Si è tenuta sabato 4 e domenica 5 maggio l’undicesima edizione dei Campionati Europei di Chanbara a Minsk, capitale della Bielorussia, e la squadra italiana ha portato a casa risultati sorprendenti: 17 medaglie d’oro, 14 d’argento, 24 bronzi e per concludere 3 titoli Grand Champion. Un totale di 58 punti, che la collocano in prima posizione nel ranking complessivo del Campionato Europeo, davanti alla strabiliante squadra francese, alla Bielorussia, padrona di casa, e alla corazzata russa.
Si tratta di un RISULTATO STORICO: nessuna nazionale prima di ora aveva mai chiuso al primo posto gareggiando fuori casa.
Altro importante traguardo è stata la vittoria, per la terza volta di seguito, della squadra kihon dosa (forme) e della squadra femminile datotsu (combattimento), grazie al mitico tridente costituito da Aliberti Miryam, Contesimo Annachiara e Di Nicola Sara.
Anche la squadra maschile si è difesa bene; dopo l’infortunio e quindi l’improvvisa sostituzione di Cafaro Giovanni, che nella squadra portava choken free, Arpino Francesco, Romano Andrea e Serrone Francesco reagiscono e portano a casa il bronzo.
Insomma l’Italia si è fatta onore in questi 2 giorni adrenalinici, ma anche estenuanti e sicuramente non privi di difficoltà. Ad incoraggiare e sostenere gli Azzurri è stato anche l’ambasciatore d’Italia a Minsk, il dottor Mario Giorgio Stefano Baldi, presente alla competizione per tifare la nostra squadra.
Non possiamo che essere orgogliosi del lavoro svolto da tutto il team Azzurro guidato dal CT M° Diego Falco e dalla vice allenatrice Loredana Iaccio, un team unico nel suo genere, capace sempre e comunque di andare oltre i propri limiti e di farci sognare.
Grazie al Presidente nazionale M° Giovanni Desiderio, al vice Presidente nazionale Angela Evangelista, al segretario nazionale M ° Mario Baldi, grazie ai dirigenti e ai Maestri Ezio Antonucci, Antonio Di Nicola e Antonello Di Donato, che continuano a investire e a credere in questa squadra.
Grazie agli atleti e alle loro famiglie che hanno fatto immensi sacrifici, più di quelli che normalmente si chiedono a una nazionale così forte e prestigiosa, per aver reso l’impossibile realtà, per averci regalato emozioni uniche e per aver portato l’Italia tutta e i suoi Italiani sul gradino più alto d’Europa ancora una volta.
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