“Un autentico professionista della convinzione, capace di persuadere senza truccare le carte… che aveva la sua cifra qualitativa nel dubbio. Socialmente iperattivo, ai limiti dell’instancabile, che sapeva, capiva, che il vero protagonismo di una collettività consiste nella partecipazione”. Sono alcune delle parole dettate dall’avvocato e scrittore Diego De Silva, incise su una targa dedicata alla memoria dell’avvocato salernitano Pasquale Pastore che è stata inaugurata sabato mattina nei giardini del Tribunale di Salerno dall’avvocato Gaetano Pastore, figlio dell’illustre giurista salernitano, dall’avvocato Ferdinando Testoni Blasco, Presidente della “Fondazione Pastore”, e dell’Assessore Comunale Claudio Tringali, che ha sottolineato il valore del penalista Pasquale Pastore:” Ha lasciato il segno anche in chi, come me, non lo ha conosciuto. Ci lascia un patrimonio di valori etici, umani e sociali”. Prima dell’inaugurazione della targa si è tenuto nell’Aula Magna della Corte d’Appello di Salerno un interessante convegno, dedicato all’illustre e indimenticato avvocato penalista salernitano scomparso 45 anni fa, organizzato dall’avvocato Gaetano Pastore , insieme alla “Fondazione Pasquale Pastore” , fondata e riconosciuta ufficialmente dal Presidente della Repubblica, nel settembre del 1985, presieduta dall’avvocato Ferdinando Testoni Blasco; con la collaborazione della Corte d’Appello di Salerno presieduta dal dottor Paolo Sordi; dei Club Rotary salernitani: “Rotary Salerno”, presieduto dal dottor Francesco Caggiano; “Rotary Picentia” presieduto dal dottor Lucio Bojano; “ Rotary Duomo”, presieduto dal dottor Gaetano Cuoco, “Rotary Nord dei Due Principati” , presieduto dall’imprenditore Vittorio Villari, e dal “Rotary Napoli”, presieduto dal dottor Mimmo Salierno. L’evento ha goduto del patrocinio dell’Ordine degli Avvocati di Salerno, presieduto dall’avvocato Alberto Toriello. Il convegno, è stato moderato dallo stesso avvocato Gaetano Pastore che, emozionato, ha ricordato il padre:” Papà era animato da una profonda curiosità. Non era mai sicuro di nulla e diceva sempre:” Quando ti senti sicuro, controlla”. Aveva sempre desiderio di confrontarsi con chiunque per poter accrescere la propria conoscenza e il proprio sapere: papà era una persona profondamente umile. Se tutti noi fossimo un po’ più umili la società odierna sarebbe certamente un posto migliore nel quale vivere”. Di grande interesse gli interventi che si sono susseguiti nel corso della mattinata. La dottoressa Maura Stassano, Presidente Vicario della Corte d’Appello di Salerno, ha affermato che:” Il Diritto è uno solo: oggi parliamo di Diritto Penale, ma i risvolti che fa ricadere sulla società civile questo Diritto, sono molteplici e ci impongono una trasversalità, uno scambio, un confronto che sia in grado di superare i compartimenti stagni”. Il Board Director Elect del Rotary International, il dottor Massimo Ballotta, ha ricordato lo spessore umano e professionale dell’avvocato Pasquale Pastore:” È stato al servizio della società e delle istituzioni e ci ha lasciato un’eredità di valori; un impegno civile e rotariano che a distanza di anni continua a suscitare ammirazione”. L’avvocato Paola Ianni, Vicepresidente dell’Ordine degli Avvocati di Salerno, ha sottolineato il grande rapporto di amicizia che l’avvocato Gaetano Pastore ha stabilito con i componenti dell’Ordine:” È un punto di riferimento autorevole per tutti. Ammiriamo in lui la dedizione, il rigore, l’ordine e la solidarietà che dimostra nei confronti di tutti gli avvocati in particolare dei penalisti che frequentano le aule del Tribunale”. Il Governatore del “Distretto Rotary 2101”, l’architetto Angelo Di Rienzo, ha ricordato il rotariano Pasquale Pastore:” È stato prima presidente del “Rotary Club Salerno”, nell’anno rotariano 1973-74, e poi ultimo Governatore del “Distretto Rotary 190”, che abbracciava tutta l’Italia Meridionale, nell’anno 1976-77. Pasquale Pastore, con la sua grandissima statura professionale, è stata una figura di spicco anche nell’ambito rotariano dove ha servito al di sopra di ogni interesse personale: incarnava i valori e l’essenza del Rotary. Ha lasciato il segno nonostante siano trascorsi molti anni dalla sua scomparsa”. La dottoressa Rosa Volpe, Procuratore Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Salerno, da poco nominata Procuratore della Repubblica di Firenze, e l’avvocato Agostino De Caro, Ordinario di Diritto Processuale Penale presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università del Molise, hanno ricordato, attualizzandola, l’ultima relazione che fece l’avvocato Pasquale Pastore a Milazzo, nell’ottobre del 1980, nove giorni prima della sua scomparsa, intitolata:” Criminalità Comune e Politica. Cause, responsabilità, rimedi”. La dottoressa Rosa Volpe, ha colto la grande sensibilità dell’avvocato Pasquale Pastore:” Una persona di grandi idee e con un elevato senso di moralità. Nella sua relazione di 45 anni fa coglie l’aspetto umano, sociale del problema della criminalità organizzata. <<La violenza>> – diceva Pastore, che distingueva la criminalità comune da quella politica – <<è un problema di sempre. Criminale non è soltanto l’omicida; chi commette atti illeciti, ma è criminale colui che finge di non vedere; colui che si appropria di una capacità che non è sua; chi profitta di un merito che non gli spetta. Criminale è non vedere l’ingiustizia degli altri>>. Quando l’avvocato Pastore parlava, già nel 1980, di gruppi criminali organizzati non c’era ancora l’articolo 416 bis del Codice Penale italiano, introdotto nel 1982 dalla legge Rognoni-La Torre, che punisce il reato di associazione di tipo mafioso” ha spiegato il Procuratore Rosa Volpe che ha ricordato che l’avvocato Pastore, nella sua relazione, parlava anche del problema del sistema carceri che, diceva: <<È un problema irrisolto, ma facilmente risolvibile con poca buona volontà>> e del fenomeno della violenza sulle donne:” Le donne sono ancore di salvezza familiare” – ha spiegato la dottoressa Volpe – “ma le donne non sono solo questo, sono anche altro e tutti dobbiamo prenderne coscienza. Rispetto a questo fenomeno non basta la repressione, ma è necessaria la prevenzione che va fatta nelle famiglie, nelle scuole”. L’avvocato penalista Agostino De Caro attualizzando il pensiero dell’avvocato Pasquale Pastore, espresso a Milazzo nel 1980, ha parlato del fenomeno del populismo:” È il vero nemico della lotta alla criminalità: un populismo politico, penale, giudiziario. Il populismo politico, che parla alla pancia dei popoli invece di risolvere i problemi; il populismo giudiziario e penale, che segue quello politico attraverso l’inasprimento delle pene, con la costruzione di una società carcerocentrica”. L’avvocato Ferdinando Testoni Blasco, presidente della “Fondazione Pastore” dal 2009, che ha dedicato il convegno a Maria Teresa Pastore, moglie dell’avvocato Pasquale Pastore, ha ricordato i nomi di alcuni dei premiati nelle scorse edizioni del “Premio Pastore”:” L’avvocato penalista Anna Lisa Buonadonna, presente in sala, che ha vinto il premio nel 2003, e i professori Andrea Castaldo, Antonino Sessa, Giuseppe Di Chiara e Vincenzo Militello. Il Presidente Testoni Blasco ha presentato i due giovani salernitani premiati dalla “Fondazione Pastore”, spiegando che i genitori dei due premiati sono prematuramente scomparsi:” Appartenevano all’Arma dei Carabinieri e della Polizia di Stato”. Emozionati i due giovani ai quali sono state conferite le borse di studio: la ventitreenne Marialucia Sessa, che frequenta il secondo anno della Facoltà di Psicologia a Roma, figlia del Luogotenente dei Carabinieri Vincenzo Sessa, che ha dedicato il premio al padre e alla madre Luciana, e il diciottenne Rinaldo Manfredi, che frequenta il Liceo “Giovan Battista Piranesi” di Capaccio Scalo. Accompagnato dal padre Demetrio, Rinaldo ha ritirato il premio che ha dedicato alla mamma, Rosanna Grattacaso, che ricopriva la carica di Ispettore Superiore della Polizia di Stato presso la Procura Minorile di Potenza. Il Colonnello Filippo Merchiorre, Comandante Provinciale dei Carabinieri di Salerno, ha premiato con orgoglio la figlia del Luogotenente Vincenzo Sessa:” È stato un nostro punto di riferimento quando era responsabile della Centrale Operativa di Salerno e sentiamo tutt’oggi la sua mancanza”. Il Questore di Salerno Giancarlo Conticchio che ha premiato il giovane Rinaldo Manfredi, figlio dell’Ispettore Superiore, Rosanna Grattacaso, ha lodato l’iniziativa della “Fondazione Pastore”: Un bel gesto di attenzione nei confronti di chi ha impegnato la propria vita nell’esercizio della tutela e della sicurezza pubblica”.
Aniello Palumbo



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