Il “Vico” di Agropoli si prepara al Natale incontrando lo storico e poeta Giuseppe Liuccio.

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Teresa Pane e Giuseppe LiuccioL’Istituto Tecnico Economico Statale “Giambattista Vico” di Agropoli, che si avvale di una dirigenza tutta al femminile, a firma Teresa Pane, sabato, 20 dicembre, presenta “Aspettando Natale”, un momento di significativa  e importante aggregazione a conclusione dell’attività didattica, prima delle festività natalizie.
Il calendario della giornata si articola nel seguente modo: visita agli stand della fiera del riciclo e del riuso, saluto istituzionale del Dirigente Scolastico e del Sindaco di Agropoli, Avv. Franco Alfieri.

Nel corso della mattinata, le classi quarte e quinte dell’ Istituto incontreranno Giuseppe Liuccio. Un incontro voluto dalla Pane e specialmente organizzato dalla Prof.ssa  Giuditta Monaco. L’ incontro  comprenderà la lettura di alcuni  componimenti del poeta cilentano.  Nel contesto saranno premiati gli alunni meritevoli dello scorso anno.

Seguiranno  prima la premiazione del concorso “La classe più bella” e  poi il sorteggio premi “Natale solidale”.
Merita la nostra attenzione il momento di cultura e riflessione con l’ autore.

Giuseppe Liuccio , classe 1934, cilentano verace, trentinarese di nascita. Vive e lavora nella capitale da diversi anni. E’ stato docente di latino e greco. Successivamente giornalista Rai-Tv. Ha scritto e scrive per diverse testate quotidiane e periodiche. Nel 2004 la Presidenza del Consiglio dei Ministri gli ha assegnato il “Premio della Cultura”.
Nel 2007, a premio della sua carriera di poeta e scrittore, gli è stata conferita l’ onorificenza di Cavaliere dell’ Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Fra le pubblicazioni di Liuccio è doveroso ricordare: “Onde di terra e scale di Mare “; “Viaggio d’ amore nella Costa Divina”; “Cilento. Poesia dei paesi”; “La sindachessa”; “Chesta è la terra mia “; “Lo Paese”; “Quasimodo amalfitano”; “Stizze re sango assute ra lo core”; “Cilento in chiaroscuro”; “Il fiore dei poveri”;”Cilento a tavola prodotti, profumi e sapori”; “Miti del cilento. Camerota, Paestum, il Solofrone cantati da Berardino Rota”.

Il filo conduttore di tutta la poesia di Liuccio, così riferisce l’ autore, è una composizione molto nota: “Chesta è la terra mia “; un componimento diffuso in lungo e in largo, tradotto in diverse lingue, studiata nel Cilento e altrove. “Chesta è la terra mia”, fra l’ altro, è stata oggetto di studio alla Facoltà di Linguistica all’Università di Toronto.
Salutare è l’incontro con l’Autore, configurato nel quadro delle molteplici attività dell’Istituto Tecnico Economico “Giambattista Vico” di Agropoli, energicamente e qualitativamente sostenuto dalla Pane. La scuola è bene che si apra più diffusamente  a questa tipologia specifica di esperienza culturale, non solo per sollecitare i giovani all’interesse territoriale, ma per consentire una sempre più convinta ricerca e affermazione identitaria individuale.

Emilio La Greca Romano