Il permesso di soggiorno è il documento che consente ai cittadini extracomunitari di vivere e lavorare regolarmente in Italia. Ottenere questo titolo non è sempre semplice: la normativa è complessa, la burocrazia articolata e un errore nella compilazione della domanda può comportare ritardi o addirittura un rigetto.
Per fare chiarezza sull’argomento abbiamo intervistato l’Avvocato penalista Michele Sirica, con studio a Sarno e iscritto all’Ordine degli Avvocati di Salerno, che da anni assiste cittadini stranieri nella tutela dei loro diritti e nella gestione delle pratiche relative all’immigrazione.
M.C.: Avvocato Sirica, chi deve richiedere il permesso di soggiorno?
«Tutti i cittadini extracomunitari che intendono soggiornare in Italia per un periodo superiore a 90 giorni sono tenuti a richiedere il permesso di soggiorno. La richiesta deve essere presentata entro 8 giorni dall’ingresso nel territorio nazionale. È un adempimento fondamentale: non rispettare questa scadenza significa esporsi al rischio di sanzioni e irregolarità della posizione sul territorio».
M.C.: Dove e come si presenta la domanda?
«La domanda si presenta principalmente in due modi:
- Presso gli uffici postali abilitati (Sportello Amico), compilando l’apposito kit che viene consegnato gratuitamente.
- Direttamente in Questura, ma solo in casi specifici, ad esempio per motivi umanitari o per la richiesta di protezione internazionale.
Il richiedente, una volta consegnata la domanda, riceve una ricevuta che ha valore di permesso temporaneo fino al rilascio della carta elettronica. Questa ricevuta è molto importante perché consente di dimostrare la regolarità della propria posizione in attesa del documento definitivo».
M.C.: Quali documenti sono necessari?
«I documenti richiesti variano a seconda del tipo di permesso, ma in linea generale servono:
- Passaporto valido con il visto d’ingresso, quando previsto;
- Modulo di richiesta compilato;
- Marca da bollo da €16;
- Fotocopia del documento di identità;
- Ricevuta del pagamento del contributo previsto per il rilascio del permesso.
A questi si aggiungono, in base alla tipologia di visto, altri documenti:
- Motivi di lavoro: contratto di lavoro o dichiarazione del datore di lavoro;
- Motivi di studio: certificazione di iscrizione a un corso universitario o scolastico;
- Ricongiungimento familiare: certificati che attestano il vincolo familiare;
- Motivi umanitari o protezione internazionale: documentazione che giustifica la richiesta».
M.C.: Quali sono i tempi medi di rilascio?
«I tempi possono variare molto: da alcune settimane fino a diversi mesi. La durata dipende dal carico di lavoro delle Questure e dalla tipologia del permesso richiesto. È importante sottolineare che durante l’attesa la ricevuta rilasciata dall’ufficio postale o dalla Questura ha piena validità legale e permette al cittadino straniero di vivere e lavorare regolarmente».
M.C.: Quali sono gli errori più comuni nella procedura?
«Gli errori più frequenti riguardano la compilazione del modulo e la documentazione allegata. Spesso vengono presentati documenti incompleti o non conformi, oppure non si rispettano i termini previsti dalla legge. Tutto questo può causare ritardi o addirittura il diniego della domanda. Un altro problema ricorrente è la mancanza di conoscenza delle normative aggiornate: la disciplina sull’immigrazione è in continua evoluzione e non sempre chi presenta la domanda riesce a orientarsi».
M.C.: In questi casi, quanto è importante l’assistenza legale?
«È fondamentale. Un avvocato specializzato in diritto dell’immigrazione assicura che la pratica sia completa e correttamente presentata, riducendo al minimo il rischio di errori. Inoltre, in caso di rigetto o di contestazioni, l’assistenza legale diventa essenziale per presentare ricorso e tutelare i diritti del cittadino straniero. Il nostro Studio, ad esempio, segue i clienti in ogni fase: dalla preparazione della documentazione fino all’eventuale contenzioso, garantendo supporto personalizzato e aggiornato alle ultime normative».
M.C.: Quali consigli pratici darebbe a chi deve richiedere il permesso di soggiorno per la prima volta?
«Innanzitutto consiglio di non aspettare l’ultimo momento per avviare la procedura, perché i tempi burocratici possono essere lunghi. Poi raccomando di preparare con attenzione tutta la documentazione necessaria, meglio se con l’aiuto di un professionista. Infine, è importante conservare sempre una copia della ricevuta e dei documenti consegnati: sono la prova della regolarità della domanda».
M.C.: Lo Studio Legale Sirica come assiste i cittadini stranieri in queste procedure?
«Il nostro obiettivo è fornire un’assistenza chiara e concreta. Seguiamo i cittadini stranieri in tutte le fasi:
- Analisi della posizione individuale e della tipologia di permesso più adatta;
- Compilazione della domanda e raccolta della documentazione;
- Accompagnamento in Questura o presso gli uffici postali;
- Tutela legale in caso di diniego o ritardi ingiustificati.
Riteniamo che il diritto all’immigrazione debba essere tutelato con professionalità e rispetto, perché dietro ogni pratica ci sono persone, famiglie e progetti di vita».
Il permesso di soggiorno non è solo un documento burocratico: rappresenta la possibilità per migliaia di persone di costruirsi un futuro in Italia in modo regolare e sicuro. Affidarsi a un avvocato esperto in diritto dell’immigrazione, come l’Avv. Michele Sirica, può fare la differenza tra una pratica respinta e un percorso di integrazione sereno.
Se vuoi approfondire l’argomento leggi —> Come richiedere il permesso di soggiorno in Italia: guida pratica e assistenza legale
Chi ha necessità di richiedere un permesso di soggiorno o di rinnovarlo può rivolgersi allo Studio Legale Sirica a Sarno e Salerno per una consulenza personalizzata e professionale:
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