Caduta stagionale dei capelli: quando è normale e quando preoccuparsi – intervista con la dr.ssa Alessia Maiorino

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Massimiliano Consiglio (M.C.): Buongiorno Dottoressa, grazie per averci concesso questa intervista. Negli ultimi tempi molti pazienti segnalano una perdita di capelli che sembra accentuarsi in autunno o in primavera. Si tratta di un fenomeno “normale” o è un segnale che non va sottovalutato?

Dr.ssa Maiorino: Buongiorno e grazie a voi per l’opportunità. Effettivamente la cosiddetta caduta stagionale dei capelli è un fenomeno ben noto sia ai pazienti sia agli specialisti in tricologia — la branca della dermatologia che si occupa di capelli e cuoio capelluto. Presso il mio studio a Salerno, mi capita spesso che chi entra con la lamentela “perdo più capelli del solito” lo associ all’arrivo dell’autunno o della primavera. In linea di massima, sì: in molti casi è perfettamente fisiologica, ma non sempre va considerata come un semplice “cambio di stagione”.

M.C.: Può spiegare ai nostri lettori quando parliamo di “caduta stagionale” e qual è il meccanismo che la determina?

Dr.ssa Maiorino: Certamente. I capelli seguono un ciclo vitale: fase di crescita (anagen), fase di involuzione del capello (catagen) e fase di riposo prodromica alla caduta (telogen). Quando un numero maggiore del normale di follicoli capillari passa prematuramente in fase di telogen, il capello viene espulso dal follicolo e cade, si parla di fenomeno di tipo Telogen Effluvium. Molti fattori possono scatenarlo — stress fisici o psicologici, interventi chirurgici, cambiamenti ormonali, carenze nutrizionali, ma anche semplici variazioni stagionali di luce, temperatura e circolazione cutanea. In autunno o in primavera, è dunque abbastanza comune che si registri un incremento della caduta, che in genere dura qualche settimana e poi si assesta.

M.C.: Quindi per il paziente che nota più capelli sul cuscino o nella spazzola, può trattarsi di un fenomeno “normale”. Quali sono però i segnali che suggeriscono di prenotare una visita specialistica?

Dr.ssa Maiorino: Esatto, ma è fondamentale distinguere il fisiologico dal patologico. Bisognerebbe rivolgersi a uno specialista se si osservano uno o più dei seguenti segnali:

  • La caduta è molto copiosa (ad esempio palle di capelli grandi, diradamento visibile, settimane non poche).
  • La perdita persiste oltre 3-4 mesi senza segnali di recupero.
  • Accanto alla caduta c’è diradamento della densità, ossia si nota che il cuoio capelluto inizia a vedersi.
  • Vi sono altri sintomi associati: prurito, desquamazione, infiammazione del cuoio capelluto, alterazioni della qualità del capello.
  • Esistono condizioni di fondo (es: malattie tiroidee, autoimmuni, terapie farmacologiche, cambiamenti ormonali) che potrebbero interferire.
    In questi casi una visita tricologica — come quella che offriamo presso il mio studio a Salerno — è altamente consigliata.

M.C.: Parliamo del ruolo della visita tricologica: cosa avviene durante il consulto e quali accertamenti sono utili?

Dr.ssa Maiorino: Durante una visita tricologica iniziamo con un’anamnesi completa: abitudini alimentari, stress, farmaci, storia familiare di calvizie o alopecia, traumi recenti, cambiamenti di peso o volume. Poi si effettua un esame clinico del cuoio capelluto e dei capelli, spesso con l’ausilio di una tricoscopia, che consente di ingrandire e valutare diametro e densità dei capelli, eventuali alterazioni del fusto o del bulbo. A volte si eseguono anche analisi di laboratorio: dosaggi tiroidei, ferro/ferritina, vitamina D, ormoni androgeni, per escludere fattori sistemici. A seconda della diagnosi, si stabilisce un piano di trattamento personalizzato.

M.C.: Tornando alla caduta stagionale “normale”, cosa può fare concretamente un paziente per favorire un recupero più rapido o limitare l’entità della perdita?

Dr.ssa Maiorino: È una domanda molto utile. Anche quando si tratta di un episodio fisiologico, ci sono alcune buone prassi che aiutano. Ecco un elenco pratica:

  • Assicurarsi un’alimentazione ricca di proteine di qualità, ferro, zinco, vitamine del gruppo B, vitamina D: tutti nutrienti utili per la crescita dei capelli.
  • Ridurre lo stress psico-fisico, che è uno dei fattori scatenanti più frequenti del telogen effluvium.
  • Evitare trattamenti aggressivi sui capelli (spazzolature eccessive, phon troppo caldi, piastra quotidiana) fino a quando il ciclo non è rientrato.
  • Utilizzare prodotti delicati per cute e capelli ed evitare shampoo troppo aggressivi o ingredienti irritanti.
  • Assicurarsi un buon riposo: la qualità del sonno influenza anche la salute dei capelli.
  • Qualora si noti miglioramento lento, fissare una visita con uno specialista per valutare eventuali cause sottostanti.
    Questi accorgimenti aiutano a dare al cuoio capelluto l’ambiente più favorevole per rientrare nella condizione normale.

M.C.: Qual è la differenza tra una caduta stagionale e una forma più grave come la Alopecia Androgenetica o la Alopecia Areata?

Dr.ssa Maiorino: Buona domanda. La caduta stagionale o il telogen effluvium si caratterizza tipicamente per un’eccessiva perdita ma con buone possibilità di recupero spontaneo, in un arco temporale di qualche settimana o qualche mese. Invece:

  • Nell’alopecia androgenetica si ha un diradamento progressivo, spesso con una componente genetica, e non si tratta solo di perdita “temporanea”.
  • Nell’alopecia areata il quadro è spesso più complesso: possono comparire chiazze senza capelli in modo improvviso, con possibile evoluzione severa.
    La diagnosi differenziale è fondamentale, ed è per questo che nei casi in cui la caduta è eccessiva o protratta è importante rivolgersi tempestivamente a uno specialista.

M.C.: Quali sono gli errori più comuni che vede tra i pazienti che affrontano questa fase?

Dr.ssa Maiorino: Eccone alcuni che seguo molto spesso nel mio studio:

  1. Sottovalutare il fenomeno: “È solo un periodo, passerà” — a volte sì, ma a volte no, e il ritardo nella visita può peggiorare il risultato.
  2. Cercare “rimedi miracolosi” senza valutazione medica, magari con integratori non indicati, che non sempre risolvono e potrebbero mascherare una causa sottostante.
  3. Ignorare lo stile di vita: alimentazione scorretta, stress cronico, sonno scarso sono fattori che si trascurano ma che incidono molto.
  4. Continuare trattamenti aggressivi per i capelli in un momento di caduta: phon troppo caldo, piastra tutti i giorni, extension ecc. Tutto ciò può peggiorare la situazione.
  5. Non considerare che la caduta può essere segnale di un’altra patologia (tiroide, autoimmunità, ferro basso, etc.). È sempre bene indagare.

M.C.: In chiusura, qual è il messaggio più importante che vuole trasmettere ai lettori che stanno vivendo una caduta di capelli in questi mesi?

Dr.ssa Maiorino: Il messaggio che vorrei lasciare è questo: se stai vivendo un aumento della caduta dei capelli in corrispondenza di un cambio di stagione, ricorda che può essere un fenomeno fisiologico. Ma non ignorarlo: tieni d’occhio la durata, l’entità e la qualità della situazione. Se trascorrono alcune settimane e non vedi miglioramento, o se noti diradamento, prurito o altre anomalie, rivolgiti a un dermatologo / tricologo. Una diagnosi precoce fa la differenza. Il benessere dei tuoi capelli riflette anche la salute del tuo cuoio capelluto e, più in generale, del tuo corpo.

Informazioni utili

La dr.ssa Alessia Maiorino è specialista in Dermatologia e Venereologia, laureata in Medicina e Chirurgia nel 2010 e specializzata nel 2016 con il massimo dei voti presso il Policlinico Gemelli di Roma.
Il suo studio è a Salerno, in Via Vincenzo Schiavo 7, 84128 Salerno. Alessia Maiorino Dermatologa
Presso lo studio è possibile effettuare anche visite tricologiche specializzate, in caso di caduta di capelli prolungata o sospetta.


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