SALERNO TRA I PRIMI CENTRI DI RIFERIMENTO REGIONALI PER LA CURA DELLA CHERATOPATIA NEUTROFICA CON L’INNOVATIVO FARMACO CENEGERMIN

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La cheratopatia neurotrofica, una malattia oculare rara e debilitante che può portare alla perdita della vista, è finalmente curabile anche a Salerno. L’Unità Operativa Complessa di Oftalmologia dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Ruggi di Salerno, diretta dal dottor Alfredo Greco , è tra le prime in Italia ad aver ricevuto, dal Ministero della Salute, il riconoscimento di centro di riferimento regionale per la somministrazione di un innovativo farmaco, il Cenegermin, che viene utilizzato per la cura della cheratopatia neutrofica che, come ha spiegato il dottor Salvatore Troisi, Dirigente Medico presso l’ U.O.C di Oftalmologia dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Ruggi di Salerno, durante il convegno “Difetti epiteliali che non guariscono: nervi e NGF nel 2019”, organizzato, all’Hotel Mediterranea di Salerno, dal dottor Greco e dallo stesso dottor Troisi, in qualità di responsabile scientifico, è una patologia degenerativa della cornea:” La sua diffusione è di 1,6 casi ogni diecimila abitanti, ed è  determinata da un danno all’innervazione trigeminale della cornea dovuto a diverse condizioni e patologie oculari o sistemiche, quali la cheratite erpetica, il diabete mellito, procedure di chirurgia corneale e neurochirurgiche, con conseguente riduzione o abolizione della sensibilità corneale. Il plesso nervoso della cornea è fondamentale per il trofismo e per i processi di guarigione della superficie oculare; un danno dell’innervazione comporta rotture spontanee dell’epitelio corneale, che possono peggiorare sino alla formazione di un’ulcera; in seguito a processi di degradazione enzimatica, le lesioni possono approfondirsi determinando perfino una perforazione della cornea. Queste condizioni alterano la capacità visiva e la qualità della vita dei pazienti e possono determinare nei casi più gravi anche la perdita dell’occhio. Dalla fine dello scorso anno il nuovo farmaco Cenegermin è stato reso disponibile dal Sistema Sanitario Nazionale.    A Salerno dall’inizio dell’anno sono stati già trattati oltre dieci pazienti. Bisogna considerare che la cheratopatia neurotrofica è una malattia rara. I risultati ottenuti sono stati estremamente positivi in tutti i pazienti trattati. La prescrizione di questo farmaco innovativo viene effettuata in tutta Italia da centri di riferimento regionale e l’Azienda Ospedaliera Universitaria di Salerno è stata   tra le prime ad ottenere questo riconoscimento   dal Ministero della Salute. Il programma terapeutico si sviluppa nell’arco di otto settimane e va seguito attentamente e soprattutto va effettuata una selezione accurata dei pazienti da trattare perché il farmaco ha la sua efficacia se viene prescritto ai pazienti che hanno un’alterazione del plesso nervoso corneale”.  Al convegno, presieduto dal professor Nicola Rosa, Direttore della Clinica Oculistica dell’Università di Salerno, ha partecipato il professor Stefano Bonini, Direttore della cattedra di Oftalmologia dell’Università Campus Biomedico di Roma, un’autorità a livello internazionale nel campo oculistico, che ha spiegato come funziona e quali sono le prospettive future di questo farmaco:” Il Cenegermin è un prodotto sintetico preparato in laboratorio: una forma di combinante, ottenuto tramite ingegneria genetica, del fattore di crescita nervoso umano NGF, la proteina, scoperta da Rita Levi Montalcini che è stato stabilizzato in un collirio, da somministrare localmente, che ha lo scopo di curare e guarire in tempi rapidi delle ulcere corneali, dette neurotrofiche, che non guariscono. Il farmaco che è prodotto da un Polo di ricerca dell’ Aquila, ha avuto grande successo in Italia ed anche all’estero, soprattutto negli Stati Uniti dove è in pieno lancio”. La ricerca che ha portato alla realizzazione di questo innovativo farmaco è nata proprio al Campus Biomedico di Roma grazie al gruppo di studio capitanato dal professor Bonini:” Abbiamo effettuato una serie di studi sull’occhio, durati circa venti anni, su alcuni tipi di cellule e sull’innervazione corneale, sia in vitro, sia su animali da esperimento. Nel futuro questo farmaco ha ampie possibilità di essere sviluppato e indicato in altre condizioni cliniche che riguardano l’occhio, come il glaucoma e la Sindrome di Sjögren”. La dottoressa Maria Giovanna Elberti, Dirigente responsabile dell’Unità della Gestione Farmaci e Dispensazione diretta dell’ Azienda Ospedaliera di Salerno, ha spiegato che questo farmaco ha dei costi elevati:” Il farmaco che viene usato per tutta la terapia, che dura otto settimane, ha un costo di circa 15mila euro, e viene prescritto gratuitamente al paziente con precise regole e solo con scheda ministeriale AIFA. Per l’Ospedale di Salerno avere un centro di riferimento simile è sicuramente un fiore all’occhiello che tra l’altro evita la migrazione dei pazienti salernitani e campani verso altri centri per approvvigionarsi del farmaco”.

Aniello Palumbo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


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