Panettoni , pandori, roccocò, mostaccioli, torroni, barrette e tavolette di cioccolato, biscottini alle mandorle e tanti altri dolciumi, comprati grazie ai fondi raccolti presso le pasticcerie salernitane che hanno aderito al progetto rotariano: “Un Panettone Sospeso”, sono stati consegnati nel pomeriggio di oggi nella sede della “ Caritas Diocesana” e nella “Chiesa del “Gesù Redentore”, nel Quartiere Europa, a Don Antonio Romano, Vicario Episcopale per la Carità della Diocesi di Salerno, e al parroco Don Ciro Torre, che hanno accolto con grande entusiasmo i presidenti e i soci dei sodalizi della famiglia rotariana che hanno sostenuto l’iniziativa solidale dedicata alle persone in difficoltà della nostra città, ispirata al caffè sospeso napoletano, proposta dal presidente del “Rotary Club Salerno Duomo”, il dottor Gaetano Cuoco :” Un progetto al quale hanno immediatamente aderito gli altri Club rotariani salernitani: ” Rotary Salerno” (presidente Francesco Caggiano), “Rotary Salerno Est” ( Ermanno Lambiase), “Rotary Salerno Picentia” (Lucio Bojano), “Salerno Nord dei Due Principati” (Vittorio Villari), “Rotary Paestum Centenario” (Carrie Elise Rodella); i Club Rotaract salernitani: “Rotaract Salerno Duomo” ( presidente Federica Romano), ” Rotaract Salerno” ( Roberta Palumbo), “Rotaract Paestum” (Denise Malandrino), “Rotaract Campus Salerno Nord dei Due Principati”( Vincenzo Guglielmelli),“Rotaract Salerno Est” (Giovanna Morea); i Club Interact : “Salerno” (presidente Clemente Ingenito), “Salerno Est” (Francesco Giordano), “Salerno Nord dei Due Principati” (Christian Ceglia) e il “Club Inner Wheel Salerno CARF”, presieduto da Marcella Anzolin. C’è stata una grande risposta da parte di tutti i soci dei vari Club salernitani e non solo, che hanno donato con gioia perché donare arricchisce anche chi dona. Il Rotary promuove la solidarietà e rende le persone più umane”. Don Antonio Romano ha raccontato che sono aumentati i poveri che accedono alle strutture della “Caritas Diocesana”, diretta da Don Flavio Manzo:” Abbiamo circa novanta posti letto per i meno fortunati. Due dormitori uno in Via Bastioni, di 34 posti, inclusi dieci posti per le donne, e uno in Piazza San Francesco di 27 posti. Abbiamo due Case Famiglia: una in Via Angrisani, per donne e bambini, e una a Giovi. Abbiamo anche un dormitorio presso i Padri Saveriani e, nel periodo invernale, abbiamo anche un altro dormitorio emergenziale presso la chiesa di San Demetrio che è gestito dalla “Fondazione Caritas” di cui sono presidente. Tanti i frequentatori della “Mensa San Francesco” di Via D’Avossa, presso i Salesiani, dove serviamo circa ottanta pasti al giorno, a tavola, ad ora di pranzo, e circa cinquanta pranzi da asporto. Presso la Mensa prepariamo anche, per cena, circa settanta pasti per i due dormitori. In Via Bastioni abbiamo anche un centro diurno”. Don Antonio Romano ha raccontato che i poveri non sono solo extracomunitari:” Più del 50% sono italiani. Persone con un’età media tra i cinquanta e i sessant’anni. Non solo clochard, che hanno deciso di vivere per strada, ma anche persone con dipendenze varie, divorziati, gente che ha perso il posto di lavoro o ha avuto problemi in famiglia. Tante le persone che si rivolgono a noi perché hanno difficoltà anche a pagare le bollette o a comprare medicinali”. Don Ciro Torre parroco della Chiesa del “Gesù Redentore”, nel Quartiere Europa”, alla quale afferiscono più di quindicimila fedeli del quartiere, molti dei quali vivono nella marginalità e hanno bisogno di aiuto oltre che della cura pastorale del parroco che insieme ai volontari del quartiere, cura anche la mensa di solidarietà di “Casa Nazareth”:” Sono aumentate le persone che ogni giorno vengono a pranzare. Prima del Covid venivano da noi una trentina di persone, prevalentemente straniere, oggi sono circa ottanta e sono in maggioranza della nostra città”. Aniello Palumbo


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