La Guerra in Ucraina raccontata attraverso le foto di Michele Amoruso a “ La Congrega Letteraria” di Vietri sul Mare.

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Ci sono diversi modi di raccontare una guerra, ma solo una foto può trasmetterne il dramma, l’orrore, la crudeltà, l’atrocità. Una foto ci aiuta a riflettere su quelle che sono le vittime del mondo e le foto del fotoreporter salernitano Michele Amoruso raccontano la verità di una guerra, la storia di una guerra: quella in Ucraina che ormai dura da quasi otto  mesi. Il noto  fotogiornalista è stato per un mese in varie città dell’Ucraina, all’inizio del conflitto: “Sono stato a Kup’jans’k, distante  quattro chilometri dal confine con la Russia, in una zona dove l’esercito ucraino era costituito da un manipolo di ragazzi che difendeva il confine,  in modo coraggioso,  casa dopo casa. I russi creavano già in quei giorni paura, morte e distruzione di case e condomini che non erano certo obiettivi militari o strategici: puntare le canne dei mortai su quei grandi palazzi, dove vivevano più di mille persone, sventrandoli, significa puntare esclusivamente su dei civili.  La gente scappa dalle proprie case, comprate con tanti sacrifici, portando via l’essenziale, pochi beni, i ricordi più cari, come gli album con le foto di famiglia. A subire  questa guerra, questa invasione,  sono i civili,  le persone inermi, indifese, in fuga”.  Amoruso è arrivato in Ucraina quando Putin, già inviava a combattere in prima linea ragazzi di 18-20 anni che non avevano alcuna esperienza di guerra.  “Molti di questi ragazzi, come buona parte del popolo russo, è contro la guerra. Tutti però devono obbedire alla dittatura di Putin che è reale e alla quale nessuno può opporsi. In questo momento nelle montagne  tra la Russia e la Georgia  c’è  un fiume di persone che sta scappando dalla Russia per sfuggire alla leva che è diventata obbligatoria: molti giovani per non andare in guerra si stanno facendo spezzare le ossa delle braccia o delle gambe”. Amoruso  prima di partire ha comprato tutta l’attrezzatura necessaria per sentirsi in qualche modo protetto: un giubbotto  anti proiettili, un  elmetto balistico  e tutto il necessario per affrontare le rigide temperature di quei territori: “Mi sono rifornito dalla stessa industria che  rifornisce la NATO”. Amoruso ha raccontato come vive la gente nei luoghi del conflitto:” I controlli  sono costanti: i checkpoint militari sono dappertutto.  A poca distanza dall’area in cui stavo con altri fotoreporter provenienti da tutto il mondo si verificavano spesso bombardamenti”. La paura era in agguato:” Per fare questo mestiere il tuo corpo e la tua mente non  devono  conoscere la paura: se ti fai prendere dal panico rischi di mettere a rischio la tua vita”.  Amoruso è stato anche a Leopoli; a   Kiev; a Zaporižžja, dove c’è la più grande centrale nucleare d’Europa, a due chilometri dalla linea di confine;  a  Kharkiv, dove è stato colpito il Palazzo Governativo e dove  molta parte della  popolazione, che aveva abbandonato le proprie case,   si rifugiava nelle stazioni della metropolitana:” In  molti hanno vissuto lì  per giorni. Attendevano con una scodella in mano la propria razione di cibo.  Nei volti delle donne, degli anziani, dei bambini, si leggeva la tristezza, la rassegnazione”. Amoruso da più di dieci anni segue le vicende internazionali: il suo lavoro lo vede presente nei luoghi di guerra, di conflitti. Attraverso l’obiettivo della sua macchina fotografica racconta i drammi del mondo, entra nell’anima delle persone, di quella gente che in pochi giorni ha visto la propria vita stravolta da una guerra che non è qualcosa di lontano:“ L’Ucraina è molto più vicina a noi  di quanto si creda.  Ognuno di noi deve contribuire a cercare di ricucire le anime di questa gente che, probabilmente, resteranno strappate per sempre”.  L’incontro con Amoruso, che pubblica le sue foto su giornali e  riviste internazionali come  “Le Temps”,  un importante quotidiano svizzero in lingua francese, ha ufficialmente inaugurato la IX edizione degli “Incontri di Cultura” organizzati presso l’oratorio dell’Arciconfraternita di Vietri sul Mare,   dai direttori artistici de “La  Congrega Letteraria”: Antonio Gazia e Alfonso Mauro, con la collaborazione del Comune di Vietri sul Mare, nella persona del Sindaco Giovanni De Simone e della  Proloco di Vietri sul Mare, presieduta da Cosmo Di Mauro. Il Presidente del Consiglio Comunale Daniele Benincasa, ha portato i saluti del Sindaco e ricordato le innumerevoli iniziative culturali messe in campo dall’Amministrazione Comunale. (Foto di Edoardo Colace. Foto di copertina di Michele Amoruso).
Aniello Palumbo