” Gli orsi non sono assassini”: l’intervento di Stefano Ardito alla presentazione del nuovo libro di Andrea Perciato “Camminando zaino in spalla attraverso le terre alte in Campania”.

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L’arcaico rito della “Turniata, che si svolge il 15 agosto a Ricigliano, presso l’antica cappella di San Vito; le case sospese nel vuoto di Romagnano al Monte; i silenzi contemplativi della Certosa di Padula e il Battistero paleocristiano di San Giovanni in Fonte, unico esempio italiano di impianto religioso “ad immersione”; il percorso che porta alla bianca Cappella del Romito, a 1400 metri d’altezza; la foto di un’antica stele (Daunia) marmorea che raffigura una scena di commiato che testimonia gli incontri che avvenivano sulle “Vie della Transumanza”: borghi, luoghi, paesi e villaggi, itinerari, oltre quaranta, percorsi e paesaggi da conoscere, ammirare e scoprire, camminando con lo zaino in spalla attraverso le terre alte della Campania appenninica. Questi luoghi, questi percorsi sono raccontati nel nuovo libro di Andrea Perciato, Guida Aigae e Travel Blogger, che racconta, con corredo di foto, i territori che vanno dal Matese, all’alto Sannio, dalla Daunia, l’Alta Irpinia e la Baronia, passando per le Terre del Negro e fino ai margini della Lucania. In questo libro si attraversano quattro regioni del Mezzogiorno italiano: Campania, Basilicata e anche Puglia e Molise, che hanno visto l’avvicendarsi di civiltà e culture diverse: gli Hirpini, i Dauni, i Sanniti, gli Apuli, ma anche quelle degli Etruschi e dei Greci.  Un viaggio nel tempo e nella memoria, alla ricerca delle nostre radici.  Perciato, che ha introdotto il Trekking in Campania, racconta le Terre alte, un territorio da gustare “semplicemente “a piedi e che lui ha percorso con il suo zaino in spalla:” Uno zaino che contiene la mia macchina fotografica, un taccuino e una matita per prendere appunti” ha raccontato Perciato, storico dello scoutismo.

Il libro è stato presentato a Paestum, presso il Salone espositivo NEXT, in occasione della prima edizione dell’Open Outdoor Experience, dal giornalista romano Stefano Ardito, scrittore, fotografo, filmmaker.  Autore di numerosi libri dedicati all’alpinismo, alla natura, alla scienza e alla storia; una delle voci più autorevoli in Italia in materia di montagna e alpinismo, che conosce bene i luoghi descritti nel libro: “Tutto il Mezzogiorno d’Italia è poco conosciuto per ciò che riguarda la montagna e la natura: la Campania è strapiena di angoli fantastici di natura, spesso intrecciati con la storia, che dovrebbero conoscere i tanti visitatori che arrivano dall’Italia e dall’estero”. Ardito, dispiaciuto per quanto successo al giovane Andrea Papi, ha spiegato quali potrebbero essere state le cause dell’aggressione da parte dell’orsa Gaia: “Gli orsi non sono assassini! Sono pericolosi, ma la loro presenza è un pericolo accettabile. Ho camminato in vari Parchi Nazionali degli Stati Uniti, dove ci sono gli orsi grizzly, e in quei parchi bisogna rispettare delle regole precise, assumere comportamenti corretti: nel Parco Nazionale di Yellowstone i ranger hanno permesso a me e ai miei amici di percorrere un sentiero solo dopo che avevamo trasformato delle lattine di Coca-Cola in sonagli, riempiendole di sassolini. Correre nei boschi e stare in silenzio, sono due fattori di rischio molto gravi: Andrea Papi, il ventiseienne runner appassionato di montagna di Caldes, in Val di Sole, scendendo di corsa, in silenzio e al crepuscolo, probabilmente ha sorpreso l’orsa affiancata dai cuccioli. La reazione dell’animale, purtroppo, è stata quella che tutti i manuali e tutti gli esperti indicano: gli orsi non attaccano gli umani per predarli, ma solo se spinti dalla paura. Quando si cammina nei boschi bisogna   rispettare le regole della natura, come quando in città si rispettano le regole della strada; è fondamentale segnalare la propria presenza nel bosco: parlando, tossendo o battendo tra loro i bastoncini. Un altro errore molto serio in cui spesso si incorre è quello di farsi accompagnare da un cane.  Se proprio vuoi andare nel bosco con il tuo cane lo devi portare al guinzaglio, cercando di segnalare la tua e la sua presenza”.  Ardito, riguardo la proposta di introdurre lo spray anti-orso urticante a base di peperoncino, ha manifestato un po’ di scetticismo:” Onestamente non mi ci vedo a stare a mezzo metro dall’orso e spruzzare lo spray al peperoncino o, peggio ancora, a usare il taser: la pistola a impulsi elettrici usata dalla Polizia di cui pure si è parlato”.  Ardito ha anche ricordato che nel 1999 si diede avvio ad un progetto denominato “Life Ursus”, finalizzato alla ricostituzione di un nucleo vitale di orsi nelle Alpi Centrali. Una reintroduzione degli orsi che forse andava gestita meglio? “Gli orsi, come anche i lupi, sono stati completamente abbandonati dalla politica.  Sono uno tra quelli che hanno apprezzato il ritorno degli orsi e ritengo che, sia gli orsi, sia i lupi, vadano rivendicati come patrimonio del nostro Paese, anche perché attirano visitatori, però vanno gestiti in un certo modo e la politica italiana non può disinteressarsene”. Anche il dottor Roberto Pellecchia, medico con la passione della fotografia, del territorio e della natura, ha apprezzato il libro di Andrea Perciato: “Questi quaranta itinerari proposti nel libro sono il frutto di una profonda ricerca storica dei percorsi antichi, poco conosciuti, come gli antichi tratturi della transumanza, le vie delle greggi. Andrea con questo suo libro ci riporta alla vera essenza del viaggio, della conoscenza del territorio, perché percorrendo a piedi questi itinerari, annusando gli odori della natura, ci riappropriamo del nostro tempo, della nostra vita”.

Aniello Palumbo