Il calcio a Salerno

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Splendida città portuale della costa campana, Salerno è nota ai turisti nazionali e internazionali per il clima mite, la cucina eccellente e i luoghi di interesse storico (tra cui il castello di Arechi, le numerose chiese cittadine e gli affascinanti templi di Paestum). Ma la città è anche culla di una lunga tradizione calcistica, le cui origini risalgono all’inizio del secolo scorso: la Salernitana, infatti, fa sognare i suoi tifosi da oltre cent’anni e sta attualmente lottando per mantenere la posizione in Serie A, anche se sarà difficile secondo le quote calcio più recenti.

La storia

Sono i primi del Novecento quando il gioco del calcio arriva a Salerno. Inizialmente il nuovo sport veniva praticato in modo amatoriale, per le strade o nelle piazze cittadine; ma ottenne un successo tale che, nel giro di pochissimo tempo, venne fondato il Salerno Foot-Ball Club sotto la direzione del giornalista Donato Vestuti. Nel febbraio del 1913 questi organizzò la prima partita ufficiale della squadra, che si ritrovò ad affrontare il FBC Settembrini sul campo di Piazza d’Armi: il match si concluse con un 2-0 per i padroni di casa. A partire da quell’anno nacquero diverse squadre nel territorio sia cittadino che provinciale, tra cui lo Sport Club Audax Salerno, il Juniores Giovine Italia, il Vigor Salerno e altre ancora. Ma con l’avvento della Prima Guerra Mondiale tutte le attività calcistiche vennero sospese, e lo stesso Donato Vestuti perse la vita durante il conflitto.

L’Unione Sportiva Salernitana

Con la cessazione delle ostilità, nel giugno 1919 alcuni giocatori e dirigenti locali unirono le forze e, sotto la guida dell’ex giocatore e dirigente del FBC Campania Matteo Schiavone, fondarono l’Unione Sportiva Salernitana, che ha recentemente festeggiato il suo centenario. Si trattava di una società polisportiva, che oltre al calcio promuoveva nuoto, canottaggio, ciclismo, corsa, pugilato e lotta. Interessante la scelta dei colori della prima maglia della Salernitana, a righe bianche e celesti alternate, che pare fu dettata dal caso in quanto si trattava delle uniche maglie che la società riuscì a procurarsi. Il campo di Piazza d’Armi fu adottato come terreno di gioco ufficiale, dove la Salernitana partecipò nel 1920 al suo primo campionato, un torneo di carattere regionale in cui vinse 6 partite su 6 assicurandosi così la promozione in Prima Divisione.

La fusione con lo Sport Club Audax

A causa di grossi problemi di tipo tecnico ed economico, nel 1922 la Salernitana trovò un accordo con lo Sport Club Audax per la fusione delle due società: nacque così la Salernitanaudax, con celeste e nero come nuovi colori ufficiali. Purtroppo la nuova squadra ebbe vita breve, poiché si ritrovò a collezionare una serie di sconfitte e retrocessioni che misero la società in serie difficoltà economiche, e portarono infine al suo scioglimento nel 1925. Ma questo non significa che il calcio sparì da Salerno, anzi: nel frattempo erano sorte diverse squadre locali che proseguivano la loro attività, tra cui la Libertas e il Campania Foot-Ball Club.

Il periodo fascista

Con l’avvento del fascismo in Italia, il regime impose la nascita dell’Unione Sportiva Fascista Salernitana, frutto della fusione tra le sopracitate Libertas e Campania Foot-Ball Club. In quell’occasione vennero introdotte le maglie granata, che nonostante il successivo, temporaneo ritorno al bianco-celeste si è poi riaffermato a partire dal 1943 come colore ufficiale della squadra.

Dal dopoguerra a oggi

I decenni successivi alla Seconda Guerra Mondiale videro grandi movimenti per la Salernitana, che ottenne la promozione in Serie A nel campionato 1947-1948, allenata da Gipo Viani. In questo contesto, la squadra si fece conoscere praticando lo schema di gioco chiamato “Vianema”, che si fonda sul ruolo del libero. Ma poco dopo arrivò la retrocessione in Serie B, argomento controverso a causa dei presunti favoritismi avvenuti a livello di arbitraggio nei confronti della Roma. Nei decenni successivi si alternò la militanza nella Serie B e C fino a che, cinquant’anni dopo la prima volta, la Salernitana rivide la Serie A nella stagione 1998-1999. A seguito di ulteriori retrocessioni, a cui contribuirono i gravi problemi economici incontrati dalla società, la Salernitana riuscì comunque a rimontare e nel 2020-2021 a riconquistare la Serie A, dove si trova tuttora anche se la salvezza è appesa a un filo.

Una salvezza che auguriamo di cuore a questa Salernitana, squadra dalla storia ricca di avvenimenti e che meglio di tante altre sa come non arrendersi mai, neanche di fronte alle difficoltà più insormontabili.