“Tutte le politiche migratorie sono il frutto di interventi asistematici dettati da forti componenti politiche, ideologiche ed emozionali”. A spiegare le “Problematiche burocratiche per la regolarizzazione degli immigrati e la loro tutela giuridica” è stata la professoressa Virginia Zambrano, Ordinario di Diritto Privato, di Diritto Interculturale presso l’Università degli Studi di Salerno e Consulente presso la Prefettura di Salerno, durante l’incontro organizzato al “Circolo Canottieri Irno” di Salerno dal “Rotary Club Salerno” presieduto dal dottor Francesco Caggiano. La professoressa Zambrano, citando Calvino, ha spiegato che:” L’immigrato è comunque uno straniero, portatore di un’altra cultura: è “l’altro” che crea sempre in noi un senso di sospetto, di sfiducia, se non anche di paura. Le politiche migratorie, a livello nazionale ed europeo, sono state caratterizzate da questo tipo di approccio che però muta a seconda degli orientamenti politici dei Governi”. La professoressa salernitana ha spiegato quello che potrebbe essere un buon modo per risolvere il problema dell’immigrazione:” Se il migrante che entra sul territorio italiano riesce a dimostrare che sta lavorando, sta producendo reddito, come qualsiasi altro cittadino italiano, forse la possibilità di rimanere ce l’ha. C’è tanto bisogno di manodopera nel campo dell’edilizia, dell’agricoltura. Ci sono lavori che gli italiani non vogliono più fare: perché non consentire agli immigrati di poter svolgere questi lavori?”. La professoressa Zambrano ha spiegato che il sistema flussi, il sistema quote soprattutto, non produce una soluzione al problema del lavoro degli immigrati:” È un sistema capestro per un imprenditore che alla fine rimane sprovvisto di manodopera e quindi deve ricorrere a quella non regolarizzata e non regolarizzabile. Queste persone che lavorano senza essere regolarizzate possono anche finire vittime della malavita organizzata”. La professoressa Zambrano ha spiegato che c’è tutta un’economia che ruota attorno al fenomeno dell’immigrazione:” C’è anche gente che specula su questo fenomeno”, e ricordato quali sono state negli anni le leggi, le sentenze che hanno riguardato gli immigrati:” La legge del 1986, che reprime il lavoro illegale; la Legge Martelli del 1990 che introduce il sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati; la legge Turco-Napolitano del 1998 che ha introdotto un sistema organico di disciplina dell’immigrazione e per la prima volta fissa il principio del diritto alla riunificazione familiare. Questa legge è importante anche perché dà l’assist al legislatore per l’emanazione del “Testo Unico sull’Immigrazione”, il Decreto Legislativo n. 286 del 25 luglio 1998, che inserisce il meccanismo delle quote, fissate a livello ministeriale, per soddisfare le esigenze del mondo del lavoro; la Legge Bossi-Fini del 2002 che ammette i respingimenti al paese di origine in acque extraterritoriali, in base ad accordi bilaterali tra Italia e paesi limitrofi, e prevede la permanenza sul nostro territorio soltanto degli immigrati che hanno un contratto di lavoro, mentre gli altri, che non sono stati identificati o hanno commesso dei reati, vengono rimpatriati oppure raccolti nei Centri di Permanenza per i Rimpatri (CPR); la Sentenza della Corte Costituzionale numero 300 del 2005 nella quale vengono trattati vari aspetti dell’immigrazione quali: l’educazione, l’assistenza, il diritto all’abitazione di queste persone che arrivano sul nostro territorio. Per quanto riguarda le politiche per l’immigrazione questa sentenza prevede una stretta collaborazione tra Stato e Regioni; il “Decreto Minniti” del 2017 che accelera le procedure per l’espulsione e introduce disposizioni per l’accelerazione dei procedimenti in materia di protezione internazionale, nonché per il contrasto dell’immigrazione illegale. Nel 2018 viene emanato il primo “Decreto Salvini” che toglie la protezione per ragioni umanitarie e allunga i tempi per il rimpatrio; Nel 2020 con il “Decreto Conte” viene reintrodotta la protezione umanitaria per gli immigrati che dimostrano di essersi integrati, che stanno lavorando e che producono reddito; poi arriviamo al “Decreto Cutro” del 2023 che stabilisce l’inasprimento delle pene per gli scafisti, aumenta il trasferimento nei CPR e introduce la procedura accelerata di esame delle domande di protezione internazionale, che può essere applicata ai richiedenti provenienti da Paesi considerati “sicuri”; la sentenza della Corte di Giustizia dell’UE del 2025 che ha stabilito che uno Stato membro può designare un Paese come “Paese di origine sicuro” solo se lo è nella sua totalità. Naturalmente per provare a gestire il fenomeno dell’immigrazione, oltre al quadro normativo interno, dobbiamo cercare di tener conto delle direttive dell’Unione Europea”.
Aniello Palumbo


Scopri di più da Gazzetta di Salerno, il quotidiano on line di Salerno
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.



















































