Premio Charlot, la serata di Sandro Deidda.

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Un tuffo nel passato ascoltando quelle sigle che hanno fatto la storia della televisione italiana. Una serata di grandi emozioni quella offerta ieri (21 luglio) all’Arena del Mare nell’ambito della XXXIV edizione del Premio Charlot da Sandro Deidda al sax e clarinetto e dai Tv Project, ovvero Gian Pio Vetromile al pianoforte e tastiere, Angelo Carpentieri alla chitarra elettrica, Paolo Pelella al basso elettrico e Giampiero Virtuoso alla batteria. Deidda e i suoi hanno fatto ascoltare musiche che tutti conosciamo perché abbinate a programmi televisivi e spot pubblicitari indimenticabili. La televisione, prima degli odierni mass media, ha contribuito a creare un gusto musicale popolare, spesso standardizzato, eppure proteso a diffondere contenuti di livello medio-elevato. E così la singolare serata, ha visto il gruppo eseguire brani come Gamma (Riz Ortolani), passando per Dov’è Anna (Stelvio Cipriani); Jazz band (Henghel Gualdi); Starsky and Hutch (James Taylor Quartet); Attenti a quei due (John Barry); Arsenio Lupin (Jean Pierre Bourtayre); Nata libera (John Barry); Sazio 1999 (Barry Gray); Sonatina su tasti neri (Pippo Caruso); 90° Minuto (Jack Trombey); La Cittadella (Riz Ortolani); E le stelle stanno a guardare (Riz Ortolani); Ritratto di donna velata (Berto Pisano); The Groove (Rodney Franklin); Carosello medley 1: Martini/ Fernet Branca/Birra Peroni/ Vecchia Romagna.

Archiviata dunque anche la terza serata di spettacoli all’Arena del Mare, mentre il patron, ideatore e direttore artistico Claudio Tortora, annuncia un altro ospite per la serata del 29 luglio, quella dedicata a Papa Francesco. Si tratta di Amara, cantautrice nota per la sua partecipazione alla quinta edizione di “Amici di Maria De Filippi”, ha partecipato alle edizioni 2008 e 2009 del concorso SanremoLab e 2010 e 2011 di Area Sanremo, classificandosi sempre tra gli otto vincitori della manifestazione.

 

Intanto domani sera (23 luglio), con inizio alle ore 21,30 il Premio Charlot, ospita l’ultima delle due serate del “Campania Blues Festival”. Ospite Matt Schofield inglese di Manchester, classe ‘77, cantante chitarrista cresciuto a pane e blues dal padre e folgorato dalla chitarra jazz di Robben Ford. Con la sua band, il Matt Schofield Trio, suona il proprio materiale, una miscela di blues, funk e jazz, oltre a cover di classici blues. Considerato uno dei chitarristi blues britannici più distintivi e innovativi, Schofield è stato classificato tra i primi dieci chitarristi blues britannici dalla prestigiosa rivista “Guitar&Bass”. L‘abilità di Schofield ha portato la sua band in dodici paesi, lo ha visto suonare con musicisti tra cui Buddy Guy e Robben Ford, ed è nominato nel Penguin Book of Blues Recordings come uno degli unici due artisti britannici viventi ad ottenere la valutazione massima di quattro stelle. Inoltre, è stato ammesso alla British Blues Awards Hall of Fame. Insomma una vera e propria icona riconosciuta in tutto il mondo per il suo suono fluido e melodico. Un modo di suonare che haispirato legioni di chitarristi oltre a una ricercata linea di strumenti e apparecchiature distintivi tra cui l’amplificatore Matt Schofield Two-Rock. Rinomato educatore musicale, nel 2018 Matt ha pubblicato “Blues Speak”, la sua acclamata serie didattica TrueFire. E proprio Matt Schofield nel pomeriggio (nell’atrio del Duomo – ore 16) terrà una Msterclass di chitarra blues (infoline 339 739 8095). Ad aprire l’overground blues dei Sacromud, la band dello storico chitarrista Maurizio Pugno, uno che da oltre trent’anni mastica “blues e gentilezza, dobro e conoscenza, attenzione musicale ed impazienza civile”. Una musica, quella dei Sacromud, con latitudine Gubbio e longitudine Italia: per rinnovare la tradizione. Non è quindi solo una band che pesca dentro al blues di Pugno proseguendone in qualche modo la traiettoria, ma una vera e propria fabbrica di suggestioni spalmate sul cosa siamo oggi, in quella che è la loro ballata contemporanea. A fare da corona al chitarrista Raffo Barbi (voce); Alex Fiorucci (tastiere); Franz Piombino (basso elettrico) e Riccardo Fiorucci (batteria e percussioni).