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Mons. Aniello Vicinanza, parroco dell’Annunziata a Salerno, si consegnò ai tedeschi in ritirata come ostaggio al posto di parrocchiani. Un gesto di generosità e di amore a Dio e al suo popolo.

Mons. Arturo Carucci, giovane cappellano era rimasto al suo posto, insieme a molti altri sacerdoti salernitani, obbedendo al suo arcivescovo, monsignor Monterisi, che li aveva esortati a rimanere vicino al popolo. Preoccupato per la sorte degli infermi, decise di portare i suoi malati in un altro sanatorio, a Napoli, attraverso il valico di Chiunzi. Un atto eroico di vicinanza e di responsabilità.

Arcivescovo Nicola Monterisi non volle abbandonare mai la città di Salerno, neanche sotto i bombardamenti, e costrinse il suo clero diocesano a fare altrettanto. Il 19 marzo 1944 decise di entrare nella Casa S. Giuseppe, ricovero degli anziani di Salerno, con le parole: “per un Vescovo è grande onore morire in mezzo ai poveri!”. Un eroe dimenticato, uomo vero e vescovo straordinario.

Ne parleremo con tre esperti della storia di Salerno: Salvatore Cicenia, Giuseppe Nappo, Vittorio Salemme.
Un modo per non dimenticare!


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