia delle precedenti pandemie, prefigura  una terza ondata Covid19.  E tanto, secondo Pregliasco, avverrà il prossimo gennaio. E l’entità della stessa dipenderà da noi. “Già questa seconda ondata è dipesa un po’ da noi, da quanto abbiamo fatto o meglio non fatto durante l’estate”, sottolinea il virologo, evidenziando come “in questo momento ogni contatto è un potenziale rischio”. In particolare, secondo Pregliasco, con l’aumento dei contatti durante le feste “c’è il rischio di incappare in un soggetto asintomatico e questo è l’elemento che dobbiamo continuare a ricordare”. Cerchiamo di contenere il danno, evitiamo tragedie. Apprestiamoci a vivere il Tempo di Natale con slancio di autentica ed esclusiva spiritualità, tralasciamo uscite folli e contatti evitabili. Assumiamo la festa del Natale con la costrizione della quadragesima. Facciamo un cammino di vera conversione cristiana, ma anche di liberazione profana, di inutili manifestazioni che, fino ad oggi, nella crudeltà del modernismo, hanno mutato il vero senso dell’incarnazione divina, così da “affrontare vittoriosamente con le armi della penitenza, il combattimento contro lo spirito del male”. Quest’anno ci converrà vivere Avvento e Natale come se fossero una Quaresima costrittiva e soltanto per poter risorgere dalla bolgia infernale del Covid19.

Lascerà un segno questa pandemia. Evitiamo che stressino anche le inutili spese di Natale! Dice bene Silvio Brusaferro: “Quello causato dalla pandemia è uno stress che non è stato puntiforme, come un terremoto o un’alluvione, è uno stress che si prolunga per oltre un anno e ci accompagnerà ancora per un anno e mezzo circa, e stiamo mettendo in atto strategie di adattamento che lasceranno il segno in futuro, alcune probabilmente in maniera permanente”.

Emilio La Greca Romano