L’inquinamento indoor è l’insieme delle sostanze nocive presenti all’interno degli ambienti chiusi, come abitazioni, uffici e scuole. A differenza dell’inquinamento esterno, spesso percepito come più evidente, quello interno agisce in modo silenzioso e tende ad accumularsi tra le pareti e sulla tappezzeria. Le fonti possono essere molteplici: materiali da costruzione che rilasciano composti chimici, prodotti per la pulizia che diffondono vapori irritanti e persino arredi nuovi che emettono sostanze volatili. A queste si aggiungono attività quotidiane come cucinare, usare candele profumate o impiegare apparecchi non adeguatamente ventilati.
L’aria interna può trasformarsi in un mix complesso di particelle, vapori e microrganismi che minano il benessere. Anche se invisibili, tali contaminanti incidono sulla qualità della vita e, nel lungo periodo, favoriscono l’insorgere di disturbi più seri. Conoscere le dinamiche dell’inquinamento domestico è quindi essenziale per creare spazi più sicuri.
Come prevenire l’inquinamento indoor in casa
Ridurre l’inquinamento in casa è possibile adottando abitudini semplici e costanti. Cambiare l’aria ogni giorno è uno dei modi più efficaci; infatti, aprire regolarmente le finestre consente di eliminare i contaminanti che si accumulano nelle stanze. Anche durante l’inverno è utile arieggiare, soprattutto in cucina e in bagno, dove l’umidità sale rapidamente e favorisce la formazione di muffe.
La scelta dei prodotti utilizzati per la pulizia o per profumare gli ambienti influisce molto sulla qualità dell’aria. Scegliere detergenti più naturali e meno aggressivi aiuta a ridurre la diffusione di composti volatili. Inoltre, limitare l’uso di spray profumati, incensi e candele consente di evitare l’introduzione di ulteriori sostanze irritanti.
Un altro aspetto importante riguarda il fumo; evitare di fumare negli ambienti chiusi è fondamentale per non saturare l’aria di particelle e residui tossici che persistono a lungo sulle superfici. Chi non vuole rinunciare, dovrebbe evitare le sigarette tradizionali all’interno delle mura domestiche e preferire delle alternative al fumo, come la sigaretta Pulze ad esempio, che non produce alcun odore.
Infine, la manutenzione periodica degli impianti domestici, come caldaie e condizionatori, contribuisce a mantenere un’aria più sana. Anche scegliere arredi e materiali certificati riduce l’emissione di composti indesiderati, mentre mantenere gli ambienti puliti limita la presenza di allergeni, polvere e acari.
I rischi per la salute e le conseguenze sul benessere
L’inquinamento indoor può incidere in modo significativo sulla salute, soprattutto quando l’esposizione è prolungata. Molti contaminanti irritano occhi, gola e vie respiratorie e possono aggravare disturbi come allergie e asma. Anche sintomi meno specifici, come mal di testa, affaticamento o difficoltà di concentrazione, possono derivare da un’aria poco pulita.
Le muffe, molto comuni nelle abitazioni umide, costituiscono una delle minacce più insidiose. Le loro spore si diffondono facilmente e provocano irritazioni, tosse e congestione. In contesti in cui l’umidità resta elevata per mesi, la loro crescita può diventare cronica e richiedere interventi strutturali più complessi.
Alcuni composti chimici rilasciati da vernici, mobili o materiali edili influiscono negativamente sul sistema respiratorio se inalati a lungo. La tutela della qualità dell’aria interna diventa quindi una misura di prevenzione essenziale, utile non solo per migliorare il comfort, ma anche per preservare la salute nel tempo.
Affrontare l’inquinamento indoor significa prendere consapevolezza dell’impatto che abitudini, materiali e scelte quotidiane esercitano sull’aria che si respira. Prendersi cura dell’aria che si respira tra le pareti della propria casa è un gesto semplice che influisce profondamente sulla qualità della vita.
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