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Lo sviluppo della Campania anche attraverso i fondi per la cultura e la creatività

E’ stato pubblicato l’avviso pubblico per la concessione di incentivi finalizzati a sostenere le imprese sul «Sistema produttivo della Cultura» e sui «Nuovi prodotti e servizi per il turismo culturale».
L’obiettivo del provvedimento della Giunta Regionale è migliorare la qualità dell’offerta culturale esistente attraverso il sostegno alle imprese economiche di settore, stimolando la creazione di nuovi servizi e l’innovazione dei processi.
Sono 10 i milioni stanziati che verranno suddivisi in due interventi: ambito 1 «Sistema produttivo della Cultura» (4 milioni) e ambito 2 «Nuovi prodotti e servizi per il turismo culturale» (6 milioni).
Possono presentare domanda di agevolazione le Micro, Piccole o Medie Imprese (Mpmi), che operano nella sfera del patrimonio culturale storico e artistico, delle produzioni dei contenuti culturali, della cultura materiale e delle attività correlate – spiega ancora Russillo –. L’entità massima del contributo concedibile è pari per l’Ambito 1 all’80% delle spese ammissibili, mentre per l’Ambito 1 al 60% delle spese ammissibili.

Inoltre la Regione ha previsto un’azione dedicata di accompagnamento tecnico, attraverso: attività di informazione e animazione ai potenziali proponenti e sportelli di orientamento.

Le domande di agevolazione dovranno essere compilate on-line, accedendo, (è necessario prima registrarsi), all’indirizzo web http://sid2017.sviluppocampania.it, sottoscritte digitalmente e inviate mediante procedura telematica a partire dalle ore 10.00 del 50° giorno successivo alla pubblicazione sul BURC dell’Avviso e fino alle ore 14.00 del 60esimo giorno successivo alla data di pubblicazione sul BURC dell’avviso.

Si tratta sicuramente di un provvedimento che avrà ricadute calcolabili sull’occupazione e sullo sviluppo del territorio. Infatti, ad esempio, ci sono 10 punti in più per chi prevede la creazione di nuovi posti di lavoro.

Inoltre, per la prima volta, viene dato valore a strumenti finora poco considerati come i distretti turistici (la Campania è la regione con più aree distrettuali riconosciute in Italia). Si investe sulla filiera della valorizzazione culturale e sui suoi elementi caratteristici immateriali.