La maestra scrittrice Gina Calabrese se ne è andata dopo mesi di ricoveri tra ospedali della provincia di Salerno e Benevento, resistendo a tutto e a tutti, da combattente quale era. Un’amazzone del pensiero libero, una donna senza confini, da Olevano sul Tusciano(SA) dove risiedeva, in giro per il mondo tra realtà e fantasia. Impegnata nella scuola, nella politica, nell’arte, tra mille passioni, dalla pittura alla scrittura, dall’impegno civile e culturale al sociale. Gina l’indomabile, che ha resistito col sorriso, sempre ironica e con lo sguardo lontano, lungimirante, ma e dalla parte dei più piccoli e dei più fragili. Lascia un vuoto incolmabile nel cuore di amici e della sua meravigliosa famiglia, accogliente e con la porta di casa sempre aperta a tutti. Il suo ultimo libro , presentato in una cornice fantastica a Stella Cilento, nel Catello Vassallo è un insieme di racconti per ragazzi e non solo, con le illustrazioni di Umberto Ligrone, in una piacevole narrazione tra natura e fantasia.
“Sono stata docente di scuola primaria per circa 40 anni e ho trascorso la maggior parte del mio tempo con bambini dai sei agli undici anni. Tra i banchi di scuola ho appreso tantissimo e spero di aver, contemporaneamente, facilitato fruttuosi processi di apprendimento. Tra le attività didattiche, ho sempre privilegiato quelle di lettura, per favorire lo sviluppo del pensiero critico, l’attitudine alla riflessione, la capacità di immedesimazione e l’approccio empatico nel rapporto con l’altro. Dopo il mio pensionamento-affermava l’autrice-, ho accolto molti bambini in casa per non privarmi della possibilità di condividere i loro mondi, i loro colori, le loro parole e la dimensione di “gioco” che avvolge ogni loro esperienza. Nascono così questi racconti, dal titolo “Il sentiero del girasole”, partendo della mia esperienza giovanile in questi luoghi, affrontano topoi narrativi cari a queste zone”.
Legatissima alle sue radici Gina Calabrese così descriveva se stessa, serena, felice ed infatti la sua semina ha raccolto oggi lacrime e messaggi meravigliosi, pieni di luce come i suoi occhi verdi che brillavano ad ogni incontro.
“Cara Maestra Gina– hanno scritto i suoi ex alunni- il tuo ricordo vive in ogni gesto di responsabilità, in ogni scelta pensando al bene comune. Da bambino mi hai insegnato che l’impegno civile non è un concetto astratto, ma un atto quotidiano di coraggio, rispetto e amore per gli altri.” E ancora :“ Cara Maestra Gina , sei stata una luce rara, una presenza capace di trasformare ogni gesto in un piccolo miracolo. Ogni tuo sguardo, ogni tua parola, ogni gesto gentile , era un gradino verso il sole, una scala che indicava la luce anche nei giorni più bui, senza fretta, senza rumore, con la sola forza del cuore”, quel cuore che si è fermato dopo aver battuto e combattuto per tutta la vita. Centinaia di messaggi e manifesti a lei dedicati, a lei che ha dedicato tutta la vita ai suoi ragazzi, ai suoi figli Sara ed Egidio, perle rare, impegnati a loro volta nello studio, nella ricerca storica, nel teatro , nel sociale. Nella vita ciò che semini raccogli e Gina Calabrese ha seminato e raccolto in vita ed ora, anche dopo il suo passaggio terreno, frutti preziosi e rigogliosi che continueranno a loro volta a seminare amore, passione, impegno, cultura ovunque andranno e saranno. Mercoledì 17 dicembre alle ore 10,00 la saluteranno in tanti presso la Chiesa della Madonna delle Grazie della frazione Monticelli di Olevano sul Tusciano, laddove Maestra si scrive con la maiuscola, per tutti.
Gilda Ricci
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