” Io non cerco il piatto instagrammabile, solo bello da fotografare. Cerco il piatto che lasci negli ospiti che vengono nel mio locale il ricordo dei sapori che hanno gustato: un percorso sensoriale che quando ritornano devono avere il piacere di ritrovare”. A proporre i piatti tipici della tradizione salernitana, che ricordano i sapori antichi, un po’ dimenticati, è Pino Adinolfi, titolare della bottega storica “Botteghelle 65”, la salumeria più antica di Salerno ancora in funzione, che offre anche un servizio di piccola ristorazione nel centro storico di Salerno. Un tempo, i due locali di questa bottega con cucina, presente su varie guide, tra le quali anche la guida Routard, erano sede dell’antica “Pasticceria Antignani” e della “Salumeria Conte”, fondata nel 1919 da Raffaele Conte in Via Botteghelle. Quando il noto salumaio salernitano chiuse la sua salumeria, rammaricato perché non era riuscito a trovare nessuno che volesse continuare la sua attività, un incontro fortuito cambiò lo stato delle cose. A raccontarci questo cambiamento è stato proprio Pino Adinolfi: “Tutto nacque per caso, nel 2011. Mi trovavo nel salone del parrucchiere per uomo Rosario Carraturo dove c’era anche il professore Alfonso Conte che conversando con me durante il taglio di capelli, mi raccontò che il padre stava per chiudere l’attività: quasi per scherzo gli chiesi di vedere i due locali della salumeria, uno dei quali adibito a deposito. Il professo Conte mi fece visitare i due locali e io ne intuii subito le potenzialità di utilizzo: sarebbero potuti diventare qualcosa che non c’era ancora a Salerno. Tra l’altro aveva da poco chiuso la sede di Fisciano dell’azienda multinazionale spagnola, leader nel settore dei colori e smalti per ceramica, in particolare per le piastrelle e la porcellana, dove avevo lavorato per ventidue anni e dove ero Direttore Commerciale. Mi ritrovavo a dover scegliere tra il trasferirmi a Sassuolo, o in Spagna, o invece rimanere a Salerno, cercando di non svendere la mia professionalità presso aziende del settore presenti ancora sul territorio. Avevo cinquant’anni e, dopo averne parlato con mia moglie Patrizia e i miei figli Vincenzo Maria e Maria Paola, decisi di cambiare radicalmente lavoro, sfidando me stesso: sono molto testardo e dopo aver pianificato tutto nei dettagli ho realizzato questo mio progetto. Non avevo alcuna esperienza in questo campo, ma non mi scoraggiai: avevo una grande passione per la cucina ed ero già sommelier; stavo anche diventando Maestro Assaggiatore di formaggi. Ho seguito poi altri corsi delle associazioni nazionali di degustazione: già all’apertura del mio locale ho organizzato corsi di formazione per Maestri Assaggiatori di Salumi. Poi ho organizzato approfondimenti sull’olio con il “Frantoio Marsicani” e sul miele con Antonio Luce, che continuo ad organizzare: qualche mese fa, dato che il mercato si sta orientando verso il consumo di bevande poco alcoliche o analcoliche, ho organizzato con il sommelier del tè Daniele Croce, anche una degustazione di Tè e, per la prima volta in Campania, una cena con abbinamento di Tè con cibo”. Pino Adinolfi, originario di Vietri Sul Mare, è un cultore del bello: anche il suo locale è arredato con gusto, nel rispetto della tradizione ceramica vietrese, con la presenza di opere di Francesco Raimondi, Giovannino Carrano, Pasquale Liguori, Antonio Falcone (Bambiniello). Originalissime due pareti del locale interamente rivestite con tappi di sughero:” Le ho realizzate durante il periodo del Covid, anche per coibentare il locale”. Nel suo locale Pino Adinolfi organizza anche eventi culturali: concerti, presentazioni di libri e mostre:” Ho in corso l’esposizione delle opere in ceramica realizzate dall’artista Nino D’Angelo di “Dani Ceramiche” che ha trasformato il locale in un grande acquario”. Pino Adinolfi si aggiorna continuamente, presta particolare attenzione ai prodotti Slow-Food e BIO e propone solo piatti tradizionali preparati con prodotti di eccellenza locali e regionali:” In occasione della riapertura del “Giardino della Minerva” sto proponendo i formaggi affinati o realizzati con le erbe officinali dell’antico orto botanico: Mirto, Rosa Canina, Mortella, Erba Achillea, Malva Blu”. Anche nel suo reparto di enoteca Adinolfi ha selezionato solo vini del territorio Campano, con particolare riguardo per il biologico.
Aniello Palumbo


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