“LA SALERNITANA E’ IL MIO ORGOGLIO”. IL DOTTOR ITALO LEO, MEDICO SOCIALE DELLA SALERNITANA, RACCONTA IL SUO SOGNO DIVENTATO REALTA’

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La prima partita della Salernitana vista allo Stadio Vestuti dal dottor Italo Leo, Medico Sociale e Coordinatore dell’Area Medica della Salernitana, è stata Salernitana – Casarano del Campionato di Serie C1 1985 – 86:” Vincemmo 2-0 con un gol di Antonio De Vitis, che proprio quell’anno debuttò con la Salernitana allenata da Ghio, e uno del difensore Marco Billia. Avevo 10 anni. Frequentavo l’ultimo anno delle scuole elementari al “Sacro Cuore”. Andai allo stadio con dei miei amici più grandi di me ai quali mio padre Mario e mia madre, Maria Cammarano, mi affidavano. Stavo in curva Sud, pioveva. Per me che ero piccolino fu difficoltoso vedere la partita perché tutti i tifosi avevano gli ombrelli aperti, ma riuscii a vedere l’azione del magnifico gol di De Vitis. In quel momento capii che non avrei mai più abbandonato quella curva, Aspettavo la domenica con ansia”. Al contrario di ciò che normalmente accade è stato il figlio a portare il padre allo stadio:” Mio padre, che ho perso da qualche anno, all’epoca era tifoso del Napoli. Poi la mia passione per la Salernitana lo indusse a seguirmi e divenne un grande tifoso della Salernitana”. Il dottor Leo già da quando frequentava il liceo scientifico, alla Badia di Cava, sognava di diventare medico della Salernitana:” Un sogno che si è realizzato, quasi per caso. Bisogna credere nei propri sogni. A volte si avverano”. Il dottor Leo, Medico Chirurgo, Specialista in Medicina Fisica e Riabilitazione e Traumatologia dello Sport, con uno staff di circa venti persone, costituito da cinque medici e quindici fisioterapisti, si occupa di tutto ciò che riguarda il coordinamento delle azioni sanitarie della Salernitana:” Seguiamo settimanalmente i giocatori della U.S. Salernitana. Dalla prima squadra, alla Primavera, alla squadra giovanile Under 15. Personalmente, seguo tutti gli allenamenti della prima squadra insieme a tre fisioterapisti mentre agli allenamenti delle altre squadre è presente almeno un fisioterapista per squadra”. Il dottor Leo si preoccupa di diagnosticare gli eventuali traumi subiti dai calciatori :” Dopo aver fatto la diagnosi stabilisco un protocollo riabilitativo, faccio una cura con terapia e una prognosi. Successivamente parlo con l’allenatore al quale riferisco il bollettino sanitario della giornata in base al quale si decide chi può o non può partecipare all’allenamento, o chi può partecipare parzialmente. E’ chiaro che a fine settimana, quando si fanno le convocazioni, l’allenatore tiene conto del mio elenco di indisponibili e decide quali giocatori convocare per la partita. Quest’anno non ci sono stati molti infortuni tra i calciatori. A fine stagione la Lega di Serie B emette un comunicato con l’elenco delle squadre che hanno avuto il minor numero di giocatori indisponibili per le partite. Noi quest’anno, con un’indisponibilità pari a 1,5, siamo stati i primi. Al secondo posto si classificato il Benevento. Questo dato conferma che abbiamo lavorato molto bene in ritiro a Sarnano, dove la rosa dei calciatori era completa all’80%. Abbiamo fatto un buon lavoro di prevenzione e i risultati si sono visti. E’ anche importante che esista un buon feeling tra l’area tecnica e l’area medica per raggiungere risultati importanti”. Quest’anno probabilmente la Salernitana andrà in ritiro dal 10 luglio a Roccaporena:” E’ un luogo a me caro visto che nei miei dieci anni come medico della Salernitana per la maggior parte siamo stati lì in ritiro. E’ un posto ideale per lavorare”. Il dottor Leo, appassionato di calcio, nel 2002 all’età di 27 anni ha preparato la sua tesi di Laurea in Medicina sugli infortuni subiti da Roberto Baggio:” In particolare sull’infortunio subito al legamento crociato anteriore. Grazie all’arbitro salernitano Robert Anthony Boggi ,che mi mise in contatto con lui, Baggio mi autorizzò a trattare i suoi dati personali”. Leo ha fatto anche l’arbitro di calcio: ” Quando la Salernitana giocava in serie A arbitravo in Serie D e qualche partita non sono riuscito a vederla” e ha iniziato la sua carriera di medico sportivo all’AIA, seguendo gli arbitri di Salerno che erano molti: ” Circa 350 associati”.   Dopo aver fatto il coordinatore medico della FIGC a Napoli il dottor Leo ha iniziato a fare il medico sociale della Salernitana nel 2006:” Quando il Presidente Antonio Lombardi decise di coniare lo slogan “La Salernitana ai Salernitani” e di chiamare come allenatore Raffaele Novelli e come Direttore Sportivo Enrico Coscia. Dopo due anni di C1 e due anni di Serie B retrocedemmo. Ci fu poi il fallimento di Lombardi e la Salernitana iniziò in Serie D il Campionato 2011-2012. Io avevo quasi contrattualizzato con il Presidente dell’Ebolitana che stava in C2 quando, a mezzanotte, il giorno prima della partenza per il ritiro dell’Ebolitana, arrivò la chiamata di Claudio Lotito e Marco Mezzaroma che mi chiedevano di partecipare alla riunione che si sarebbe tenuta il giorno dopo, il 26 luglio del 2011 alle ore 12,00 nel Salone dei Marmi del Comune di Salerno con l’allora Sindaco Vincenzo De Luca. Il Presidente dell’Ebolitana mi concesse di recedere dal contratto e io accettai l’incarico di seguire la Salernitana. Come professionista e come tifoso sono contento di aver fatto questa scelta che all’epoca era svantaggiosa anche dal punto di vista economico ”. Anche in serie D i tifosi sostennero la squadra: ” Ricordo che a Marino, nel Lazio, c’erano più di mille tifosi”. Leo è sicuro che il prossimo anno la Salernitana raggiungerà la Serie A: ”Penso che questo sia l’anno giusto perché è l’anno della definitiva maturazione”. Il dottor Leo ha un buon rapporto con l’allenatore e con tutti i calciatori:” La Sala Medica è una sorta di “camera caritatis” dove si affrontano tutte le problematiche di gestione, anche tecniche. E’ è come se fosse un confessionale. Con i calciatori ci prendiamo un po’ in giro. Subentra un rapporto amichevole, e anche lo sfottò è fondamentale per sdrammatizzare, per affrontare meglio le giornate e ripartire soprattutto quando c’è stato qualche errore durante la partita”. Leo ha ricordato due drammatici episodi che hanno coinvolto i giocatori della Salernitana:” Durante la partita Borgo a Buggiano-Salernitana del campionato di Lega Pro 2012 -13, sul campo neutro di Lucca, il nostro portiere Antony Iannarilli subì un violento trauma nello scontro con un’attaccante. Con il mio staff fummo bravi a capire la gravità delle situazione. Il portiere fu immediatamente portato con l’ambulanza all’Ospedale, che era proprio vicino allo stadio Porta Elisa, dove fu operato per spappolamento della milza. Oggi fortunatamente Iannarilli ha ripreso a giocare”. L’altro episodio accadde a Matera, durante la partita Matera – Salernitana del Campionato Serie Lega Pro Unificata. Anno 2014-15:” L’attaccante della Salernitana Ettore Mendicino, scontratosi violentemente con un avversario, ebbe un forte trauma commotivo con perdita di coscienza. Per qualche minuto si pensò che fosse andato in arresto cardiaco, ma il battito era regolare e in realtà si trattò di uno shock epilettogeno. Gli tirai fuori la lingua dalla bocca e lo portammo in ospedale. I giocatori della Salernitana, scioccati, non volevano riprendere la partita. Solo dopo che dall’ospedale comunicai che Mendicino era fuori pericolo ricominciarono a giocare vincendo la partita 2-1. Dedicarono la vittoria al loro compagno di squadra”. Il dottor Leo ha anche rimesso in sesto, rapidamente, alcuni calciatori fondamentali per la squadra:” Ricordo che nel 2008,   nel campionato di Serie C1, due giorni prima della partita Salernitana – Pescara, il centrocampista Walter Piccioni subì una distorsione alla caviglia. Per la Salernitana, allenata di Brini, era importante vincere quella partita. Facemmo delle sedute fisioterapiche anche di notte e recuperammo Piccioni che poi segnò il primo gol della partita che vincemmo 2-0 grazie anche al gol di Di Napoli su rigore. A fine partita Piccioni mi ringraziò ed anche l’allenatore. Quell’anno andammo in Serie B”. Per il tifoso Italo Leo il migliore allenatore della Salernitana  è stato Delio Rossi:” Come medico mi sono trovato molto bene con Fabio Brini, con Angelo Gregucci, con Gianluca Grassadonia e   con Leonardo Menichini. Anche con Alberto Bollini abbiamo fatto un ottimo lavoro. Potrebbe essere un nuovo Delio Rossi”. Per Leo i migliori presidenti della Salernitana sono stati Soglia e Aliberti e oggi Lotito e Marco Mezzaroma: ” Mi auguro che sia lui il futuro Presidente della Salernitana”. Tra i calciatori che più ha amato ci sono Luca Fusco, Di Napoli, Salvatore Russo ed Evans Soligo. Il dottor Leo ha trasmesso la sua passione per la Salernitana ai figli Mario Massimo di sette anni e Roberto di quattro anni e alla moglie, la dottoressa Mariateresa Contaldi, consulente del settore giovanile della Salernitana. Per il dottor Leo la Salernitana è: ”Il mio orgoglio di vita”.

Aniello Palumbo