Quindici anni dopo il suo inizio, il Fabula, iniziativa culturale nata da un’idea di Andrea Volpe, è ancora qui. Cambiano i volti, le parole, i sogni. Ma una cosa resta immutata: l’idea che scrivere una favola possa davvero cambiare qualcosa, rendere il mondo migliore.
La sei giorni del Premio prende forma e lo fa con un nome che ha segnato più di una generazione: Ambra sarà tra gli ospiti dell’edizione 2025, attesa a Bellizzi il prossimo 7 luglio. Attrice, conduttrice, artista poliedrica e sempre autentica, Ambra sarà tra i protagonisti della serie di incontri che accompagneranno i ragazzi in questa edizione speciale.
Annunciarla per prima significa dare un messaggio chiaro: il Fabula guarda avanti, ma resta fedele alla sua identità. Quella di uno spazio dove le storie, le esperienze e i sogni trovano voce, confronto, ispirazione.
Ambra è un nome che attraversa il tempo e le generazioni. Averla tra gli ospiti significa lanciare un messaggio forte e chiaro: si può crescere, cambiare, evolversi, senza mai perdere autenticità. Con la sua intelligenza, la sua ironia e la capacità di stare nella complessità senza snaturarsi, Ambra incarna perfettamente lo spirito di questa edizione. È un volto che racconta la forza di essere fragili, di non uniformarsi, di scegliere ogni giorno chi si vuole essere. Un esempio prezioso per chi, come le nuove generazioni, è alla ricerca di sé. E non è un caso che sia proprio lei a inaugurare la lunga lista di ospiti di quest’anno, perché rappresenta quella “durezza tenera” che è anche il cuore del tema scelto per Fabula 2025: Volevo essere un duro.
Dal 5 al 10 luglio, Bellizzi tornerà a essere un grande laboratorio creativo a cielo aperto. Tra l’Arena Troisi, l’Aula Consiliare e l’area spettacolo, centinaia di ragazzi incontreranno personaggi che li ispirano, seguiranno laboratori, ascolteranno storie vere e soprattutto scriveranno la propria. Come sempre, per partecipare basta scrivere una favola.
L’entusiasmo è alto.
«La voglia di esserci è enorme. Annunciare Ambra è solo l’inizio: stiamo lavorando a una line-up che possa celebrare al meglio questi 15 anni. Vogliamo sorprendere, scoprendo nomi e voci che sappiano parlare ai ragazzi con onestà, forza e ispirazione», sottolinea Giovanni Serritella, presidente dell’Associazione Fabula.
E quest’anno, Fabula ascolta i desideri dei partecipanti: sui profili social del Premio, è possibile scrivere il nome dell’artista che si sogna di incontrare. L’organizzazione farà il possibile per realizzare i desideri più richiesti.
In un tempo in cui la disinformazione corre veloce e la realtà spesso si confonde con la narrazione, la sua presenza rappresenta un faro di autenticità, un invito a non avere paura di porre domande scomode, a scegliere l’onestà anche quando costa fatica.
Sarà Sigfrido Ranucci, volto e voce di “Report”, il celebre programma d’inchiesta di Rai 3, l’ospite del 9 luglio del Premio Fabula, XV edizione in programma a Bellizzi dal 5 al 10 luglio. Un appuntamento attesissimo che porterà nell’Arena Troisi non solo un giornalista, ma un simbolo del coraggio e dell’etica dell’informazione.
Classe 1961, Ranucci ha fatto del giornalismo d’inchiesta la sua missione. Dopo una lunga esperienza come inviato speciale, ha firmato inchieste memorabili su criminalità organizzata, corruzione, traffici internazionali e segreti di Stato. Con uno stile diretto, rigoroso e appassionato, ha trasformato “Report” in uno spazio di controinformazione che ha restituito ai cittadini il diritto di sapere. La sua penna è affilata, la sua voce è limpida: ogni sua inchiesta è un atto d’amore per la verità.
Ed è proprio la verità, insieme al senso critico e al coraggio delle proprie idee, il dono più prezioso che porterà ai giovani creativi del Fabula, chiamati anche quest’anno a confrontarsi con le parole, le storie e le sfide del presente.
«Ranucci è un esempio vivo di ciò che vogliamo trasmettere ai ragazzi: la responsabilità di raccontare il mondo senza filtri, con rispetto e passione. Incontrarlo sarà per loro un’esperienza formativa profonda, un dialogo con chi ogni giorno sceglie di andare oltre la superficie per restituire senso, giustizia e dignità ai fatti», spiega Giovanni Serritella, presidente dell’Associazione Fabula.
L’appuntamento con lui sarà uno dei momenti più intensi dell’intera manifestazione: un faccia a faccia tra una generazione in cerca di strumenti per interpretare la realtà e chi, da anni, si batte per raccontarla senza compromessi.
Perché il Fabula, più che un premio, è un’occasione: quella di imparare a guardare, ascoltare e pensare.
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