Confcommercio, a dicembre consumi stabili, nel 2015 +1,6%.

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Ressa di folla all'inaugurazione negozio TronyNel 2015 l’indicatore dei Consumi Confcommercio è cresciuto dell’1,6%: è il primo segno più dopo otto anni. A dicembre l’ICC è rimasto stabile rispetto al mese precedente ed è cresciuto dell’1,7% rispetto allo stesso mese del 2014.

Nello scorso mese di dicembre l’indicatore dei Consumi Confcommercio (ICC) è rimasto stabile rispetto al mese precedente mentre è cresciuto dell’1,7% in confronto allo stesso mese del 2104. Nel complesso del 2015, l’ICC è aumentato dell’1,6%: è la prima volta dal 2007.

LE DINAMICHE CONGIUNTURALI

La stabilità registrata a dicembre rispetto al mese precedente è dipesa da un lieve recupero della spesa relativa ai servizi (+0,1%) dopo il rallentamento negli ultimi due mesi, e di un calo della domanda di beni (-0,1%), che a novembre aveva segnalato un dato positivo. In questo contesto gli unici incrementi, peraltro di modesta entità, hanno riguardato gli alberghi, i pasti e consumazioni fuori casa (+0,2%), i beni e servizi ricreativi (+0,1%) e l’abbigliamento e le calzature (+0,1%). La tendenza al ridimensionamento ha riguardato soprattutto la spesa per i beni e servizi per la mobilità (-0,4%), dopo l’incremento significativo di novembre, condizionata dal rallentamento delle vendite delle auto e delle moto, In riduzione anche i consumi dei beni e servizi per le comunicazioni (-0,2%), che da maggio non segnalano variazioni positive, e dei beni e i servizi per la casa (-0,1%) per i quali ha pesato un minor utilizzo di energia elettrica. Stabili, infine sia la spesa per gli alimentari, le bevande e i tabacchi, dopo il risultato positivo di novembre, sia la spesa per beni e servizi per la cura della persona che già dal mese precedente aveva evidenziato segnali di rallentamento.

LE DINAMICHE TENDENZIALI

La crescita tendenziale dell’ICC (+1,7%) riflette l’andamento positivo sia della domanda relativa ai servizi (+1,5%), sia di quella per i beni (+1,8%). Positiva in particolare, come nei mesi precedenti, la domanda di beni e servizi per la mobilità (+8,1%). Aumenti più contenuti, in linea con i risultati del mese precedente, per la spesa per gli alberghi e pasti, e per i consumi fuori casa (+1,7%), per l’abbigliamento e le calzature (+1,4%), per i beni e servizi ricreativi (+1,0%) e per i beni e servizi per le comunicazioni (+1,0%). In moderato aumento anche la domanda per i beni e i servizi per la cura della persona (+0,8%), per i beni e servizi per la casa (+0,4%) e per gli alimentari bevande e tabacchi (+0,1%).

LE TENDENZE A BREVE TERMINE DEI PREZZI AL CONSUMO

Pe il mese di febbraio 2016 l’Ufficio Studi Confcommercio stima, rispetto a gennaio, una variazione nulla grazie soprattutto alla flessione dei prezzi degli energetici. Nel confronto con febbraio 2015 la variazione del NIC dovrebbe attestarsi a -0,1%.