Le nuove frontiere della Sanità spiegate dal professor Enrico Coscioni al “Rotary Club Salerno”.

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“L’Italia sarà la prima in Europa a dotarsi di un progetto nazionale di telemedicina. Partirà a dicembre di quest’anno la piattaforma nazionale di telemedicina che governerà lo sviluppo e la programmazione dei servizi di telemedicina, al cui interno confluiranno tutti dati del nuovo Fascicolo Elettronico Sanitario dei pazienti”.  Ad annunciare questo importante traguardo è stato il professor Enrico Coscioni, Presidente dell’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali (AGE.NA.S) e Primario del Dipartimento di Cardiologia dell’Azienda Ospedaliera Ruggi di Salerno durante l’incontro organizzato al “Ristorante del Golfo” di Salerno dal “Rotary Club Salerno” presieduto dall’architetto Umberto Maria Cioffi nell’ambito degli incontri dedicati alle innovazioni:” Il Rotary si sta avvicinando a tutto ciò che rappresenta il nuovo mondo, approfondendo quelle che sono le  innovazioni tecnologiche  analizzandole  anche dal punto di vista etico – morale”.

Il professor Coscioni, Past President del Club rotariano, ha spiegato come saranno utilizzate le soluzioni di Intelligenza Artificiale e la Telemedicina a supporto dell’assistenza ospedaliera e territoriale:” In seno all’AGENAS, dal 2023, è stata creata l’Agenzia nazionale per la Sanità Digitale Italiana. Abbiamo avuto il compito di monitorare e attuare il PNRR per la Sanità. Il PNRR investe circa 2,5 miliardi in sanità digitale: 1,3 miliardi per creare un’infrastruttura dati (Fascicolo Sanitario Elettronico -FSE) omogenea sul territorio nazionale che raccolga tutta la storia clinica degli assistiti e 1,0 miliardi per attivare la telemedicina, ovvero erogare servizi sanitari digitali sulla base dell’infrastruttura FSE. È stato inoltre emanato un bando di 50milioni di euro per l’Intelligenza Artificiale che sicuramente avrà un grande impatto sulla sanità del futuro, in particolar modo per la presa in carico dei malati cronici che potranno essere gestiti e curati a domicilio adottando la telemedicina che sarà integrata con i sistemi digitali sanitari, in particolare con il Fascicolo Sanitario Elettronico che, oltre a contenere i dati clinici del paziente, consente l’accesso ai servizi sanitari. Questo strumento è per gli operatori sanitari fonte di informazioni per la storia clinica dell’assistito e per il monitoraggio di aderenza alle cure: sarà quindi più semplice fare diagnosi certe e capire quali sono i migliori percorsi di cura per i cittadini”.  Il professor Coscioni ha spiegato che per non intasare le strutture di Pronto Soccorso è stato creato un numero Unico Europeo:” Il 75% delle persone che vanno al Pronto Soccorso non ricevono poi un ricovero: ciò significa che questi accessi erano inappropriati. Per questo motivo è stato ideato un numero per le cure non urgenti: invece di chiamare il 118 bisogna chiamare il numero 116117 che è gestito da una centrale operativa territoriale per ogni 100mila abitanti. L’operatore che risponderà al telefono potrà immediatamente collegarsi, attraverso la piattaforma di telemedicina, al Fascicolo Sanitario Elettronico del paziente in modo che potrà avere un quadro completo della sua situazione   e potrà indirizzarlo alla più vicina “Casa della Comunità Hub”: un centro polispecialistico (uno per ogni 40000-50000 abitanti) dove i medici potranno rassicurare il paziente sulle sue condizioni senza che lo stesso vada al Pronto Soccorso”.   Il professor Coscioni ha anche spiegato che ci sarà la figura dell’Infermiere di Famiglia o di Comunità:” Ce ne sarà uno per ogni 3000 abitanti: sarà il vero trait d’union tra ospedale e territorio”. Soffermandosi sulle nuove modalità di assistenza il professor Coscioni ha spiegato che la telemedicina favorisce:” La riduzione delle distanze tra operatori sanitari e pazienti; il tempestivo intervento per pazienti cronici trattati a domicilio in occasione di episodi di acuzie e alla diagnosi precoce dell’evento acuto. Puntiamo a raggiungere, per dicembre 2025, il traguardo di almeno 200mila persone in Italia assistite con la telemedicina”. Un ruolo essenziale – secondo Coscioni – avrà lo sviluppo di nuove competenze possedute dai professionisti sanitari:” Soprattutto nel campo del digitale al fine di migliorare la qualità e la sicurezza delle cure erogate”. Il professor Coscioni si è soffermato ad analizzare quelle che saranno le prospettive future:” L’intelligenza artificiale consentirà di analizzare grandi quantità di dati clinici e medici per migliorare la diagnosi, personalizzare i trattamenti e ottimizzare la gestione delle risorse sanitarie; di accelerare la scoperta di farmaci, migliorare l’interpretazione delle immagini mediche e monitorare i pazienti in tempo reale: si migliora la qualità e la sicurezza delle cure e si riducono i costi”. Anche l’utilizzo della robotica migliorerà la cura dei pazienti:” L’uso dei robot consentirà di eseguire procedure chirurgiche precise; di assistere nella riabilitazione, consegnare farmaci e raccogliere dati vitali dai pazienti. Naturalmente la robotica riduce il rischio di errori umani” Coscioni ha parlato anche di realtà virtuale, di realtà aumentata di realtà mista e di metaverso:” Offre la possibilità di creare ambienti virtuali con simulazioni mediche, formazione virtuale e accesso a servizi di salute remota”.

Aniello Palumbo