Di recente anche il nostro territorio è stato invaso dall’uragano influencer, figure nuove che promettono di cambiare l’economia mentre di certo hanno già cambiato il marketing.
A marzo scorso, come raccontano i colleghi di ValloPiu, il Cilento e il Vallo di Diano erano stati esplorati, documentati e apprezzati da influencer internazionali come Lezbroz (duo francese composto da Thomas e Teddy), come Mariandthecity (influencer brasiliana di nome Mariana Martins) e infine come la spagnola Sofia Pozuelo. Obiettivo del loro viaggio? Condividere in tempo reale le loro esperienze tra natura, tradizioni gastronomiche, bellezze paesaggistiche e storia con i followers di tutto il mondo.
“La figura dell’influencer sta vivendo una fase di profonda evoluzione – ci racconta Natalia Chiaravalloti, content manager di Giochi di Slot – attivissimi in campi come il turismo e l’enogastronomia, adesso stanno popolando anche settori come il gaming, la moda, il benessere, la finanza”. A trainare la crescita non c’è solo la vocazione digitale, ma un vuoto normativo che adesso viene colmato, tra pubblicità occulta, poca trasparenza e casi eclatanti che hanno minato la fiducia degli utenti. Un caso fra tutti, quello del cosiddetto “Pandoro Gate”, lo scandalo con protagonista Chiara Ferragni che ha gettato un’ombra non solo sulla sua figura ma su tutto l’universo degli influencer. Secondo l’annuale analisi di De Rev, infatti, gli utenti sono diventati più critici e più attenti e gli onorari dei protagonisti sono calati un po’ ovunque: YouTube (-6,55%), Facebook (-5,5%) e su TikTok.
“E’ in questo scenario che si inserisce la nuova decisione dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni – spiega ancora la redattice di Giochi di Slots – che ha adottato il primo Codice di Condotta per gli influencer, con l’obiettivo di regolare un ambito fino a oggi lasciato a sé stesso”.
Il codice riguarderà solo i cosiddetti “influencer rilevanti”, cioè coloro che superano i 500mila follower o un milione di visualizzazioni per singolo contenuto, dal momento che, secondo Agcom, figure di tale portata hanno un’influenza paragonabile a quella delle emittenti televisive e devono dunque assumere piena responsabilità editoriale.
I principi cardine del Codice sono la correttezza e l’imparzialità dell’informazione, il rispetto della dignità umana, la lotta ai discorsi d’odio, la tutela dei minori e protezione del diritto d’autore. Centrale anche il tema della trasparenza pubblicitaria, per cui si rinvia al Digital Chart, lo strumento di autodisciplina promosso dall’Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitari. “Ovviamente sono previste anche sanzioni – conclude Chiaravalloti – fino ad un massimo di 250 mila euro. Un’iniziativa importante, che si innesta in un percorso più ampio di maggiore controllo sul digitale, come dimostra la battaglia contro il secondary ticketing e la pubblicità illegale del gioco d’azzardo online”. Attività ispettive che hanno portato a sanzioni complessive per 7 milioni di euro, colpendo sia piattaforme sia singoli content creator.
Adesso il prossimo passaggio è quello di una più stretta collaborazione istituzionale, che sia in grado di riconoscere, colpire e punire fonti di pubblicità occulta o strategie di marketing nocivo. Per regolamentare la figura dell’influencer e per ribadire i diritti, di tutti, sul web.
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