La Regione Campania ha emesso una diffida contro le Fonderie Pisano di via dei Greci, ordinando interventi immediati per sanare criticità ambientali che potrebbero costituire un pericolo per la salute pubblica.
L’ispezione dell’Arpac ha evidenziato due problemi principali:
- Capannoni non sigillati: Strutture vetuste con fessure e infissi non ermetici, aggravate da portoni lasciati aperti durante le lavorazioni, che non contengono le emissioni.
- Rifiuti non analizzati: Mancata caratterizzazione di sei tipi di scorie, di cui due classificati come rifiuti speciali pericolosi secondo la normativa europea. Senza analisi, non è possibile gestirne lo smaltimento in sicurezza.
La Regione ha ordinato all’azienda di intervenire ad horas (immediatamente) e ha incaricato l’Arpac di monitorare il rispetto delle regole e l’eventuale insorgere di condizioni pericolose per la salute o l’ambiente. Il fascicolo è stato trasmesso anche alla Procura della Repubblica di Salerno.
“La diffida della Regione Campania alle Fonderie Pisano rappresenta un passo importante in una battaglia che da anni portiamo avanti per la tutela della salute dei cittadini e per il rispetto delle normative ambientali. La relazione dell’Arpac ha finalmente certificato ciò che denunciamo da tempo: la mancata applicazione delle più adeguate tecnologie disponibili e una gestione inadeguata dei rifiuti prodotti. Le istituzioni, dopo la sentenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, non hanno più alibi: devono agire con determinazione per garantire il diritto alla salute della cittadinanza e il rispetto dell’ambiente”. A dirlo è Michele Cammarano, consigliere regionale e capogruppo del Movimento 5 Stelle.
“Dopo anni di battaglie e denunce pubbliche finalmente qualcosa si muove. Accogliamo con favore la decisione della Regione Campania, ma chiediamo che alle dichiarazioni seguano azioni strutturate e definitive. Da anni segnaliamo l’assenza di un’applicazione effettiva delle BAT e l’errore, da parte dell’Arpac, di parametrare le emissioni ad un’area industriale invece che residenziale, come previsto dal piano urbanistico del 2006. È ora che si intervenga anche sui processi produttivi, a partire dalla sostituzione dell’altoforno a carbone coke con un forno elettrico ad arco. Solo così si potrà parlare di vera tutela ambientale e di salute pubblica”. Dichiara Claudia Pecoraro, consigliera comunale del Movimento 5 Stelle a Salerno.
“La diffida della Regione deve essere l’inizio di un percorso di risanamento vero, che metta al centro la salute e la qualità della vita delle persone. Servono controlli costanti, tempi certi e soprattutto la volontà politica di far rispettare le regole. Non possiamo più permettere che la tutela dell’ambiente resti solo un principio sulla carta: è tempo di azioni reali e di responsabilità da parte di tutti gli enti coinvolti”. Conclude Claudio Russolillo, consigliere comunale del Movimento 5 Stelle a Salerno.
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